Ematoma cerebrale o subdurale: cause, conseguenze e sintomi

    L’ematoma cerebrale o ematoma subdurale consiste nella perdita di sangue in seguito alla rottura di un vaso sanguigno localizzato a livello del cervello. La principale causa della formazione di un ematoma è il trauma fisico: un violento scontro del capo contro una superficie dura che provoca la rottura di un vaso. Si tratta di una patologia di una gravità estrema che, se non opportunamente diagnosticata e curata, può provocare la morte del paziente come principale conseguenza.

    Il trauma da cui origina un ematoma cerebrale può essere quello di un incidente stradale che a causa dell’urto molto forte e dell’incapacità di controllare il nostro corpo porta la testa a battere contro una parte dell’abitacolo oppure anche una banale caduta in casa o dalle scale può provocare un simile problema. Un ematoma subdurale è provocato da un forte trauma cranico che determina lo spostamento del cervello dalla sua sede all’interno della scatola cranica con conseguente rottura dei vasi sanguigni e stravaso ematico.

     

    La continua e progressiva perdita di sangue ha come effetto quello di comprimere il cervello all’interno della scatola cranica con conseguenze che possono essere anche fatali. Infatti, in questi casi il sangue tende ad accumularsi all’interno del cervello provocando la perdita di coscienza quasi immediata. Invece, nel caso di piccoli riversamenti l’ematoma può anche riassorbirsi spontaneamente. I pazienti colpiti da un trauma cranico subiscono quella che in gergo medico si chiama amnesia retrograda cioè il paziente non ricorda la caduta, l’incidente o il trauma oppure lo ricorda ma non lo considera importante.

    Quali sono le cause di un ematoma cerebrale?

    Quando si parla di ematoma subdurale o cerebrale si è soliti distinguere questa manifestazione in acuta e cronica. Si parla di ematoma acuto quando si ha un trauma cranico di una certa gravità conseguente ad un urto; si dice cronico quando l’ematoma è il frutto di un danno lento e progressivo provocato dall’utilizzo di farmaci anticoagulanti o abuso di alcool. Quest’ultimo, infatti, è molto frequente negli anziani che assumo anticoagulanti per lungi periodi della loro vita.Le cause principali di un ematoma cerebrale sono le seguenti:

    • incidenti stradali, cadute, traumi cranici;
    • alterazioni della coagulazione del sangue dovute all’utilizzo di farmaci anticoagulanti;
    • aneurismi cerebrali;
    • embolie;
    • malformazioni dei vasi sanguigni cerebrali dovute a malformazioni ereditarie;
    • ipertensione arteriosa che provoca un indebolimento dei vasi e una loro rottura;
    • disturbi epatici;
    • ictus cerebrale;
    • piastrinopenia (riduzione dei livelli di piastrine);
    • neoplasie;
    • emofilia.

    Ematoma cerebrale: i sintomi e i fattori di rischio

    La sede e la gravità del danno cerebrale incidono sui sintomi dell’ematoma cerebrale. Essi possono variare da un mal di testa che interessa tutto il cranio, vomito profuso, difficoltà a stare in piedi, perdita dell’equilibrio, difficoltà a concentrarsi, confusione mentale, apnee continue e difficoltà a respirare, convulsioni, offuscamento della vista, difficoltà a parlare.

    Ematoma subdurale

    Tutti questi sintomi possono manifestarsi improvvisamente oppure dopo qualche giorno dall’incidente ed avere un decorso fulminante oppure lento. L’ematoma cerebrale deve essere diagnosticato e trattato nel più breve tempo possibile perché può avere conseguenze gravissime che vanno dal coma fino alla morte del paziente. Il motivo è dovuto all’eccessiva quantità di sangue disseminata all’interno del cervello che comprime il delicato tessuto cerebrale provocando una perdita della sua funzionalità. Nella maggior parte dei casi, specie quando l’ematoma subdurale è provocato da un trauma, le conseguenze sono molto gravi e permanenti per il resto della vita come emiparesi che interessa le zone controllate dall’emisfero colpito dall’ematoma.

    In questi fattori tuttavia è possibile identificare anche alcuni fattori di rischio che sono molto spesso connessi a fattori di origine cardiovascolare come ipertensione, uso di farmaci anticoagulanti, abuso di alcool, piccole cadute specie nei bambini e negli anziani. In queste ultime categorie di pazienti, i vasi sanguigni cerebrali sono molto sottili a causa dell’assottigliamento senile e di conseguenza aumenta il rischio di rottura di vasi sanguigni.

    Cosa fare in caso di ematoma cerebrale? Quando è necessario operare?

    La prima cosa che il medico farà nel momento in cui avrà accertato la causa dell’ematoma è quella di sottoporre il paziente ad esami diagnostici specifici per stabilire la natura e la gravità del danno. L’esame diagnostico più utile in questi casi è la TAC (tomografia assiale computerizzata) che consente di valutare la situazione a livello del cervello e tracciare un quadro sull’estensione delle zone interessate. Successivamente, per valutare l’assorbimento dell’ematoma è preferibile eseguire una risonanza magnetica mentre l’angiografia è consigliata per identificare possibili aneurismi cerebrali. Sulla base di questi dati, il medico chirurgo potrà stabilire l’approccio terapeutico più idoneo: intervento chirurgico oppure terapia farmacologica.

    Ematoma cerebrale conseguenze

    L’operazione chirurgica consiste nello svuotamento della cavità cranica dal sangue in eccesso mediante un’incisione della scatola cranica (craniotomia). La riuscita di questo intervento, che sottolineiamo essere estremamente delicato, è strettamente legato all’entità del danno subito. In alternativa, è possibile agire farmacologicamente con una terapia a base di farmaci antipertensivi, anticonvulsivanti, diuretici per riassorbire l’ematoma, cortisonici e antidolorifici.

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