pH Urine: come deve essere?

Il pH delle urine è tema particolarmente complesso. Si tratta di valori infatti che possono oscillare moltissimo (come avremo modo di vedere più avanti) e che non sempre anche se al di fuori del range definito di normalità, possono essere segnale della presenza di patologie, gravi e meno gravi.

Si tratta dunque di un valore che è sì importante, ma le cui oscillazioni sono sicuramente meno rilevanti rispetto a quelle dei valori di pH del sangue. Tuttavia, conoscere il pH urinario e sapere se è alto o basso è un’informazione molto utile per sapere preventivamente se c’è qualcosa che non va eseguendo delle semplici analisi delle urine.

Quali sono i valori normali del pH delle urine?

I valori che possono essere ritenuti normali per il pH delle urine oscillano tra 4,6 e 8. Si tratta di un range molto ampio, che può modificarsi (anche se avremo modo di parlarne nello specifico più avanti) sia a causa di alcuni particolari stati di salute, sia nel caso in cui invece si seguano delle diete particolari.

Al di sopra o al di sotto del range sopra individuato possiamo essere ragionevolmente certi di essere in presenza di condizioni patologiche, che richiedono da un lato un adeguato percorso diagnostico dall’altro l’inizio di una terapia volta a risolvere i problemi in questione.

Come si rileva il pH delle urine?

Il pH delle urine va valutato su un campione di urine rigorosamente fresco e, nel caso in cui invece dovesse trascorrere del tempo tra la raccolta delle stesse e l’analisi, esso deve essere opportunamente conservato in frigorifero ad una temperatura costante.

Le urine sono tendenzialmente sterili, ma in presenza di determinate infezioni oppure quando il campione viene esposto al calore, possono presentarsi delle colonie batteriche che possono alterare il risultato della misurazione del pH delle nostre urine.

Taluni batteri nelle urine e microrganismi infatti possono scomporre l’urea presente nelle urine in ammoniaca (una sostanza dalle proprietà basiche che fa aumentare il pH della soluzione urinaria), andando ad alterare le misurazione stessa.

Quali sono i fattori che influenzano il pH delle urine?

Tendenzialmente il pH delle urine è un buon segnale dell’attività dei reni, che devono mantenere costanti le concentrazioni degli ioni idrogeno nel plasma e nei liquidi di extra-cellulari.

pH delle urine Fonte foto: livestrong.com

Tale equilibrio viene mantenuto tramite l’attività dei reni tesa a riassorbire il sodio e tramite la secrezione di ammonio da parte dei tubuli renali.

Come si calcola il pH delle urine?

La valutazione del pH delle urine avviene normalmente con l’utilizzo di una cartina tornasole, che viene immersa nel campione di urine, rigorosamente fresche.

Tali cartine, che utilizzano coloranti naturali, offrono una valutazione piuttosto precisa del pH delle urine e possono essere utilizzate oggi anche in casa.

Misurazioni più esatte avvengono invece in laboratori pubblici e privati.

Per quale motivo viene misurato il pH delle urine?

Tendenzialmente si ricorre alla misurazione del pH delle urine per riscontare la presenza di tre diverse categorie di patologie:

  • i disordini sistemici acido/base;
  • i disordini di origine e sintomatologia respiratoria;
  • i problemi di carattere metabolico.

Inoltre, come avremo modo di vedere più avanti, per alcune categorie di pazienti è di fondamentale importanza mantenere, nel corso delle terapie e al fine della riuscita delle stesse, valori di pH stabili.

Quando il pH urine è troppo alto o troppo basso

Quando il pH delle urine si presenta troppo alto (e quindi siamo di fronte all’alcalinità delle urine che si presenta quando il pH è pari a 7.5-8), i problemi in genere collegati sono i seguenti:

  • vomito sistemico;
  • infezioni che possono colpire il tratto urinario;
  • insufficienza renale;
  • terapie di carattere diuretico;
  • malattie respiratorie che sono caratterizzate, praticamente sempre, da quelli che sono episodi di iperventilazione, che portano ad un’eccessiva espulsione di CO2.

Quando invece le urine hanno un pH basso e sono dunque eccessivamente acide (valori intorno al 5) potremmo essere in presenza di:

  • patologie che in genere si manifestano con la diarrea e che sono a carico dell’apparato gastrointestinale;
  • casi di disidratazione grave;
  • enfisema polmonare;
  • malattie respiratorie che invece prevedono un’insufficiente espulsione dell’anidride carbonica;
  • malnutrizione grave;
  • dieta che presenta un eccessivo consumo di carne.

Se il pH è pari a 7 siamo difronte ad una condizione di neutralità che non sempre corrisponde ad uno stato patologico. Ad influire molto sul pH delle urine può essere anche la vostra dieta che può essere responsabile di un pH alto o basso.

Ad esempio, se seguite un’alimentazione povera di carne ma ricca di frutta e verdura con molta probabilità il vostro pH sarà alcalino (valori maggiori di 7); al contrario chi consuma carne e proteine animali in grosse quantità avrà urine acide (pH intorno al 5).

Sarà il medico, una volta accertate le vostre abitudini alimentari a raccomandarvi alcuni cambiamenti da apportare alla vostra dieta se il pH delle urine è troppo alto o troppo basso.

Occhio al momento della giornata

Le rilevazioni del pH delle urine possono variare sostanzialmente nel caso in cui la misurazione avvenga al mattino, nel mezzo della giornata o di sera.

Al risveglio infatti si registrano valori decisamente più bassi di pH, e lo stesso vale nel caso in cui il nostro organismo fosse ancora a digiuno.

Ci si deve preoccupare nel caso di valori di pH urine particolarmente alti o bassi?

Nel caso in cui avessimo svolto il test da soli ed avessimo trovato valori al di sotto o al di sopra di quelli riportati, dovremmo sicuramente parlarne con il nostro medico curante, che individuerà, successivamente alla corretta diagnosi, quali sono le cause che hanno portato ad alterazioni tanto importanti del pH della nostra urina.

No all’autodiagnosi e all’autoterapia

Anche nel caso in cui avessimo riscontrato valori al di fuori dello spettro considerato di normalità per il pH delle urine, dovremmo cercare di evitare di autodiagnosticarci patologie o comunque di cercare di associare i valori alle patologie sopra descritte.

Si tratta, infatti, di diagnosi che vanno comunque lasciate all’interpretazione dello specialista che confronterà tra le altre cose la presenza di valori di pH delle urine troppo alti o troppo bassi con altri sintomi e cercherà di delineare un quadro il più possibile preciso della situazione.

Allo stesso modo è assolutamente sconsigliabile andare ad assumere medicinali o comunque sottoporsi a terapie di carattere naturale tese a ristabilire il pH normale delle urine, anche nel caso in cui fossimo ragionevolmente certi che l’alterazione sia dovuta ad una dieta sbilanciata o comunque scorretta.

Inoltre, in questa sede vogliamo ricordare che alcuni farmaci possono alterare il pH delle urine portandolo verso l’alcalinità (pH urine basso) come il bicarbonato di sodio, alcuni antibiotici, il potassio citrato e l’amiloride. Attenzione anche agli integratori alimentari che possono far diminuire il pH delle urine come l’acido ascorbico (ovvero la vitamina C) ed il cloruro di ammonio.

C’è da preoccuparsi?

Non necessariamente, dato che i fattori che possono alterare (soprattutto temporaneamente) il pH delle urine sono molteplici e non sempre segno di quella che potrebbe essere una patologia importante o grave.

Quello che è necessario fare è consultare il prima possibile un medico, che svolgerà le diagnosi dovute e ci metterà davanti al quadro completo della situazione, indicando al tempo stesso quelle che sono le terapie più indicate per andare a superare la patologia, laddove possibile.

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