IgG o Immunoglobuline G: Funzioni e Valori

Come molti di voi sapranno, il nostro organismo è dotato di particolari molecole per difendersi da eventuali agenti estranei, queste molecole sono gli anticorpi, o immunoglobuline, e per facilitarne la comprensione è stata fatta una netta distinzione tra le varie tipologie di immunoglobuline

Tra le varie categorie di immunoglobuline, troviamo anche le immunoglobuline G, conosciute anche con la sigla IgG. Oggi ci occuperemo proprio di questo argomento, vedremo insieme cosa sono, a cosa servono, ma soprattutto perché sono importanti per il nostro organismo.

Cosa sono le Immunoglobuline? A cosa servono?

Prima di parlare dell’argomento centrale del nostro articolo, ossia delle IgG, abbiamo ritenuto necessario ripassare brevemente il concetto delle immunoglobuline in generale in modo da facilitarvi nella comprensione dell’intera trattazione.

Come abbiamo brevemente accennato nell’introduzione, in pratica, le immunoglobuline sono gli anticorpi che vengono prodotti dal nostro sistema immunitario per difendersi dagli agenti estranei.

Talvolta potete trovare la dicitura Gamma Globuline nei libri di medicina o nei vari siti internet, ma è solo un modo alternativo di chiamare le immunoglobuline che, avendo una forma caratteristica a Y, spesso vengono anche chiamate nell’altro modo.

La produzione delle immunoglobuline inizia dai Linfociti B (un certo tipo di globuli bianchi) che, una volta maturati, le tengono inglobate nella loro membrana cellulare, fino a quando non entra in azione un antigene, e le immunoglobuline si attivano per difendere l’organismo da esso.

In ambito medico è stata fatta una netta distinzione tra i diversi tipi di immunoglobuline, ossia:

  • Le immunoglobuline E: conosciute con la sigla IgE, sono comunemente associate ai processi che si verificano durante una reazione allergica. In pratica la produzione di queste immunoglobuline aumenta quando l’organismo entra in contatto con un particolare allergene che non tollera in modo particolare. Inoltre le immunoglobuline E hanno un ruolo importante durante le infestazioni a carico dei parassiti;
  •  Le immunoglobuline A: conosciute con la sigla IgA sono indispensabili per difendere l’organismo nel caso di infezioni localizzate in quanto riescono ad impedire la diffusione degli agenti patogeni. Queste immunoglobuline si trovano soprattutto nelle secrezioni esterne del nostro corpo, come il muco, il latte materno, la saliva e le lacrime;
  • Le immunoglobuline M: conosciute con la sigla IgM, sono quelle immunoglobuline che si attivano contro antigeni che potrebbero trovarsi nei gruppi sanguigni. Esse si attivano per prime, cioè costituiscono la prima parte dell’esposizione all’agente estraneo.
  • Le immunoglobuline D: conosciute anche con la sigla IgD il ruolo esatto di queste immunoglobuline non è molto chiaro, ma la ricerca è attiva costantemente per indagare sulla questione;
  • Le immunoglobuline G: conosciute con la sigla IgG, costituiscono la parte più ampia della totalità degli anticorpi plasmatici che si trovano nel corpo di un adulto, circa il 75%. Mentre le immunoglobuline M costituiscono la risposta immunitaria primaria, le IgG costituiscono la risposta immunitaria secondaria. Esse hanno la capacità di neutralizzare diverse sostanze nocive per il nostro organismo, ma ci concentreremo sull’argomento in seguito.

Cosa sono le IgG?

Come abbiamo accennato, le immunoglobuline G, costituiscono circa il 75% della totalità degli anticorpi che si trovano nel sangue dell’organismo di un individuo adulto.

Esse sono particolarmente efficaci, a tal punto da riuscire ad impedire la colonizzazione dei virus, neutralizzare le tossine e facilitare il meccanismo di fagocitosi dei batteri, ossia il meccanismo attraverso il quale alcune cellule eliminano i batteri dopo averli inglobati dentro di esse.

Le igG, inoltre, hanno anche un ruolo fondamentale nelle reazioni allergiche, insieme alle IgE. Infatti, quando un antigene entra nell’organismo in piccole quantità, le IgG possono bloccare l’anafilassi sistemica.

Se, invece, la quantità di antigene è consistente, nel momento in cui entra nell’organismo, le IgG mediano l’anafilassi sistemica, con il contributo delle altre immunoglobuline, le IgE.

Infine, le IgG riescono a passare attraverso la placenta per garantire una difesa immunitaria anche al bambino durante la gravidanza, ma ci soffermeremo su questo argomento più avanti.

Quali sono i valori che possono avere le IgG in sede di esame?

Visto che le immunoglobuline G sono deputate a difendere l’organismo in determinate condizioni patologiche, il dosaggio di queste proteine può aiutare il medico nel momento in cui sospetta che il suo paziente sia stato infettato da un determinato virus.

Infatti, se dalle analisi del sangue emerge un valore eccessivamente alto di IgG, potrebbe significare che l’organismo è entrato a contatto con il virus, oppure che è in corso l’infezione proprio in quel momento.

Questo accade anche quando l’infezione non si manifesta con sintomi specifici, cioè è asintomatica, perciò questo tipo di esame è molto utile per individuare i processi infettivi.

Tra le condizioni patologiche più comuni connesse ad alti livelli di IgG, ricordiamo le seguenti:

  • Sepsi cronica;
  • Tiroidite di Hashimoto;
  • Linfoma di Hodking;
  • Ittero;
  • Epatite autoimmune;
  • Cirrosi epatica;
  • Tumore;
  • Mononucleosi;
  • Plasmocitosi.

Inoltre, il nostro sistema immunitario riesce a riconoscere i diversi tipi di alimenti proprio grazie alle IgG, per questo motivo, un prelievo ematico per il dosaggio di queste proteine è molto utile quando il dottore vuole stabilire la quantità di un determinato alimento che il paziente ha mangiato.

Perché le IgG sono importanti durante la gravidanza?

Qualche paragrafo fa abbiamo accennato al fatto che le immunoglobuline G giocano un ruolo molto importante anche durante i nove mesi della gestazione.

Infatti, queste proteine così importanti per il nostro organismo, durante la gravidanza, sono in grado di attraversare il tessuto della placenta, permettendo al feto di avere una difesa immunitaria durante il primo trimestre.

In pratica non solo le IgG proteggono l’organismo della gestante da qualsiasi tipo di agente estraneo, ma riescono a proteggere anche il corpicino del piccolo che porta in grembo. Infatti il feto, almeno nel primo periodo della gravidanza, non è capace di produrre anticorpi.

Non solo le IgG vengono trasmesse al feto attraverso la barriera placentare, queste verranno fornite al neonato anche dopo la nascita, attraverso l’allattamento al seno.

Infatti, è molto importante allattare in modo naturale (quando è possibile), perché nel latte materno si trovano sia le IgG, sia le IgA, solo che queste ultime rimangono nel sistema digerente, mentre le IgG vengono immesse nel torrente circolatorio del piccolo.

Ci sono dei rischi connessi a delle anomalie dei livelli delle IgG? Quali sono?

Come abbiamo già detto, se i livelli delle IgG sono eccessivamente alti, si può andare incontro ad una condizione patologica, ma potrebbe anche significare che l’organismo è già venuto a contatto con l’antigene e l’ha già debellato, ma le IgG rimangono in circolo nel sangue.

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