Neutrofili Bassi: Cosa Significa?

Che cosa sono i neutrofili? Come si misura il valore dei granulociti neutrofili nel sangue? Quali sono i valori di riferimento? Cosa succede quando l’esame riporta dei valori troppo bassi?

Quali sono i rischi e quali le conseguenze? Come possiamo riportare i livello dei neutrofili nel sangue alla normalità?

In questo articolo parleremo di uno dei parametri che viene valutato con le analisi del sangue più precisamente con la formula leucocitaria: i neutrofili. Si tratta di una classe di globuli bianchi, ma oggi ci soffermeremo sui problemi che possono derivare da un abbassamento della loro quantità ematica.

Che cosa sono i neutrofili o granulociti neutrofili?

E’ risaputo che i globuli bianchi sono costituiti da diverse classi, tra queste abbiamo anche quella dei neutrofili, spesso chiamati in ambito medico con il nome di granulociti neutrofili. 

La derivazione del nome neutrofili è da ricercarsi nel fatto che in sede di laboratorio è stato dimostrato che essi non hanno avuto nessun tipo di reazione con i coloranti utilizzati per evidenziare le cellule al microscopio, rimangono, quindi, assolutamente neutri.

La caratteristica fondamentale dei neutrofili è quella di costituire la parte più voluminosa dei globuli bianchi, tanto da costituire fino al 70% della loro totalità. Inoltre, vengono prodotti dal midollo osseo in quantità elevate a causa del fatto che la loro vita all’interno del sangue può durare al massimo 10 giorni.

Qual è la funzione principale dei granulociti neutrofili?

La funzione principale dei granulociti neutrofili è quella di andare a distruggere i corpi estranei che entrano a contatto con l’organismo, come i batteri, i virus e i parassiti.

Infatti nell’arco della loro breve vita, i neutrofili si comportano come organismi macrofagi, cioè organismi che sono in grado di inglobare queste particelle estranee, fino a distruggerle, grazie all’aiuto di particolari enzimi che producono loro stessi.

E’ deducibile, quindi, che nel momento in cui si verificano nell’organismo degli stati infiammatori di natura batterica, entrano in gioco i neutrofili, cercando di debellare questo processo infiammatorio.

Come si misura il livello dei neutrofili nel sangue?

Grazie alla ricerca avanzata che è stata messa in atto in ambito medico, è possibile fare una vera e propria conta dei neutrofili che si trovano nel flusso ematico.

Quindi, per misurare il livello dei neutrofili nel sangue è sufficiente sottoporsi ad un prelievo ematico che comprende l’esame dell’emocromo. Inoltre, non sono previste particolari norme di preparazione prima di sottoporsi a questo esame.

Quando viene prescritto un esame di questo tipo?

In base alla loro funzione di eliminare i corpi estranei si può dedurre che un esame per verificare la quantità dei neutrofili nel sangue viene prescritto nei seguenti casi:

  • Quando si sospetta la presenza di una malattia autoimmune;
  • Per monitorare lo stato di salute del corpo con l’emocromo come semplice esame di routine;
  • Quando si manifestano i sintomi tipici di un’infezione o di uno stato infiammatorio;
  • Come esame di controllo dopo un’operazione chirurgica.

Quali sono i valori di riferimento?

L’esame per la conta dei granulociti neutrofili è prettamente quantitativo, infatti non ci fornisce informazioni utili sulla causa del loro aumento o del loro abbassamento. Per cui, quando risultano dei valori anomali è necessario che il medico ci sottoponga ad ulteriori esami di controllo.

Come per qualsiasi altro tipo di esame in sede di laboratorio di analisi, i valori di riferimento possono essere soggetti ad alcune variazioni. Tuttavia, in questo caso si può dire che i valori che vanno dalle 1500 alle 7000 cellule per ogni millimetro cubo di sangue.

Come avrete notato, questo intervallo è molto ampio in quanto il numero di queste cellule può cambiare notevolmente da un individuo all’altro. Nel momento in cui l’esame riporta dei valori troppo alti si parla di neutrofilia, nel caso opposto, invece, si parla di neutropenia.

Cosa succede quando i valori sono troppo bassi? Che cos’è la neutropenia?

Dunque, come abbiamo accennato, con il termine neutropenia ci si riferisce alla condizione in cui risulta un numero troppo basso di neutrofili nel sangue.

Questa situazione può essere di natura congenita, ossia presente sin dalla nascita, oppure acquisita, cioè generata da altre condizioni che possono sorgere in seguito alla nascita dell’individuo.

Per quanto riguarda le condizioni di natura patologica, e non solo, che possono causare uno stato di neutropenia, le più frequenti sono quelle citate in seguito:

  • Assunzione di alcuni farmaci;
  • Epatite;
  • Rosolia;
  • Anemia aplastica;
  • Anoressia nervosa;
  • Shock anafilattico;
  • Lupus eritematoso sistemico;
  • Morbillo;
  • Varicella;
  • Febbre reumatica;
  • Leucemia;
  • Artrite reumatoide;
  • Anemia perniciosa;
  • Mononucleosi infettiva;
  • Setticemia.

La condizione di neutropenia di solito non si manifesta con sintomi specifici, piuttosto saranno i sintomi della condizione patologica che ha causato tale abbassamento dei neutrofili, a condurci a fare un esame di questo tipo.

Tuttavia, visto che i neutrofili sono addetti a distruggere gli agenti esterni, quando si verifica un loro abbassamento, avremo a che fare con un paziente molto vulnerabile alle infezioni e bisogna prestare particolare attenzione.

Quali sono i fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?

Il livello dei neutrofili all’interno del nostro flusso ematico, può subire delle variazioni in base all’intervento di alcuni fattori. Tra quelli più comuni che possono influenzare l’esito di un esame per la conta dei granulociti neutrofili abbiamo soprattutto i seguenti:

  • Assunzione di farmaci come il cortisone o la ranitidina;
  • Terapia a base di chemioterapici per il trattamento dei tumori;
  • Nel caso in cui il paziente sia un fumatore accanito;
  • Situazioni particolarmente stressanti.

Cosa bisogna fare quando siamo in una condizione di neutropenia?

La neutropenia non costituisce una minaccia particolarmente grave per il nostro organismo, infatti, come abbiamo visto, i valori di riferimento hanno degli intervalli molto ampi.

Tuttavia, non è una condizione da sottovalutare in quanto, come abbiamo visto in precedenza, questa situazione provocherebbe una grossa vulnerabilità del paziente nei confronti di processi infettivi che possono essere anche molto gravi.

Quando la causa risiede nella presenza di una condizione patologica, il modo migliore per contrastare l’abbassamento dei neutrofili consiste nell’eliminare proprio quella malattia che ha scatenato questo abbassamento.

Anche se la neutropenia di per sé non richiede un processo terapeutico specifico sarà il vostro medico a consigliarvi il percorso migliore da seguire, dopo aver studiato in modo accurato il vostro caso, ma soprattutto dopo aver valutato la gravità della condizione di neutropenia che affligge il vostro corpo.

Infine, in ambito medico, esiste una particolare figura che si occupa dei processi che avvengono proprio nel sangue umano, si tratta dell’ematologo. Per scongiurare ogni dubbio potreste rivolgervi anche a questo specialista.

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