L’antigene polipeptidico tissutale, conosciuto in gergo medico con la sigla TPA, è uno dei marker utili per la diagnosi della presenza di forme tumorali.
Si tratta di un particolare tipo di proteina che viene sintetizzata da vari tipi di tumore e aiuta i medici a capire se sia presente o meno una massa tumorale che necessiti di ulteriori approfondimenti.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è il TPA?
Il TPA è un marcatore tumorale di tipo aspecifico. Alti valori di TPA si possono riscontrare in tutti i tipi di tumori solidi ed è dunque un marker non in grado di fornire ulteriori specificazioni sulla possibile tipologia di tumore presente.
L’intepretazione del medico si basa soprattutto sul valore soglia e in genere al riscontro di alti valori di TPA sono associati anche altri esami e altre valutazioni cliniche del paziente.
La proteina dell’Antigene Polipeptidico Tessutale viene sintetizzata in svariati tipi di tumore, come nel caso di:
- cancro della mammella;
- cancro al polmone;
- cancro all’ovaio;
- tumori alle vie urinarie;
- tumore allo stomaco;
- tumore al colon retto;
- tumore al pancreas;
- tumore alla vescica;
- tumore alla prostata.
Il TPA non è un vero e proprio marcatore specifico di presenza di un tumore, è più che altro indice di una proliferazione cellulare. L’aumento del TPA è associato alla velocità di crescita del tumore più che alla semplice massa tumorale in sé.
La misurazione dei livelli sierici di TPA è utile nello studio di tumori per cui la medicina non ha ancora a disposizione dei marcatori specifici come invece accade in caso di tumori ai reni o alle vie urinarie in generale. Comunemente i valori del TPA vengono utilizzati durante il follow-up post-terapeutico di quei pazienti che hanno dei tumori accertati dalla diagnosi.
Nella fase diagnostica il TPA non è molto utile per l’identificazione del rischio. Una presenza di aumento del livello di TPA potrebbe essere riscontrabile anche in caso di malattie non neoplastiche come ad esempio:
- infezioni del tratto biliare;
- cirrosi epatica;
- infezioni del tratto respiratorio;
- epatiti di vario genere;
- bronchite cronica;
- tubercolosi.
I valori del TPA potrebbero risultare anomali anche in presenza di altre patologie come:
- malattia infiammatoria cronica intestinale;
- enterocolite infettiva;
- infiammazioni intestinali;
- morbo di Crohn;
- ulcera peptica;
- rettocolite ulcerosa;
- sindrome del colon irritabile.
Proprio perché un aumento del valore del TPA potrebbe essere riscontrabile anche nelle infezioni respiratorie è assolutamente consigliabile sospendere il fumo di sigarette almeno 72 ore prima del relativo esame.
L’antigene polipeptidico tissutale si trova nel sangue e viene prodotto dalla placenta (durante la gravidanza), ma anche da altri tipi di tessuti. La proteina viene prodotta sia durante la normale proliferazione cellulare che in presenza di una proliferazione tumorale. Ed è proprio per questo motivo che viene utilizzata per il controllo e il monitoraggio dei vari tipi di tumore che si generano nel tessuto epiteliale.
Il valore del TPA, come tutti i marcatori tumorali, non è utile da solo per arrivare ad una diagnosi di tumore maligno, l’unico modo che abbiamo per diagnosticare con sicurezza un tumore è la biopsia. Con la biopsia si preleva una piccolo porzione di tessuto biologico che si suppone sia malato e si analizza al microscopio, con tecniche di biologia molecolare, per individuare la presenza di eventuali anomalie.
L’esame tramite biopsia è un prelievo che va fatto in ospedale e può avvenire sia per via percutanea, sotto una TAC o tramite una ecografica, per via endoscopica (ad esempio durante una gastroscopia, una colonscopia o anche una broncoscopia) o mediante un prelievo effettuato con un ago (in questo caso prende il nome di agobiopsia). In alcuni casi il prelievo potrebbe essere effettuato anche mediante un’escissione nel momento di un intervento chirurgico.
Come si interpreta il valore del TPA?
Come abbiamo già anticipato, il TPA è un indice di proliferazione cellulare e maggiore è la velocità di crescita e ricambio delle cellule, più è alto il livello della molecola. Vi ricordiamo che il ricambio delle cellule potrebbe essere più veloce della norma anche in caso di cirrosi epatica, di epatiti, di infezioni delle vie biliari e di infezioni delle vie respiratorie.
Per questo se ci sono valori alti di TPA nelle vostre analisi non pensate subito e solo ad un tumore, fate comunque molta attenzione, ma ricordate che avrete di certo bisogno di altri accertamenti. Più è basso il valore del TPA più il ricambio delle cellule è lento. I valori normali del TPA in genere si aggirano da 0,0 a 75,0 UI/L. Valori bassi di TPA, invece, non indicano la presenza di particolari patologie.
Come si svolge l’esame?
L’esame del TPA da solo non può dare informazioni complete, ma solo indicare la velocità di crescita del tumore. Per questo viene comunemente associato ad un altro esame: l’esame del CEA. Questo tipo di esame combinato è in genere prescritto dal medico oncologo e può darci informazioni più precise sulla massa del tumore.
L’antigene carcinoembrionario, conosciuto più semplicemente con la sigla CEA (dall’acronimo inglese Carcino Embryonic Antigen) è una glicoproteina che viene prodotta soprattutto dalle cellule fetali presenti nel tratto digerente, nel fegato e anche nel pancreas. Dopo la nascita la produzione della glicoproteina si riduce sensibilmente. Negli adulti piccole quantità dell’antigene carcinoembrionario sono secrete dalle cellule presenti nel colon e dal parenchima polmonare. Nelle donne che allattano viene prodotto anche nel tessuto mammario.
L’antigene carcinoembrionario presenta una diversa specificità molecolare (ovvero immunologica) a seconda del tessuto in cui viene prodotta. I valori, che in genere sono particolarmente ridotti, aumentano in presenza di vari tipi di condizioni non neoplastiche che neoplastiche. Comunemente una concentrazione normale di CEA nell’organismo varia da 0 a 2,5-3 ng/mL. Sfortunatamente, non esistono valori di CEA che evidenzino una differenza tra le patologie maligne e quelle benigne.
Per l’esame del TPA e del CEA non è richiesta nessuna preparazione specifica. È solo consigliabile non fumare per almeno 72 ore per evitare di alterare il risultato. L’esame consiste in un semplice prelievo di sangue, da una vena del braccio, che va eseguito a digiuno (che deve durare da almeno 8 ore). L’assunzione di comuni farmaci non interferisce con l’esito dell’analisi, ma bisogna avvisare il medico se si assumono farmaci specifici per la cura del tumore (potrebbero modificare i risultati).
Relazione tra TPA e CEA
Per conoscere il più possibile riguardo alla patologia del paziente bisogna controllare sia i valori del TPA che i valori del CEA. Associandone le variazioni è possibile capire lo sviluppo del tumore.
- CEA Alto e TPA Basso significa che la massa tumorale è grande, ma che si che si sviluppa lentamente;
- CEA Basso e TPA Alto: significa che la massa tumorale è piccola, ma che si sviluppa con grande velocità. Se invece il tumore presenta delle metastasi si riscontreranno livelli di TPA particolarmente alti.
Livelli molto alti di CEA si riscontrano sia in patologie benigne che maligne (come accennato in precedenza). Le patologie benigne o le infiammazioni che potrebbero provocare un aumento dei valori del CEA sono:
- bronchite;
- pancreatite;
- gastrite;
- enfisema polmonare;
- morbo di Crohn;
- ulcera peptica gastrica;
- cirrosi epatica;
- colite ulcerosa;
- stati uremici;
- diverticolosi;
- itteri benigni;
- poliposi del colon.
Essendo anche il CEA non un marker per la diagnosi precoce viene utilizzato soprattutto per monitorare la risposta alle cure e come marker di eventuali recidive. Nel periodo post-operatorio i valori dell’antigene carcinoembrionario sono periodicamente monitorati, perché i rialzi dei livelli potrebbero essere una spia precoce della formazione di metastasi.
Prevenzione
La prevenzione è un metodo fondamentale per evitare o curare in tempi brevi tante problematiche relative alla salute. Per evitare malattie infiammatorie che possano provocare un aumento dei valori del TPA (malattie relative al sistema gastrointestinale) vi consigliamo di seguire una dieta equilibrata che possa scongiurare o almeno ridurre l’incidenza di patologie che interessano lo stomaco, l’intestino e il colon.
In caso di malattie al sistema digerente anche la prevenzione e le visite periodiche potrebbero abbassare il rischio di contrarre patologie importanti, o identificare precocemente la comparsa di un problema.
Cercate di seguire una dieta ricca di fibre e consumate molta frutta e verdura. Per evitare patologie infiammatorie relative al sistema urinario evitate alcolici e bevete molta acqua. L’idratazione è fondamentale per la salute del sistema urinario. Anche per evitare la cirrosi epatica e le malattie del fegato è fondamentale evitare l’abuso di alcolici. Anche l’abuso di medicinali va evitato per abbassare il rischio di problemi al fegato.
Per evitare le patologie relative al sistema respiratorio evitate assolutamente il fumo di sigarette e vaccinatevi contro l’influenza e la polmonite. In questo modo abbasserete notevolmente il rischio di infezioni pericolose che potrebbero provocare un innalzamento dei valori relativi al TPA.
Se volete smettere di fumare, ma non riuscite a farcela da soli, cercate l’aiuto del vostro medico o del vostro farmacista. Oggi esistono moltissimi metodi efficaci per smettere di fumare e recuperare lo stato di salute ottimale. Questi consigli sono validi anche per evitare che il valore del CEA si alzi se relativo a patologie non associabili al tumore.
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