Utero Antiverso, Retroflesso e Retroverso: Cosa Significa?

L’utero è un organo che va a comporre l’apparato genitale femminile. Tale organo è posizionato al centro delle pelvi, tra la vescica e il retto.

Fondamentale è la posizione dell’utero rispetto al bacino: l’asse maggiore dell’utero forma con l’asse maggiore del bacino un angolo aperto anteriormente di circa 60°: tale condizione è detta antiversione fisiologica; mentre l’asse del corpo forma con l’asse del collo uterino un angolo ottuso (angolo di flessione) di circa 150°, aperto anteriormente: tale condizione viene definita antiflessione fisiologica.

In questo articolo risponderemo, quindi, ai dubbi di chi cerca informazioni riguardo l’utero antiverso, l’utero retroflesso e l’utero retroverso, cercando di capire come tutto questo può incidere sullo stato di salute delle donne e, in particolare, sulla gravidanza.

L’utero è strutturato da un corpo, che è la parte centrale contenente l’orifizio interno dell’utero; poi vi è il fondo dell’utero, la parte più estesa; infine vi è la cervice, ossia il collo dell’utero che penetra nella sottostante vagina all’interno del cosiddetto muso di tinca, separato dalla parete della vagina da uno spazio chiamato fornice della vagina.

La forma dell’utero è quella di un classico organo cavo, con la parete formata da una successione di tonache, ossia: lo strato più interno, la mucosa o endometrio, che si ispessisce durante il ciclo; lo strato muscolare o miometrico, che contiene la maggior parte dei vasi sanguigni e nervi dell’utero; il rivestimento peritoneale, o perimetrio, che è lo strato scivoloso di tessuto connettivo che riveste la cavità pelvica.

Utero antiverso: flessione e versione dell’utero

In condizioni normali, l’utero assume una posizione antiflessa ed antiversa nella cavità che lo accoglie, esattamente come indicato poc’anzi con le indicazioni dell’angolo formato tra asse maggiore di utero e bacino.

Per capire meglio il significato di questi termini puramente tecnici, partiamo dalla definizione di alcuni aspetti più semplici.

L’utero, innanzitutto, viene suddiviso in due regioni con struttura, funzioni e patologie diverse. Tali regioni si identificano in corpo dell’utero e collo dell’utero, o cervice uterina.

Il primo è posizionato più in alto ed è più ampio; il secondo è in una posizione inferiore, molto più piccola, e si interseca con la vagina nella quale penetra. In  aggiunta a tali strutture troviamo, poi, l’istmo dell’utero, ossia quella piccola strozzatura che divide le due parti principali dell’organo corpo e collo; il fondo, o la base dell’utero, situata al di sopra della linea immaginaria che unisce le due tube di Falloppio.

Abbiamo definito che in situazione di normalità l’utero assume una posizione antiflessa e antiversa.

La flessione, nello specifico, è quell’angolo che si crea tra l’asse del corpo dell’utero e l’asse della cervice. Di conseguenza, l’antiflessione presuppone che l’angolo tra questi due assi è aperto in avanti, verso la sinfisi pubica. Normalmente l’angolo di antiflessione è di circa 120-140°.

Utero antiverso, retroflesso, retroverso
Fote foto: my-personaltrainer.it

La retroflessione comporta che  l’angolo tra questi due assi sia aperto all’indietro, quindi rivolto verso il retto.

La versione dell’utero è, invece, quell’angolo che si stabilisce tra la vagina e il collo dell’utero.

In questo caso avremo una antiversione in condizioni normali per cui l’angolo sarà di circa 90°; la retroversione, al contrario, si presenta quando l’angolo tra i due organi è maggiore di 90°.

Nello specifico, sarà una retroversione di primo grado quando l’angolo rientra tra i 90° e i 180°; di secondo grado quando l’angolo è  di circa 180° e vagina e utero si trovano sullo stesso asse; di terzo grado quando l’angolo formato dai due organi è superiore ai 180°.

Utero antiverso: patologie e fertilità

La posizione dell’utero diviene significativa nel momento in cui si desidera un figlio. Spesso, infatti, patologie dell’utero possono influenzare la fertilità di una donna.

Così ad esempio un utero retroverso può comportare dolore durante un rapporto sessuale e può dare adito a processi infiammatori se bloccato in questa posizione, dando luogo nel tempo a episodi di stipsi o emorroidi.

Inoltre un utero retroflesso e retroverso può scendere facilmente verso la vagina con un banale colpo di tosse, creando in questo modo i presupposti per il prolasso dell’utero.

In genere possiamo sostenere che la posizione dell’utero, tolto quanto appena descritto ora, non ha ripercussioni negative sulla fertilità.

Essendo esso stesso un organo molto flessibile, ha la capacità di adattarsi al feto durante il suo normale sviluppo.

Eventualmente può dare problemi alla vescica se l’utero gravidico preme troppo su di essa. Può, però, ostacolare il concepimento: provocando dolore nella donna durante l’amplesso e portandola ad avere rapporti sessuali spesso non utili alla procreazione.

Inoltre, l’utero retroflesso può dare dolore nel periodo premestruale e mestruale. In passato erano previste tecniche di riposizionamento dell’utero, per prevenire problematiche durante una eventuale gravidanza.

Oggi tali tecniche non sono più utilizzate in quanto considerate non necessarie. In casi molto rari sono previste delle tecniche per mantenere l’utero in posizione corretta, ma molti ginecologi sono contrari anche a questo tipo di interventi.

Oggi esiste la certezza che la posizione e l’inclinazione dell’utero non influenzano la fertilità femminile. Le uniche conseguenze negative possono essere quelle indicate poc’anzi.

Situazione diversa, che eventualmente può avere ripercussioni anche sulla potenzialità riproduttiva e sul benessere della donna, è la variazione di posizione dell’utero da quella preesistente ad una nuova, con la deviazione del viscere che può insorgere a causa di presenza di aderenze post chirurgiche, di patologie quali l’endometriosi o di esiti di processi infiammatori nelle pelvi.

Un esempio è la laterodeviazione verso destra dell’utero in un soggetto operato di appendicite con  esiti di peritonite.

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