Fitte alla Testa: Cause e Diagnosi

Tutti quanti abbiamo avuto modo di sperimentare più volte nel corso della vita il fastidio causato dalle fitte alla testa.

Si tratta di un disturbo comune, sordo o acuto, capace anche di limitare le normali attività quotidiane. Tuttavia, a meno che non si manifestano con sintomi molti intensi, il mal di testa  non deve creare particolari allarmismi.

Il discorso cambia quando il mal di testa si manifesta con fitte alla testa sia alla parte destra che sinistra, infatti questo genere di episodi possono infondere un senso di ansia, paura e angoscia, nel timore che si tratti di un sintomo di aneurisma cerebrale, quindi di un aneurisma o di un tumore al cervello.

Ovviamente è doveroso premettere che nella maggior parte dei casi le fitte alla testa non sono altro che un sintomo di scarsa rilevanza medica, conseguente in genere a contrazioni muscolari, sforzi fisici e stress.

In molti altri casi, invece, questo sintomo si accompagna una cefalea, un’emicrania o una cervicalgia. Le emorragie celebrali e quindi gli aneurismi sono sì un evento ricollegabile alle fitte alla testa, ma si tratta di fenomeni statisticamente molto più rari rispetto a tutte le altre cause scatenanti il disturbo che andremo ad approfondire nel corso della guida, e tuttavia, si tratta di un evento che si manifesta con sintomi molto acuti, che come vedremo in seguito, vanno ben oltre a semplici attacchi di dolore acuto e pungente alla testa.

Quali sono i sintomi e i segni più comuni? 

Le fitte alla testa possono insorgere come improvvise e pulsanti, presentarsi episodicamente o con frequenza. Il dolore può localizzarsi alle tempie, nella zona destra o sinistra del cranio, o coinvolgere la testa nella sua totalità, ed ancora irradiarsi al collo, al viso o al bulbo oculare (specie nella zona posteriore all’occhio), associandosi a mancanza di equilibrio, sensazione di testa pesante, mal di testa continuo e visione offuscata.

Inoltre, le fitte possono scatenarsi a seguito di uno sforzo fisico, di un momento di sovraccarico di studio o lavoro, quindi in un periodo di forte stress, oppure quando ci si trova in una posizione sdraiata di riposo.

A questo punto non ci resta che approfondire le cause più comuni che comportano la comparsa di fitte alla testa, ricordando sin da ora che l’unico professionista al quale affidare la propria salute resta sempre il medico.

Quali sono le cause più comuni di fitte alla testa?

Emicrania

Si tratta della causa più comune e diffusa di dolori acuti della testa, tanto da interessare una percentuale del 12-15% della popolazione, ed è caratterizzata da quadri sintomatologici variegati, in entità ed intensità, che possono manifestarsi per lo più nella regione frontale, alle tempie, alla nuca e al viso.

Il dolore da emicrania viene descritto come pulsante, situato nella parte destra o nella parte sinistra della testa (in egual modo), associato a senso di nausea ed eventualmente ad episodi di vomito.

Molto spesso il mal di testa si accompagna ad uno stato di tensione dei muscoli del collo e delle spalle, e tende a manifestarsi a seguito di un’intensa attività fisica. Oltre all’attività sportiva esistono altre cause scatenanti il disturbo, quali:

  • Predisposizioni genetiche;
  • Alterazioni ormonali: l’emicrania è un sintomo tipico nelle donne durante il ciclo mestruale, in fase di menopausa o nelle prime settimane di gravidanza;
  • Fame e carenze di zuccheri;
  • Mancanza di sonno;
  • Stress;
  • Assunzione particolari cibi: quali thé, caffè, cioccolato, alcool, glutammato e latticini.

Più raramente insieme all’emicrania si possono sviluppare anche sintomi di ipersensibilità, quindi fotofobia (sensibilità agli stimoli luminosi), fonofobia (sensibilità agli stimoli sonori) e osmofobia (sensibilità agli stimoli olfattivi).

Uno dei fenomeni che possono interessare i soggetti che soffrono di emicrania è l’aurea emicranica, in cui si manifestano disturbi della vista quali restringimento del campo visivo e la visione di lampi di luce.

Cefalea tensiva

Caratteristica delle persone soggette a intensi periodi di stress e delle persone ansiose; in entrambi i casi si tratta di individui che adottano posture errate in cui la muscolatura resta contratta a lungo a causa della tensione emotiva.

Le fitte alla testa possono manifestarsi in una zona ben localizzata della testa o estendersi a tutto il capo coinvolgendo le tempie, la zona frontale o la nuca. In caso di cefalea tensiva i sintomi maggiormente avvertiti sono: una forte sensazione di bruciore pungente alla testa, sensazione di vertigine, nausea, sudorazione, pallore cutaneo e dolore di tipo pulsante che aumenta in concomitanza o a seguito di una sessione di attività fisica.

Infiammazione del nervo trigemino

Patologia che interessa soprattutto gli individui al di sopra dei 50 anni di età e da esito a manifestazioni molto violente e dolorose.

Il dolore da infiammazione del nervo trigemino è di tipo pungente, trafittivo e molto intenso, e si manifesta con raffiche di dolore di breve durata. Il dolore insorge sempre e solo come monolaterale (quindi nella parte destra o nella parte sinistra della testa), anche se con il tempo può via via coinvolgere entrambe le diramazioni del nervo trigemino.

Esistono degli eventi scatenanti gli attacchi dolorifici quali fenomeni di vasocostrizione o vasodilatazione, la masticazione, l’esposizione al caldo o al freddo.

Cervicalgie

In questi casi le fitte alla testa sono conseguenti a disturbi infiammatori, traumatici o degenerativi della colonna vertebrale, a livello delle vertebre cervicali.

Spesso però alla base del dolore da cervicalgia vi è soltanto uno stato di tensione muscolare dei muscoli prevertebrali, del collo e della nuca, che permangono contratti a lungo.

Aneurisma cerebrale

In caso di aneurisma, se questo è in uno stato integro, in genere non si avvertono sintomi così acuti tali da causare forte preoccupazione, se non sdoppiamento della vista, dilatazione della pupilla (midriasi), perdita dell’equilibrio e difficoltà nell’esprimersi nella parola.

La rottura di un aneurisma costituisce, invece, una reale emergenza medica che merita un immediato ricorso al 118 e si manifesta con sintomi acuti quali dolore molto intenso localizzato alla testa ed al collo, rigidità dei muscoli del collo e della nuca, perdita di coscienza, nausea, vomito e sdoppiamento della vista.

Quando si manifestano questi sintomi è necessario rivolgersi all’intervento medico immediatamente, senza perdere tempo nell’attesa che i disturbi passino da soli o ricercando rimedi su internet.

Come si effettua la diagnosi? quali sono gli elementi che vengono valutati?

Su quali criteri si fonda la diagnosi? 

Le fitte alla testa, come visto, possono essere un sintomo comune a molte condizioni, siano esse legate a semplici contrazioni muscolari perpetrate in un periodo di forte stress emotivo o a condizioni di maggiore rilievo clinico.

Pertanto si intuisce la necessità di sottoporre il disturbo alla valutazione di un medico specialista in campo neurologico, qualora i sintomi siano frequenti o comunque intensi.

Come visto precedentemente, qualora invece i sintomi si manifestino in maniera violenta, associandosi a rigidità della muscolatura del collo e della nuca, perdita di coscienza o disturbi visivi è necessario recarsi al più presto ad un pronto soccorso o rivolgersi al 118 senza esitare.

La visita neurologica in genere si sviluppa in due momenti, una prima fase di raccolta di informazioni (anamnesi), ed una fase di visita. Nel corso dell’anamnesi il medico va a focalizzarsi sui sintomi percepiti dal soggetto, sulle modalità di insorgenza del dolore, sul tipo di dolore, sulla sua durata ed intensità, sulla localizzazione dei sintomi e sui sintomi associati alle fitte alla testa.

Durante la visita il medico potrà valutare differenti aspetti, quali lo stato di contrazione muscolare a livello del collo e della nuca, la funzionalità dei nervi cranici, zone di dolorabilità al tocco, la sensibilità ed i riflessi.

Sulla base dei dati raccolti il medico specialista può indicare la necessità di effettuare ulteriori accertamenti al fine di confermare le ipotesi diagnostiche formulate. Le indagini di approfondimento possono includere un semplice prelievo di sangue, attraverso cui è possibile verificare la presenza di stati di infezione, malattie autoimmuni o quadri di infiammazione, o una puntura lombare con prelievo di liquido cefalorachidiano, utile per verificare la presenza di infezioni a carico del sistema nervoso.

Ulteriori indagini di approfondimento prevedono l’uso di macchinari di diagnostica strumentale ossia di mezzi molto precisi e sofisticati (risonanza magnetica, TAC, angiografia cerebrale), che permettono di prendere visione delle strutture cerebrali e dei vasi sanguigni, verificando la presenza di alterazioni, di lesioni o di tumori.

Quali sono le terapie più efficaci?

Le terapie sono in funzione del tipo di causa all’origine delle fitte alla testa, in genere sono per lo più di natura farmacologica e prevedono la somministrazione di antinfiammatori e di antidolorifici, concentrandosi quindi sul contrastare i sintomi. A questi possono associarsi o alternarsi esercizi di rilassamento muscolare (utili nelle cefalee tensive), e periodi di riposo per i soggetti che soffrono un periodo di forte stress.

Nel caso in cui alla base del disturbo vi siano patologie di particolare rilievo clinico, le terapie potranno includere anche interventi chirurgici o trattamenti mirati alla patologia.

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