Mal di schiena: 8 campanelli d’allarme da non trascurare

Una delle cause più comuni per cui i pazienti si recano presso studi medici, ambulatori o centri fisioterapici è il mal di schiena, in particolar modo il mal di schiena lombare (lombalgia).

Iniziamo con il dire che questa condizione così fastidiosa viene spesso sopravvalutata e si sono diffusi diversi falsi miti sul mal di schiena. In realtà, nel 90% dei casi, il mal di schiena si risolve entro 4-6 settimane dall’insorgenza, senza rivelare nessun problema sottostante. Le cause del mal di schiena sono poi nella maggior parte aspecifiche o meccaniche e comunque non riconducibili a nessuna problematica di natura patologica.

Il mal di schiena rientrerebbe quindi in quell’enorme calderone di condizioni para-fisiologiche, che i fisioterapisti si trovano a trattare di frequente.

Come capire però se il mal di schiena nasconde una patologia? Esistono delle linee guida che tutti i professionisti devono conoscere e che ci aiutano a distinguere quando è il caso di indirizzare il paziente dal medico specialista. Così, anche per il forte mal di schiena esistono specifiche RED FLAG, ossia indicatori da non sottovalutare che guidano il professionista a comprendere il fattore di rischio legato alla sintomatologia dolorosa.

Vediamo allora nello specifico quali sono i campanelli d’allarme relativi al mal di schiena.

Quando preoccuparsi del mal di schiena?

Età

La presenza di un dolore acuto e duraturo a livello lombare in pazienti con età inferiore ai 18 anni o superiore ai 50 anni senza traumi riferiti rappresenta la prima RED FLAG relativa al mal di schiena.

Durata e pervasività dei sintomi

Un’importante discriminante, come è facilmente intuibile, è quella temporale: iniziamo a preoccuparci quando il mal di schiena ha una durata superiore alle 4-6 settimane, durante le quali il paziente riferisce un dolore acuto e insistente, tutto il giorno, tutti i giorni. Esistono tante condizioni non gravi in cui il mal di schiena dura per molto tempo, manifestandosi però solo per 2-3 ore al giorno, magari sempre durante o dopo la stessa attività.

Trauma

Se, prima della comparsa del mal di schiena, il paziente riferisce di aver subito un importante trauma localizzato alla schiena (o anche minore nel caso di una persona anziana con osteoporosi o osteopenia) è il caso di scongiurare rischio di frattura o crollo vertebrale. In questo caso, ovviamente, non è necessario che il dolore sia presente da un tempo superiore alle 6 settimane, ma anzi bisogna intervenire immediatamente con un esame diagnostico, evitando ogni trattamento fisioterapico fino alla conferma della diagnosi.

Utilizzo di farmaci anticoagulanti o antipiastrinici

Nel caso di paziente con mal di schiena, occorre considerare se il soggetto assuma farmaci anticoagulanti o antipiastrinici. Infatti il forte e persistente mal di schiena  potrebbe dipendere dalla compressione di un ematoma epidurale a carico del midollo o della radice midollare. Gli ematomi spontanei sono un’evenienza rara ma che colpiscono per la maggior parte pazienti che utilizzano anticoagulanti o antipiastrinici (oltre che trombofiliaci). Sarà importante quindi far presente l’assunzione di farmaci di questo tipo allo specialista.

Febbre

La febbre in un paziente con forte mal di schiena potrebbe rivelare la presenza di un’infezione o di un ascesso midollare. La febbre è quindi un’altra RED FLAG, che vale la pena indagare in maniera accurata.

Sintomi urogenitali

In presenza di forte mal di schiena, la ritenzione urinaria e l’incontinenza fecale  costituiscono ulteriori RED FLAG, che potrebbero rimandare a un coinvolgimento della cauda equina, il fascio di fibre nervose posto alla fine del midollo spinale.

Sintomi neurologici

Se il paziente con lombalgia, riferisce anestesia, intorpidimento, debolezza muscolare, dolore (soprattutto alle gambe) o incoordinazione siamo di fronte a importanti RED FLAG da approfondire con un medico neurologo per indagare al meglio lo stato del midollo e delle radici nervose.

Storia oncologica o familiarità

Il forte mal di schiena in pazienti con una storia oncologica o con familiarità con il cancro può nascondere la presenza di metastasi oppure di un nuovo tumore primario. In questo caso, è importante valutare altri eventuali sintomatologie, come approfondire l’eventualità di un recente e ingiustificato consistente calo ponderale (di almeno il 10% del peso). A riguardo, sarà utile comprendere anche se il dolore si acutizza da sdraiato e/o mentre dorme. Questa RED FLAG indirizzerà a un approfondimento medico per escludere qualsiasi patologia anche di natura oncologica.

Queste sono le principali RED FLAG per quanto riguarda il mal di schiena, soprattutto lombare. A queste vanno aggiunte altre condizioni quali:

  • abuso di droghe,
  • immunodeficienza,
  • recenti operazioni midollari,
  • sindromi dismetaboliche,

che costituiscono fattori di rischio in presenza di forte mal di schiena.

Condividi su: