Cilindri Urinari: Cosa Sono e Come si Analizzano

Che cosa sono i cilindri urinari? Quali sono i principali tipi di cilindri urinari? Come si fa l’esame per individuare la presenza dei cilindri nelle urine? Come funziona l’interpretazione di questo esame? Quali sono i rischi connessi alla presenza dei cilindri urinari?

Oggi cercheremo di rispondere insieme a tutte le tue domande sui cilindri urinari, soffermandoci, più che altro, sulle possibili condizioni patologiche ad essi connesse e vedendo quali sono i rischi principali che sono connessi alla presenza dei cilindri nel nostro sedimento urinario. 

Che cosa sono i cilindri urinari?

cilindri che talvolta possono trovarsi nelle nostre urine non sono altro che il risultato della coagulazione di alcune proteine che vengono prodotte dalle cellule renali.

Il loro nome, che rimanda alla comune forma geometrica, è dovuto al fatto che queste particelle si formano nei tubuli renali, ossia dei tubi piuttosto stretti che si trovano all’interno dei nostri reni e che gli conferiscono la forma cilindrica.

Analizzando l’urina di un adulto sano al microscopio, si possono individuare piccole quantità di questi cilindri, quasi impercettibili a causa della loro trasparenza.

In tal caso si parla di cilindri ialini e fanno parte della classe dei cilindri semplici, insieme ai cilindri cerei. Questa classe è composta da cilindri che sono caratterizzati da una matrice proteica. I restanti vengono definiti cilindri composti e sono formati da una matrice cellulare, lipidica o ematica.

In linea di massima possiamo dire che la loro quantità nel sedimento urinario tende ad aumentare nel caso di un intensa attività fisica, ma anche in presenza di alcune condizioni patologiche di cui parleremo meglio in seguito.

Quali sono le principali tipologie di cilindri urinari?

Le tipologie principali di cilindri urinari sono quelle citate in seguito:

  • I cilindri ialini: hanno un aspetto piuttosto uniforme, la consistenza trasparente e sono senza alcun dubbio i più comuni. In linea di massima la presenza di questi cilindri nel sedimento urinario non ha un significato patologico ben preciso e la causa è da ricercarsi nell’attività fisica, nello stress, nella disidratazione e nel fatto che il soggetto sia stato esposto a temperature fredde;
  • I cilindri granulosi: anche questi cilindri urinari sono abbastanza comuni e il loro livello nel sedimento urinario aumenta come conseguenza di uno sforzo fisico eccessivo, ma anche nel caso di patologie renali più o meno gravi, o in concomitanza di un aumento della temperatura corporea. In base alle dimensioni della proteina in cui vengono inclusi, possiamo fare una distinzione tra granuli grossolani e granuli fini;
  • I cilindri batterici: sono una tipologia di cilindri urinari piuttosto rara. Spesso sono confusi con i cilindri granulosi a causa del loro aspetto molto simile. Se si trovano nelle urine possono indicare la presenza di una pielonefrite batterica;
  • I cilindri ialino-granulosi: il loro nome è dovuto al fatto che la consistenza di questi cilindri, insieme alla forma e alla dimensione, è molto simile a quella dei cilindri ialini ma, allo stesso tempo, hanno una granulazione piuttosto fine nella loro matrice proteica. In genere la loro presenza per un periodo prolungato viene ricollegata a delle patologie ben precise, ad esempio la nefropatia diabetica;
  • I cilindri cerei: anche questi hanno un aspetto molto simile ai cilindri ialini. Tuttavia, i cilindri cerei hanno un colore piuttosto giallo e sono più compatti degli altri. Quando questi cilindri si trovano nel sedimento urinario spesso vuol dire che abbiamo a che fare con malattie come la nefropatia diabetica, un’insufficienza renale cronica o l’amiloidosi renale;
  • I cilindri leucocitari: in genere sono accompagnati dalla presenza di pus nelle urine. Quando li troviamo nel sedimento urinario potrebbero indicare diverse condizioni, tra cui la presenza di stati infettivi, stati infiammatori, pielonefrite acuta, nefrite lupica;
  • I cilindri emoglobinici e i cilindri eritrocitari: in questo caso troviamo anche la presenza dei globuli rossi, motivo per cui indicano sempre la compresenza di una determinata condizione patologica, ad esempio un infarto renale, la nefrite lupica, un’ematuria di genesi renale da trauma, una glomerulonefrite. Nel caso dei cilindri emoglobinici abbiamo a che fare con una degenerazione nelle emazie che, quindi, assumono le sembianze di un cilindro rossiccio granuloso. Nel caso dei cilindri eritrocitari, invece, le emazie rimangono intatte;
  • I cilindri misti: in questo caso abbiamo a che fare con dei cilindri ialini con vari tipi di cellule, siano esse delle emazie, dei leucociti o delle cellule tubulari. Si trovano nelle urine nel momento in cui si è affetti da glomerulonefrite proliferativa;
  • I cilindri lipidici: hanno un aspetto molto simile a quello dei cilindri ialino granulosi e se si trovano nel sedimento urinario potrebbero indicare la presenza di malattie tubulari degenerative, un’intossicazione renale, una necrosi cellulare abbastanza estesa, una glomerulonefrite diabetica, una sindrome nefrosica, una glomerulonefrite cronica;
  • I cilindri pigmentari: la maggior parte delle volte questi cilindri urinari vengono a formarsi in seguito all’assunzione di particolari farmaci, tra cui la fenazopiridina, gli analgesici o gli anestetici ad azione locale;
  • I cilindri epiteliali: come puoi evincere dal nome, questi cilindri sono formati da cellule epiteliali tubulari. Per questo motivo spesso possono essere indice di un processo patologico che interessa l’epitelio. E’ piuttosto raro che si individuano questi cilindri nelle urine ma, quando accade, il motivo è da ricercarsi nella presenza di condizioni come la degenerazione tubulare, intossicazione, una necrosi tubulare, la stasi urinaria o, addirittura, il rigetto di un eventuale trapianto del rene.

Come puoi vedere, sono tanti i tipi di cilindri urinari e, la presenza di ognuno di essi nel sedimento urinario, è dovuta quasi sempre al fatto che il paziente è affetto da una condizione patologica più o meno grave.

Come funziona l’esame per individuare la presenza dei cilindri urinari?

Ma che cos’è esattamente il sedimento urinario? Fino ad ora abbiamo parlato di cosa consiste da un punto di vista microscopico, quindi è arrivato il momento di capire di cosa si tratta e come funziona la sua valutazione in sede di esame.

L’esame delle urine si può dividere in diverse parti. Tra queste troviamo anche l’analisi microscopica delle urine che prevede di andare a valutare proprio il sedimento urinario, cioè quella parte delle urine che si va a depositare sul fondo della provetta dopo che questa è stata sottoposta a centrifugazione.

In pratica, si va ad eliminare la parte liquida che si trova nella porzione superiore della provetta, e si conserva la parte più densa che verrà poi meticolosamente analizzata con un microscopio.

Oltre ai cilindri, con questo esame delle urine si possono identificare anche altre sostanze, tra cui i cristalli, i batteri o le cellule epiteliali.

Quando viene prescritto questo tipo di esame?

In linea di massima, l’esame del sedimento urinario per la caratterizzazione e l’individuazione dei cilindri urinari viene fatto quando gli esami fisici e chimici delle urine hanno riportato dei risultati anomali o, comunque, inaspettati.

Inoltre, come puoi facilmente intuire, l’esame del sedimento urinario viene richiesto nel momento in cui il medico sospetta che il paziente sia affetto da una delle patologie connesse ai cilindri di cui abbiamo parlato precedentemente.

Come funziona l’interpretazione dell’esame delle urine per individuare i cilindri urinari?

I cilindri urinari, ma anche i cristalli, le cellule e tutte le altre sostanze che si trovano nelle urine, vengono contate nel sedimento urinario misurando le particelle per campi ad alta e a bassa risoluzione. Oltre alla caratterizzazione della tipologia dei cilindri urinari tutte queste sostanze vengono poi quantificate nel referto come “molte”, “poche” o “moderate”.

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