Acque termali: classificazione, caratteristiche e a cosa fanno bene

L’Italia vanta una tradizione molto antica legata alle acque termali. Basti pensare che i primi a sfruttare le potenzialità delle sorgenti termali furono gli antichi romani, presso i quali era molto diffusa l’usanza di recarsi quasi ogni giorno presso le terme anche solo per socializzare.

Al giorno d’oggi recarsi alle terme è sinonimo di prendersi cura della propria salute. Anche per questo motivo, il governo ha recentemente reso disponibile delle agevolazioni per i soggetti che intendono sottoporsi a trattamenti termali. Si tratta del “bonus terme“, che consiste in uno sconto in fattura dell’ammontare di 200 euro per le prenotazioni eseguite a partire dall’8 novembre.

Quali sono le tipologie di acque termali e quali i benefici per la salute? Analizziamo questi due aspetti nei paragrafi successivi.

Acque termali: classificazione in base alla concentrazione salina

Una prima classificazione delle acque termali avviene in base alla concentrazione di determinati minerali. Quest’ultima è espressa in mg/l e prende il nome di residuo fisso, definito come la sostanza solida rimanente dopo aver fatto evaporare una quantità d’acqua filtrata. Si parla pertanto di acque:

  • Leggermente mineralizzate: il residuo fisso è inferiore agli 80 mg/l;
  • Oligominerali: il residuo fisso è compreso tra gli 80 mg/l e i 200 mg/l;
  • Mediominerali: il residuo fisso è compreso tra i 200 mg/l e 1 g/l;
  • Minerali: il residuo fisso è compreso tra 1 g/l e 30 g/l;
  • Salate: il residuo fisso è superiore ai 30 g/l;

Acque termali: classificazione in base alla composizione salina

Le acque termali si suddividono anche in base al contenuto di determinati elementi chimici. La classificazione è la seguente modo:

  • Acque sulfuree: si tratta della tipologia di acque termali più diffusa nel nostro paese. Tra le località termali in cui abbondano acque sulfuree si segnalano Saturnia, Sirmione, Tabiano, Bagno di Romagna, Riolo Terme e Acqui Terme. Sono acque ricche di zolfo (S), un elemento chimico appartenente ai non-metalli che è presente in forma bivalente e dona loro il caratteristico odore penetrante. Sono indicate per il trattamento di disturbi delle ossa, disturbi respiratori e disturbi cutanei. Lo zolfo viene inalato o assorbito dalla pelle mediante il contatto con i fanghi;
  • Acque solfate: a differenza delle acque sulfuree, in quelle solfate lo zolfo è presente in forma esavalente. Grazie al loro effetto lassativo, queste acque sono raccomandate per i disturbi dell’apparato digerente e gastrointestinale, oltreché per quelli del fegato. Tra le località che ospitano sorgenti di acque solfate si annoverano San Pellegrino Terme, Boario e Chianciano Terme. È possibile assumere lo zolfo applicando sulla cute i fanghi delle acque o bevendole direttamente.
  • Acque cloruro-sodiche: si caratterizzano per la presenza di Cloro (Cl) e Sodio (Na), elementi che le rendono indicate per il trattamento di disturbi reumatici, disturbi delle ossa e del sistema cardiocircolatorio. A Montecatini Terme e nell’isola d’Ischia sono presenti alcune delle più famose sorgenti di acque cloruro-sodiche. Il trattamento prevede solitamente l’inalazione, ma è anche possibile berle o applicare sulla cute i fanghi;
  • Acque Salso-Bromo-Iodiche: sono ricche di cloruro di sodio (NaCl), bromo (Br) e Iodio (I). In Italia le località più rinomate per le sorgenti termali si questo tipo sono Salsomaggiore Terme, Sirmione, Bacoli e Sassuolo. Si caratterizzano per il tipico sapore salino delle acque e sono raccomandate per la loro azione antiinfiammatoria e antimicrobica sull’apparato riproduttivo femminile, ma si impiegano anche nei trattamenti contro i disturbi osteoarticolari. Possono essere bevute, inalate o entrare in contatto con la cute mediante i fanghi;
  • Acque bicarbonate: come suggerito dal nome, in queste acque abbondano i carbonati di magnesio (MgCO₃) e i carbonati di calcio (CaCO3). In commercio sono presenti numerosi marchi di acque bicarbonate, che possono quindi essere bevute anche a casa.
  • Acque radioattive: sono acque che contengono determinate quantità di elementi naturali con proprietà radioattive quali radio (Ra), attinio (Ac), uranio (U) e radon (Rn). Se pericolosi ad alte concentrazioni, a basse concentrazioni queste sostanze sembrano stimolare l’attivazione del sistema immunitario, agire sul sistema nervoso come calmanti e analgesici, essere utili nel trattamento della gotta e delle iperuricemie. Sono presenti terme con acqua radioattiva a Ischia, Bormio, Merano, Lurisia, Latronico, Abano Terme e Montegrotto.

Acque termali: classificazione in base alla temperatura

In terzo luogo, le acque delle sorgenti termali possono essere classificate anche in base alla loro temperatura. In questo caso si parla dunque di acque:

  • Fredde: la temperatura è inferiore ai 20°C;
  • Ipotermali: la temperatura è compresa tra i 20°C e i 30°C;
  • Termali o Omeotermali: la temperatura è compresa tra i 30°C e i 40°C;
  • Ipertermali: la temperatura è superiore ai 40°C;

I benefici delle acque termali sulla salute umana

Le acque termali possono apportare enormi benefici sulla salute umana per via delle sostanze contenute in esse.

Le cure inalatorie con acqua termale sono spesso prescritte a chi soffre di disturbi dell’apparato respiratorio. La semplice inalazione è consigliata contro le sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche, le laringofaringiti croniche, le sinusiti croniche, mentre per i soggetti interessati da bronchite cronica semplice o cronica ostruttiva si opta spesso per la combinazione di cure inalatorie e ventilazione polmonare. Le cure inalatorie possono anche essere impiegate in combinazione ad altri trattamenti per i disturbi dell’udito, quali ad esempio l’otite catarrale cronica o l’otite cronica purulenta (fonte).

La terapia a base di fanghi (o balneofangoterapia) si raccomanda invece per l’osteoartrosi e malattie reumatiche, mentre le abluzioni in acqua termale (o balneoterapia) servono a mitigare malattie cutanee quali dermatite seborroica, dermatite atopica, eczema e psoriasi.

Contro disturbi di natura ginecologica quali ad esempio vaginiti aspecifiche, vaginiti distrofiche o leucorrea ricorrente si prescrivono bagni e irrigazioni vaginali in sorgenti termali con acque salso-bromo-iodiche.

L’idromassaggio con acqua termale aiuta a mitigare i sintomi di diversi tipi di flebopatie di natura cronica, vale a dire le patologie che colpiscono le vene localizzate negli arti inferiori. Infine, l’assunzione di alcuni tipi di acqua termale per via orale (cura idropinica) è raccomandata contro disturbi gastrointestinali quali la stipsi, dispepsia (difficoltà a digerire alimenti) o la sindrome dell’intestino irritabile.

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