Il 15 febbraio segna l’evento della XXIV Giornata Internazionale contro il Cancro Infantile, un’occasione istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per rimarcare l’attenzione pubblica sulla diffusione dei tumori nella fascia d’età compresa tra gli 0 e i 19 anni. L’obiettivo concreto di questa iniziativa è quello di promuovere un sostegno tangibile ai bambini e agli adolescenti che combattono questa malattia insieme alle loro famiglie.
Questo evento è promosso da Childhood Cancer International (CCI), una rete mondiale di enti e associazioni che è presente su più di novanta paesi il cui scopo è quello di offrire un supporto senza confini ai pazienti e alle loro famiglie.
Nel nostro paese uno dei principali sostenitori di questa causa è la FIAGOP, la “Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori e Guariti in Ematologia Pediatrica”. Questa associazione si fa portavoce della comunità nazionale delle famiglie che affrontano la difficile sfida di una diagnosi di cancro infantile.
Per questa occasione la FIAGOP ha organizzato diverse iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale, confermando il proprio impegno costante nel diffondere consapevolezza e solidarietà.
I numeri del cancro infantile in Italia
Ogni anno in Italia vengono diagnostica circa 1400 nuovi casi di tumori nella fascia di età compresa tra 0 e 14 anni, con un’incidenza che si attesta attorno ai 150 casi su 1.000.000 di soggetti. Altri 600-800 nuovi casi si verificano tra i 14 e i 20 anni.
Le neoplasie più comuni nei bambini sono le leucemie, seguite dai tumori che colpiscono il sistema nervoso centrale.
Ci sono tipologie di tumori che sono tipiche di fasi precise dello sviluppo, ad esempio il tumore di Wilms e il neuroblastoma, sono peculiari dei primi anni di vita, mentre altri, come l’osteosarcoma e i linfomi di Hodgkin, si manifestano tipicamente nell’adolescenza.
Per quanto concerne le terapie disponibili, le strategie terapeutiche hanno compiuto notevoli progressi nel corso degli anni, con un significativo aumento dei tassi di sopravvivenza. Si stima che l’80% dei bambini affetti da tumore sia guarito, rispetto al 30% registrato negli anni ’60.
I miglioramenti nel campo delle terapie contro il cancro sono dovuti a una migliore comprensione dei meccanismi di patogenesi e sviluppo dei tumori stessi e all’applicazione di trattamenti personalizzati.
A questo proposito l’analisi molecolare ha permesso una migliore stratificazione del rischio dei pazienti, consentendo di adattare i trattamenti in base alle caratteristiche specifiche di ciascun tumore.
Gli sforzi della ricerca oncologica si concentrano principalmente sullo sviluppo di nuovi approcci terapeutici che siano mirati a migliorare i tassi di guarigione e a ridurre le complicazioni a lungo termine associate ai trattamenti oncologici pediatrici. Un altro aspetto importante su cui la ricerca sta lavorando molto è lo sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche per migliorare la diagnosi precoce e ottimizzare i tempi per l’applicazione della terapia contro il cancro.
Quali sono i numeri del cancro infantile nel mondo?
Secondo la “Pan American Organization” un ente pubblico d’oltreoceano legato strettamente all’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro infantile è una delle principali cause di morte tra i bambini e gli adolescenti in tutto il mondo, con circa 274.000 casi di tumore diagnosticati ogni anno tra coloro che hanno tra 0 e 19 anni.
Si tratta probabilmente di un dato caratterizzato da una sottostima in quanto possiamo immaginare che in alcune regioni del mondo afflitte da sistemi sanitari arretrati, il livello della diagnostica non sia in grado di rilevare completamente i casi reali di malattia.
Che cosa propone il Piano Oncologico Nazionale?
Il Piano Oncologico Nazionale, sviluppato secondo un approccio globale e intersettoriale, si propone di promuovere attivamente la salute e la prevenzione del cancro, potenziando al contempo l’assistenza per pazienti affetti da forme rare di tumore, per i bambini e per i pazienti fragili.
Per quanto riguarda i pazienti pediatrici, l’aspetto chiave sottolineato dal Piano è l’importanza di considerare il soggetto come appartenente a un contesto più ampio, in modo da coinvolgere necessariamente anche la famiglia, con tutte le relative esigenze, richiedendo un supporto multidisciplinare costituito da professionisti dedicati.
Il Piano pone l’attenzione sulla riduzione o eliminazione delle disuguaglianze nell’accesso agli interventi di prevenzione e cura. Particolare attenzione viene dedicata anche ai pazienti di età compresa tra 14 e 21 anni, per i quali si sono osservati minori miglioramenti in termini di sopravvivenza negli ultimi anni, indipendentemente dal tipo di tumore. Questi pazienti presentano bisogni complessi e peculiari, poichè sono colpiti dal cancro in un momento cruciale del loro sviluppo. Prendersi cura dei pazienti adolescenti richiede un approccio globale che tenga conto non solo delle loro esigenze mediche, ma anche delle sfide emotive e psicologiche che affrontano, coinvolgendo attivamente la famiglia nel processo di cura.
Il Piano oncologico nazionale individua obiettivi e linee strategiche ispirandosi al Piano europeo contro il cancro e dovrà ora essere applicato con provvedimenti mirati dalle Regioni e dalle Province autonome che adotteranno le soluzioni organizzative più idonee in relazione alle esigenze della propria programmazione.
Il finanziamento del Piano Oncologico Nazionale è garantito da un fondo istituito con un’allocazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027. Questi fondi sono destinati al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza ai malati oncologici, come definito nel Piano stesso.
Fonti
https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2023/12/2023_AIOM_NDC-web.pdf
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