Catarro in gola: Cause e Rimedi

Il catarro (che prende anche il nome di escreato od espettorato) è una sostanza prodotta e secreta in condizioni patologiche dalle ghiandole mucipare caliciformi, strutture situate nello spessore della mucosa che riveste le vie respiratorie.

In condizioni fisiologiche, invece, la sostanza prodotta da queste ghiandole è detta muco. Una distinzione che ci permette di dividere le condizioni di normalità da quelle patologiche.

Il muco viene normalmente prodotto dalle ghiandole mucipare localizzate soprattutto a livello della mucosa nasale e dei seni paranasali, ma queste strutture sono presenti anche nell’apparato digerente e nell’apparato genito-urinario in una quantità che oscilla tra i 25 ed i 150-200 mL al giorno.

Vediamo quali sono nel dettaglio le funzioni del muco nel paragrafo successivo.

Quali sono le funzioni del muco?

Il catarro o muco ha un’azione difensiva sulla mucosa che riveste le vie respiratorie, difatti ha il compito di inglobare le particelle di carbone ed i batteri inalati nella narice durante la respirazione ed ha il compito di mantenere umida la superficie mucosa.

Il muco prodotto viene poi eliminato mediante un meccanismo che prende il nome di clearance muco-ciliare, secondo cui le cilia presenti sulla superficie delle cellule della mucosa respiratoria compiono un movimento in direzione della rinofaringe, dove poi il muco verrà ingerito ed eliminato.

catarroQuando si instaura un processo infiammatorio a carico delle vie aeree, spesso dovuto ad un’infezione virale, batterica oppure dovuta a lesioni croniche (tipiche dei fumatori), le cellule mucipare caliciformi producono una quantità nettamente maggiore di catarro (che a questo punto prende il nome di catarro, escreato o espettorato).

A questo punto il processo di eliminazione non riesce a sopperire l’eccesso di liquidi prodotti che pertanto andranno a depositarsi e ad accumularsi nelle basse vie aeree (laringe, trachea, bronchi e polmoni) determinando un’ostruzione delle vie che non consente all’aria inspirata di transitare correttamente.

Tuttavia, il catarro non è sempre uguale ed esistono diverse tipologie di cui vi parleremo nel prossimo paragrafo.

Quanti tipi di catarro esistono?

Il catarro si differenzia a seconda della sua densità e del suo colore.

La secrezione di tipo liquido biancastro si associa tipicamente a disturbi di lieve entità che colpiscono le alte vie aeree, quali raffreddore, ma si associa anche alle manifestazioni di natura allergica e all’influenza.

Un catarro invece più denso si associa alle affezioni che colpiscono le basse vie aeree (trachea, bronchi e polmoni) e che quindi si concentrano in una zona più profonda dell’albero bronchiale.

Per quanto riguarda il colore, il verde indica tipicamente un’affezione di natura batterica che colpisce i bronchi mentre il catarro giallognolo o giallo, invece, indica principalmente la presenza di batteri e si riscontra in seguito ad affezioni che interessano le alte vie aeree (naso, seni paranasali).

Se l’espettorato appare di colore rosso invece bisogna prestare particolare attenzione, perché di norma è dovuto alla presenza di sangue nel catarro a causa di piccole lesioni o ferite dovute alla tosse continua o alla necessità di soffiarsi il naso continuamente.

Talvolta, però, può essere il campanello di allarme per condizioni patologiche ben più gravi, tra cui i tumori polmonari. Nei soggetti invece che fumano si riscontra un espettorato di colore bianco-grigiastro, tipicamente legato ad uno stato di infiammazione cronica.

Densità e colore dell’escreato saranno oggetto di un’attenta valutazione da parte del medico, si invita pertanto a prestare attenzione alle variazioni delle caratteristiche del catarro e di riferirle al medico durante la visita.

Cosa accade quando si ha accumulo di catarro nelle vie aeree?

L’eccesso di muco deve essere in qualche modo eliminato. Pertanto si andranno a manifestare meccanismi di espulsione forzata del catarro come:

  • tosse, se l’infiammazione interessa i bronchi;
  • muco che cola dal naso (rinorrea) se il processo patologico colpisce le altre vie aeree (quindi il naso od i seni paranasali);
  • catarro nelle orecchie dovuto al suo collegamento diretto con la rinofaringe per mezzo della Tromba (o tuba) di Eustacchio.

A questi meccanismi si associano altri sintomi tipici quali febbre, cefalea dovuta all’ostruzione dei seni paranasali, dolore alle orecchie (otalgia), sensazione di mancanza di equilibrio (capogiri) ed acufeni, ed ancora difficoltà respiratoria dovuta all’accumulo di catarro che non permette all’aria di passare liberamente dal naso fino ai polmoni.

A questo punto andiamo quindi a fornire una panoramica delle principali patologie che portano alla produzione di catarro.

Principali infiammazioni che portano alla formazione del catarro

Le più comuni cause di accumulo di muco o catarro nelle via aeree dipendono da infiammazioni o irritazioni della mucosa che riveste l’albero bronchiale.

Qui abbiamo riportato i casi più frequenti e comuni.

Raffreddore comune

Si tratta di un’infiammazione limitata alle alte vie aeree. I sintomi avvertiti tipicamente dal paziente sono la sensazione di naso chiuso, dovuta ad un minor flusso di aria che va a ripercuotersi anche a livello dei seni paranasali causando cefalea e rinorrea con catarro che cola dal naso.

Il soggetto poi tipicamente starnutisce come meccanismo riflesso per liberare le vie aeree e manifesta tosse. In genere, questa patologia si risolve nel giro di qualche giorno e non necessita di particolari cure, se non antinfiammatori e decongestionanti per alleviare i sintomi.

I soggetti che invece hanno alterazioni o patologie del sistema immunitario necessitano di maggiori attenzioni mediche.

Faringite

Si tratta di un’infiammazione che interessa la mucosa che riveste la faringe. La faringite è causata da affezioni principalmente di tipo batterico batteriche e che si caratterizzano per la presenza di placche di colore bianco ben visibili quando si chiede di aprire la bocca. È una condizione contagiosa, pertanto necessita di adeguate terapie che consistono appunto nell’assunzione di antibiotici.

Bisogna però anche dire che una parte dei soggetti colpiti da questa infiammazione non sono interessati da un’infezione, ma da un’infiammazione cronica (tipica dei fumatori).

Laringite 

La laringite è un’infiammazione a carico della mucosa laringea sia di natura batterica che di natura virale. Il paziente lamenta un forte dolore e fastidio alla gola, tosse e senso di secchezza delle fauci oltre alla produzione consistente di catarro.

Bronchite

Si tratta di una delle affezioni più comuni a carico delle vie respiratorie ed anche la principale causa di tosse e catarro dovuta ad affezione batterica, virale o da danno cronico come il fumo.

Si ha infiammazione della mucosa dei bronchi ed un’importante espulsione di catarro di colore verde mediante una tosse continua. Si identifica una forma acuta, che tende a risolversi dopo poco da sé (se causata da virus), o con l’ausilio di antibiotici (se se instaura una sovra-infezione batterica), ed una forma cronica dovuta al fumo, all’inquinamento, o all’esposizione a sostanze irritanti. La bronchite senza febbre è un’evenienza abbastanza comune nella popolazione e può essere sia acuta che cronica.

Quali sono i criteri diagnostici presi in considerazione?

La diagnosi prevede i tipici passaggi di una comune visita medica:

  • Anamnesi: durante questa fase il medico raccoglie tutti quei segni e sintomi utili a comprendere lo stato di salute del soggetto, da quanto persiste il problema, quando si presenta, i sintomi associati (febbre, difficoltà respiratorie, otalgia) ed il quadro clinico generale del paziente;
  • Esame obiettivo: vengono prese in considerazione le caratteristiche del catarro illustrate prima (colore, variazioni, densità), che saranno fondamentali per indirizzare il medico verso un sospetto diagnostico preciso e dunque ad una terapia adeguata;
  • Esame espettorato: qualora si rende necessario indagare sulla composizione del catarro si possono svolgere analisi approfondite volte a scoprire l’agente patogeno responsabile dello stato di malattia e l’eventuale presenza di sangue o altri fattori di interesse;
  • Esami di diagnostica strumentale: in alcuni casi si rende utile effettuare un esame RX Torace per prendere visione del possibile accumulo di liquidi e secrezioni nelle basse vie aeree.

Quali sono i rimedi e le terapie più efficaci?

La decisione su quale sia l’indicazione terapeutica più adeguata si basa sulla causa della produzione di catarro, sulla sua entità e sulle condizioni generali del paziente. Pertanto, questa fase spetta unicamente al medico.

Una lieve affezione alle vie aeree se non opportunamente curata può scaturire in condizioni cliniche ben più serie, pertanto l’invito è quello di diffidare da ogni tipo di rimedio trovato su internet e di affidarsi esclusivamente alle cure del medico.

Quando si tratta di un banale raffreddore però è sufficiente mettere in atto qualche semplice strategia per sciogliere il catarro e facilitarne l’espulsione. Uno dei metodi più efficaci rimane quello dell’aerosol, sia con semplice soluzione fisiologica che con farmaci broncodilatatori da assumere su prescrizione medica.

Chiarito questo, in genere se lo stato di infiammazione è causato da un virus si somministra un farmaco anti-tussigeno per placare la tosse.  In particolare, durante la notte per favorire il sonno, se presente febbre si associa un antipiretico e viene consigliato al paziente di tenersi ben idratato, di restare in un ambiente adeguatamente umidificato (per mezzo di umidificatori ambientali), questo per mantenere la corretta umidità delle mucose aeree e per sciogliere il catarro.

Se l’affezione è di natura batterica, l’iter terapeutico è più o meno similare (ricordiamo che ogni caso è a sé) ma in aggiunta si somministra anche un trattamento antibiotico.

Un importante capitolo è quello relativo ai neonati, infatti in questa fascia di età i bambini tendono ad ammalarsi molto spesso a causa delle difese immunitarie non ancora del tutto sviluppate. I neonati non hanno ancora la capacità di espellere il catarro, pertanto questo meccanismo va agevolato mediante aerosol, soluzione fisiologica e farmaci bronco-dilatatori (su esclusiva prescrizione medica). Mai somministrare fluidificanti a causa del rischio di ostruzione respiratoria dovuto all’incapacità di espellere il catarro.

Se la tosse persiste per più di una settimana si rende necessaria una visita medica e l’ipotesi di dover somministrare degli antibiotici.

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