Neoduplamox® Antibiotico Bustine e Sciroppo Bambini: A cosa Serve?

Neoduplamox® è un farmaco prodotto dalla casa farmaceutica Valeas Industria Chimica e Farmaceutica S.p.A.

Si tratta di un’associazione farmacologica di due principi attivi, l’amoxicillina triidrato, un antibiotico utilizzato per combattere diversi tipi di infezione di carattere batterico, come avremo modo di analizzare più avanti nel corso della nostra trattazione e l’acido clavulanico, un inibitore di beta-lattamasi.

L’amoxicillina è un antibiotico che appartiene alla classe terapeutica delle penicilline che trova impiego nel trattamento di diversi stati infettivi a carico di:

  • orecchio e seni nasali;
  • vie respiratorie;
  • infezioni del tratto urinario;
  • infezione ai tessuti molli compresi denti e pelle;
  • infezioni a carico di ossa ed articolazioni.

Forme farmaceutiche

Sono attualmente disponibili in commercio per Neoduplamox® diverse forme farmaceutiche:

  • Neoduplamox® polvere per sospensione orale 875 mg/125 mg in confezione da 12 bustine;
  • Neoduplamox® compresse rivestite con film 875 mg/125 mg in confezione da 12 compresse;
  • Neoduplamox® bambini polvere per sospensione orale, 400 mg / 57, in confezione da 12 bustine;
  • Neoduplamox® bambini sciroppo 400 mg/57 mg/5 ml, in flacone da 140 ml;
  • Neoduplamox® bambini sciroppo 400 mg/57 mg/5 ml in flacone da 35 ml o 70 ml.

Meccanismo d’azione

L’amoxicillina è una penicillina di sintesi che appartiene alla categoria degli antibiotici beta-lattaminici. La sua azione inibisce gli enzimi della via biosintetica del peptidoglicano batterico, componente strutturale fondamentale della parete cellulare del batterio. L’inibizione degli enzimi porta alla morte del batterio.

L’amoxicillina è però suscettibile alla degradazione per mezzo delle beta-lattamasi e quindi la sua attività, in soluzione unica, è in genere inefficace verso i batteri e gli organismi che non producono tale enzima.

A questo scopo è incluso nella preparazione l’acido clavulanico, un principio attivo in grado di inibire questi enzimi, andando a prevenire l’inattivazione e dunque l’insuccesso della penicillina che rappresenta il componente attivo della formulazione.

Indicazioni Terapeutiche

Neoduplamox® è un farmaco indicato nel trattamento delle infezioni batteriche tanto negli adulti quanto nei bambini.

Viene tipicamente utilizzato per:

  • cistite: ovvero l’infiammazione della vescica urinaria che è tipicamente causata da infezioni batteriche;
  • otite media acuta;
  • bronchiti croniche con esacerbazione acuta;
  • infezioni della cute;
  • infezioni dovute a morsi di animale;
  • ascessi dentali e nelle cure pre-estrattive;
  • infezioni ossee;
  • infezioni articolari;
  • osteomielite.

Più in generale Neoduplamox® può essere utilizzato con efficacia per tutte le infezioni di tipo batterico per le quali l’amoxicillina, combinata con l’acido clavulanico, può essere considerata come cura efficace nel debellare l’infezione.

Passiamo ora ad analizzare nel dettaglio la posologia e le controindicazioni del farmaco.

Posologia

Calcolare l’esatto dosaggio per Neoduplamox® è un’operazione esclusiva che spetta al medico che deve tener conto di una serie di parametri prima di stabilire la dose efficace per quel problema. Tra essi abbiamo:

  • gravità dell’infezione;
  • sito dell’infezione;
  • tipologia di patogeni coinvolti;
  • funzionalità renale del paziente;
  • età del paziente;
  • peso dello stesso.

Per gli adulti e i bambini di peso superiore ai 40 kg si può procedere con Neoduplamox® 875 mg/125 mg sia nella versione in compresse che quella in bustine, tenendo conto della capacità o meno del paziente di ingerire le compresse o meno. Si possono usare 2 o 3 compresse, per due o tre volte al giorno, per un totale di un massimo di 2625 mg di amoxicillina e 375 mg di acido clavulanico al giorno.

Per i bambini di peso inferiore invece ai 40 kg, si procede con Neoduplamox® sciroppo, fino ad un massimo di sei-sette volte al giorno, a seconda del sito dell’infezione e della gravità della stessa.

La durata della terapia è relativa al tipo di risposta del paziente. Talvolta, per infezioni come le osteomieliti ad esempio, sono necessari periodi di trattamento particolarmente lunghi.

Il trattamento non deve mai superare i 14 giorni senza un costante controllo medico.

Per quanto riguarda invece le dosi che devono ritenersi standard per tutte le indicazioni troviamo:

  • somministrazione delle compresse due volte al giorno per i pazienti adulti, che non è da ritenersi valida per infezioni come le otiti, le sinusiti, le infezioni del tratto respiratorio e urinario, per le quali sono in genere consigliate dosi più alte.

Non è necessario l’aggiustamento delle dosi per i pazienti anziani.

Per i pazienti con insufficienza renale e che presentino una clearance della creatinina maggiore di 30 ml/minuto, non sono necessari aggiustamenti delle dosi. Per i pazienti che, invece, hanno una clearance minore l’utilizzo del farmaco deve essere attentamente valutato da parte del medico.

Per i pazienti affetti da insufficienza epatica è assolutamente necessario prestare attenzione alle dosi, che devono essere le minime consentite in grado di ottenere una risposta clinica da parte del paziente.

La somministrazione del farmaco inoltre deve avvenire poco prima dei pasti, allo scopo di favorirne l’assorbimento e di limitare le eventuali intolleranze gastrointestinali.

Sovradosaggio

Nel caso di sovradosaggio può presentarsi una sintomatologia importante a carico dell’apparato gastrointestinale. Possono essere anche presenti squilibri di tipo idro-elettrolitico. In alcuni pazienti, inoltre, è stata osservata la cristalluria da amoxicillina, che può portare in alcuni casi ad insufficienza renale.

Per pazienti con funzionalità renale compromessa possono presentarsi degli attacchi epilettici.

Nel caso di sovradosaggio è necessario innanzitutto occuparsi dei sintomi mostrati dal paziente, e nel caso in cui questo fosse necessario, è possibile procedere anche mediante emodialisi.

Controindicazioni

Il farmaco non è indicato per tutti i casi di ipersensibilità all’amoxicillina o all’acido clavulanico, nonché agli eccipienti presenti nel farmaco.

Il farmaco è inoltre sconsigliato per i pazienti che abbiano fatto osservare in passato reazioni anche gravi di ipersensibilità ad altri agenti beta-lattaminici, tipicamente cefalosporine e carbapenemi.

Neoduplamox® non indicato per i pazienti con ittero e insufficienza epatica che siano stati causati dall’utilizzo di amoxicillina.

Quali sono le principali precauzioni per l’uso del farmaco? e le interazioni farmacologiche a cui prestare attenzione?

Precauzioni per l’uso

Prima di procedere con la somministrazione di Neoduplamox® bisogna essere sicuri che il paziente non abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità alle penicilline. Nei soggetti con ipersensibilità alle penicilline le reazioni avverse possono infatti essere particolarmente gravi e intense, portando in alcuni casi anche alla morte per shock anafilattico.

Nel caso in cui l’organismo responsabile dell’infezione fosse di tipo amoxicillino-sensibile è consigliato sostituire la terapia con un farmaco che sia esclusivamente a base di amoxicillina.

Il farmaco non è inoltre adatto per trattare batteri che siano penicillina-resistenti.

Il farmaco può anche causare convulsioni per i pazienti con insufficienza renale, o in quelli ai quali vengano comunque somministrate alte dosi del farmaco.

Non bisogna somministrare il farmaco in caso di mononucleosi infettiva, in quanto in questi casi potrebbe essere responsabile della comparsa di rash cutanei morbilliformi.

La possibilità di reazioni di tipo allergico è aumentata nel caso in cui il farmaco venga somministrato in concomitanza con allopurinolo.

Terapie a base di amoxicillina particolarmente lunghe possono sviluppare batteri resistenti al farmaco.

Il farmaco è da utilizzarsi con estrema cautela nel caso in cui il paziente soffra di insufficienza epatica.

All’utilizzo del farmaco, inoltre, può essere associata una forma di colite che può essere sia di intensità lieve che di intensità più importante. In questo caso, è necessario sospendere la somministrazione del farmaco.

Durante terapie particolarmente lunghe è necessario verificare periodicamente le funzionalità sistemiche e organiche del paziente, senza dimenticare quella epatica e quella renale.

Per i pazienti che soffrono di insufficienza renale valgono le disposizioni riportate nel paragrafo dedicato alla posologia.

Per l’utilizzo di Neoduplamox® in polvere per sospensione orale va ricordata la presenza di aspartame che è fonte di fenilanina. Questa formulazione non deve essere, dunque, utilizzata dai pazienti che soffrono di fenilchetonuria o comunque, nel caso in cui si dovesse optare per la somministrazione, dovrà essere utilizzata la massima cautela.

Per quanto riguarda invece la gravidanza gli studi condotti sugli animali non sembrerebbero sottolineare la presenza di problematiche importanti relative e alla salute della gestante e allo sviluppo del feto. In un solo studio è stata però rilevata una maggiore possibilità di sviluppo da parte del feto di enterocolite necrotizzante nei neonati. Il farmaco non deve essere somministrato alle gestanti se non nel caso in cui fosse considerato essenziale da parte del medico curante.

Entrambi i principi attivi di Neoduplamox® sono escreti nel latte materno, motivo per il quale è sconsigliata la somministrazione del farmaco durante il periodo dell’allattamento, se non dopo l’attenta valutazione dei rischi e dei benefici connessi con la somministrazione.

Interazioni con altri farmaci

In letteratura medica sono presenti dei casi secondo i quali l’utilizzo combinato di amoxicillina e warfarin possa portare a modificazioni importanti di tempo di protrombina. Nel caso sia necessario procedere con la somministrazione in concomitanza dei due farmaci, bisognerà monitorare il valore per tutta la durata della terapia.

Tutte le penicilline compresa Neoduplamox® possono interagire con il metotrexato, riducendone l’escrezione. Ne aumenta dunque la tossicità. Anche l’allopurinolo può dare interazioni farmacologiche che si manifestano con reazioni allergiche della pelle.

Non è consigliato l’uso in concomitanza con probenecid, dato che questo è in grado di ridurre la secrezione tubulare renale di amoxicillina. Può dunque conseguirne un aumento dei livelli plasmatici di amoxicillina.

Passiamo ora ad analizzare gli effetti collaterali ed il prezzo al quale è possibile acquistare il prodotto.

Effetti collaterali

Tra gli effetti collaterali più comuni nel caso di assunzione di Neoduplamox® troviamo la nausea, il vomito e la diarrea.

Sono comunque collegati al farmaco specifico altri tipi di effetti collaterali. I più comuni sono:

  • candidosi mucocutanea;
  • prolungamento del tempo di protrombina;
  • cattiva digestione.

Inoltre, tutti gli antibiotici sono responsabili della riduzione della flora batterica intestinale con conseguente maggiore esposizione a diarrea e disturbi gastrointestinali. Per tale ragione si consiglia di assumere integratori a base di fermenti lattici per ripristinarne il corretto equilibrio.

Ricetta, regime di dispensazione e prezzo

Neoduplamox® è un medicinale di classe A e dunque rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale, con o senza ticket a carico del paziente. La ricetta per acquistarlo in regime non convenzionato è di tipo ripetibile (RR) e non sono presenti note AIFA.

Il prezzo di ciascuna formulazione è il seguente:

  • Neoduplamox® sciroppo bambini da 35 ml: 3,52 euro;
  • Neoduplamox® sciroppo bambini da 70 mL: 7,07 euro;
  • Neoduplamox® sciroppo bambini da 140 ml: 14,53 euro;
  • Neoduplamox® bustine: 7,90 euro;
  • Neoduplamox® compresse: 7,90 euro.
Condividi su: