Osteocalcina Alta e Bassa: Cause e Valori Normali

Attraverso un semplice prelievo di sangue si possono valutare tanti parametri del nostro organismo, alcuni dei quali sono fondamentali anche per uno scopo diagnostico, o per il monitoraggio di alcune condizioni patologiche. Oggi parleremo di uno di questi esami, ossia della valutazione dell’osteocalcina.

Che cos’è l’osteocalcina? Come si misura? Quando viene richiesto questo tipo di esame? Quali sono i valori di riferimento dell’osteocalcina? Cosa succede quando i valori sono troppo alti o troppo bassi? Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame? Andiamo quindi a vedere di cosa si tratta.

Che cos’è l’osteocalcina?

L’osteocalcina è una delle proteine che vengono sintetizzate dalle cellule che hanno lo scopo di occuparsi della sintesi della matrice ossea, ossia dagli osteoblasti che producono la sostanza principale delle nostre ossa.

In ambito medico l’osteocalcina è conosciuta anche con il nome di Bone-GLA-Protein, oppure con la sigla BGP.

Questa proteina è formata da ben 49 aminoacidi e può arrivare a formare il 3% delle proteine totali delle ossa. Solo una piccola parte di osteocalcina viene poi immessa nel flusso ematico.

Come avremo modo di vedere meglio nel corso del nostro articolo, il dosaggio di questa proteina nel sangue si è dimostrato particolarmente utile per valutare il metabolismo delle ossa.

Infatti, l’osteocalcina svolge un ruolo di fondamentale importanza nei meccanismi di mineralizzazione delle ossa, soprattutto sotto la potente influenza di alcuni ormoni come la calcitonina che regola il metabolismo del calcio.

Andiamo quindi a vedere in modo dettagliato come funziona l’esame dell’osteocalcina, quali sono i valori di riferimento, quali le condizioni in cui viene richiesto questo esame e che cosa succede quando il nostro referto riporta dei valori di osteocalcina troppo alti o troppo bassi rispetto alla norma.

Come funziona l’esame per il dosaggio dell’osteocalcina?

L’esame per il dosaggio dell’osteocalcina nel sangue, intuibilmente, prevede di effettuare un prelievo di sangue direttamente da una vena del braccio, così come accade per la maggior parte delle analisi del sangue.

La provetta di sangue prelevato verrà poi consegnata al laboratorio di competenza che farà tutte le operazioni necessarie per restituirti i risultati che farai poi interpretare dal tuo medico curante.

Per quanto riguarda la preparazione all’esame, generalmente i medici ti chiederanno di presentarti in sede di laboratorio con almeno un digiuno di 8 ore altrimenti il cibo può influenzare l’esito del tuo esame.

Infine, questo esame viene spesso correlato con altri il cui scopo è sempre quello di indagare sullo stato di salute e sul metabolismo delle nostre ossa. Tra questi esami ricordiamo soprattutto quelli citati in seguito:

  • Esami degli estrogeni;
  • Esame del calcio ionizzato;
  • Esame del calcio;
  • Esame del fosforo;
  • Esame della calcitonina;
  • Esame del CTX telopeptide;
  • Esame della vitamina D;
  • Esame del Paratormone.

Quando viene prescritto questo tipo di esame?

Come abbiamo brevemente accennato in precedenza, l’esame del dosaggio dell’osteocalcina nel sangue è un marcatore della formazione delle nostre ossa. Di conseguenza questo esame viene generalmente prescritto per fare una valutazione delle condizioni di salute delle ossa.

Tuttavia, l’esame dell’osteocalcina viene spesso utilizzato per diagnosticare alcune condizioni patologiche che riguardano le ossa e che spesso corrispondono, appunto, a delle anomalie dei livelli dell’osteocalcina nel sangue.

Per questo il medico ti prescriverà l’esame dell’osteocalcina quando sospetta la presenza di malattie come le seguenti:

  • Ipertiroidismo;
  • Osteoporosi postmenopausa;
  • Osteomalacia;
  • Morbo di Paget.

Quali sono i valori di riferimento?

Come tutte le analisi del sangue, prima di parlare dei valori di riferimento dell’osteocalcina, bisogna ricordare che ogni laboratorio può avere dei valori che differiscono, anche se di poco, da quelli di altri laboratori. Per questo ti consigliamo di fare affidamento solo sui valori che sono riportati sul tuo referto.

Tuttavia, facendo una distinzione ben precisa tra genere maschile e femminile e tra periodo fertile e menopausa nella donna, possiamo dire che i seguenti sono generalmente considerati valori normali dell’osteocalcina:

  • Negli uomini valori compresi tra 4,6 e 65,4 ng/mL;
  • Nelle donne in menopausa valori compresi tra 5,4 e 59,1 ng/mL;
  • Nelle donne in età fertile valori compresi tra 6,5 e 42,3 ng/mL. 

Infine, per capire bene quali sono le nostre condizioni, è fondamentale affidarsi all’interpretazione del medico in quanto solo lo specialista può determinare lo stato del paziente, conoscendo in modo approfondito la presenza di eventuali fattori esterni o interni che possono interferire sul risultato finale, ma parleremo di questo più avanti.

Cosa succede quando i livelli dell’osteocalcina sono troppo alti?

Ovviamente, nel momento in cui i nostri valori non rientrano entro i limiti di normalità, potrebbe esserci qualcosa che non va nel nostro organismo. Andiamo quindi a vedere cosa accade quando i valori dell’osteocalcina sono più alti del normale.

In linea di massima possiamo dire che alte concentrazioni di osteocalcina nel plasma si manifestano quando si ha a che fare con una persona che ha un elevato rimodellamento osseo, conosciuto in gergo come turnover.

Tra le condizioni patologiche più comuni che sono spesso associate a tale aumento dell’osteocalcina nel sangue, ricordiamo soprattutto le seguenti:

  • Una condizione di ipertiroidismo che si verifica quando la tiroide è eccessivamente attiva;
  • L’osteoporosi, una malattia delle ossa molto frequente soprattutto nelle persone più anziane;
  • La malattia ossea di Paget in cui il tessuto osseo diventa più sottile oppure si va a formare in modo anomalo;
  • Iperparatiroidismo primario in cui si verifica anche un eccesso di paratormone (per questo anche l’esame del paratormone è spesso associato a quello dell’osteocalcina);
  • L’osteomalacia, cioè una malattia in cui le ossa si indeboliscono a causa di problemi che riguardano il metabolismo di fosforo e calcio;
  • L’osteodistrofia renale che si manifesta anche in presenza di una insufficienza renale cronica.

Come ultima cosa, ma non meno importante, un aumento dell’osteocalcina si verifica anche in presenza di un cancro associato a delle metastasi delle ossa.

Per tutti questi motivi è fondamentale rivolgersi ad un medico, oppure ad un ortopedico, nel momento in cui il nostro referto riporta dei valori troppo alti di questo parametro del sangue.

Cosa succede quando i livelli dell’osteocalcina sono troppo bassi?

Allo stesso modo, anche dei livelli troppo bassi di osteocalcina sono correlati a problemi che interessano la mineralizzazione delle ossa. Tuttavia questo abbassamento si verifica anche in concomitanza con la diminuzione dei livelli della vitamina D attiva, oppure con la diminuzione dell’attività delle ossa.

Generalmente questa situazione si verifica quando una persona sta seguendo un trattamento a base di corticosteroidi, ad esempio per la cura dell’iperparatiroidismo primario, oppure quando l’organismo non produce a sufficienza il paratormone e, quindi, si parla di una condizione di ipoparatiroidismo.

In parole più semplici, un abbassamento dei livelli dell’osteocalcina si verifica quando gli osteoblasti vanno incontro a processi di rigenerazione e formazione troppo lenti. Anche in questo caso, ovviamente, ti consigliamo di contattare il tuo medico o, comunque, un bravo ortopedico.

Ci sono dei fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?

Così come accade per molti altri esami in ambito medico, anche in questo caso possono subentrare dei fattori che influenzano l’esito del test e producono, quindi, dei falsi risultati.

Per questo motivo è sempre consigliato informare il medico nel momento in cui pensi che uno dei seguenti fattori sia presente nel tuo caso specifico prima di sottoporti al prelievo di sangue per il dosaggio dell’osteocalcina:

  • Assunzione di alcuni farmaci, soprattutto il warfarin, comunemente conosciuto come coumadin;
  • Una condizione di iperparatiroidismo primario;
  • Terapia a base di calcio;
  • Terapia a base di calcitonina;
  • Una condizione di insufficienza renale.
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