Per capire cosa sia il TRAb, acronimo degli anticorpi anti-recettore della tireotropina o TSH, è necessario parlare di tiroide e degli anticorpi in essa presenti oltre che dell patologie che la interessano.
Nell’articolo di oggi cercheremo di fare chiarezza sull’argomento e di fornirvi il maggior numero di informazioni possibili per capire i valori della TRAb e degli altri ormoni prodotti dalla tiroide.
Vi ricordiamo che le nostre informazioni hanno scopo puramente informativo e che è necessario consultare un medico per risolvere qualsiasi patologia legata alla tiroide. Sconsigliamo le terapie fai da te e i rimedi fatti in casa, specie per questioni così delicate.
In questo articolo parliamo di:
Tiroide e anticorpi
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata nella gola ed è appoggiata alla trachea. La tiroide produce ormoni fondamentali per il corpo umano, ma i due principali ormoni che vengono prodotti dalla tiroide sono:
- la tiroxina (T4);
- la triiodotironina (T3).
Entrambi sono fondamentali per regolare il metabolismo, ovvero la velocità con l’organismo usa la sua energia. Nel sangue di alcuni pazienti affetti da malattie che interessano la tiroide è possibile trovare ed isolare degli anticorpi anomali che aggrediscono la ghiandola tiroidea interferendo con le corrette funzionalità.
Questi anticorpi anomali vengono sintetizzati dallo stesso organismo e sono tipici di alcune patologie che interessano la tiroide e hanno origine autoimmune.
Un esempio di queste patologie è il morbo di Graves-Basedow, ma anche le tiroiditi autoimmuni, conosciute anche come tiroiditi linfocitarie croniche, possono interferire con il corretto funzionamento della tiroide. Le patologie più comuni sono:
- la tiroidite di Hashimoto;
- il mixedema idiopatico;
- morbo di Graves-Basedow.
Il valore degli anticorpi anti-tiroide nel sangue può permettere al medico di riconoscere le malattie della tiroide autoimmuni e permette di distinguerle dalle altre patologie che non affliggono il sistema immunitario.
Gli anticorpi anti-tiroide più utili per la diagnosi sono in particolare:
- la tireoglobulina (nota anche come AbTG);
- la perossidasi tiroidea (nota anche come AbTPO).
Alti livelli di questi particolari anticorpi si ritrovano sia nella tiroidite di Hashimoto che nel morbo di Graves-Basedow. Va comunque fatta una distinzione tra queste due malattie, per fortuna è semplice per la scienza medica trovare le differenze tra le due patologie.
Il morbo di Graves-Basedow si associa tipicamente all’ipertiroidismo e il morbo di Hashimoto viene tipicamente associato ad ipotiroidismo. Propri del morbo di Graves sono gli anticorpi anti-tiroide diretti contro i recettori del TSH (l’ormone ipofisario che stimola la ghiandola tiroidea a sintetizzare gli ormoni tiroidei).
La stimolazione di questi recettori esalta la sintesi dei T3 e T4 ed è il quadro tipico dell’ipertiroidismo che viene solitamente associato alla presenza di gozzo. La diagnosi però si fonda anche su altri parametri clinici oltre che bio-umorali.
Il dosaggio dei valori del TRAb ha un’indicazione specifica durante la gravidanza perché se questi anticorpi vengono rilevati a titolo elevato potrebbero essere sintomo di presenza di ipertiroidismo fetale e possono far diagnosticare al medico l’insorgenza di una tireotossicosi neonatale.
Il mixedema idiopatico presenta un accumulo di tessuto mucopolisaccaridico e del liquido nel livello sottocutaneo, questa situazione si presenta in caso di ipotiroidismo grave o di tiroidite di Hashimoto, e in alcuni casi anche nella presenza di ipertiroidismo da morbo di Graves. In tutte queste condizione si possono riscontrare valori alterati del TRAb.
Quali sono i valori normali di TRAb?
I valori di TrAb considerati normali sono fino a 1,5 IU/L (ovvero unità per litro).
Vi ricordiamo che questi valori hanno intervalli di riferimento che possono apparire diversi da un laboratorio di analisi all’altro e bisogna fare riferimento ai valori indicati sul referto degli esami del sangue e delle urine.
Il nostro sistema immunitario ha bisogno di numerose cellule e di proteine per difendersi da batteri e virus ogni giorno. Nel caso in cui il corretto funzionamento del sistema venga meno è possibile che il corpo produca degli anticorpi che erroneamente attaccano il nostro stesso organismo.
Gli autoanticorpi tiroidei si sviluppano appunto quando il sistema immunitario presenta un errore e attacca i componenti della tiroide e/o le proteine tiroidee e causano quindi un’infiammazione cronica della ghiandola tiroidea e provocare la tiroidite o causare danni ai tessuti e anomalie alle funzioni della ghiandola tiroidea.
Un esame degli autoanticorpi tiroidei, tra cui quello del TRAb, è fondamentale per scoprire se gli autoanticorpi tiroidei specifici sono presenti ed in quale concentrazione lo sono.
Quali sono i sintomi di una sua alterazione?
Ci sono numerosi sintomi che possono essere associati a patologie di vario tipo a carico della tiroide. I sintomi più comuni di un malfunzionamento della ghiandola tiroidea sono:
- cambiamento di peso;
- alterazioni della sfera psico-intellettiva;
- stanchezza e debolezza generalizzata;
- insofferenza al caldo;
- insofferenza al freddo;
- fastidi intestinali;
- unghie fragili;
- pelle secca;
- capelli secchi, opachi e fragili.
Le alterazioni del peso sono causate dagli ormoni tiroidei perché questi influenzano il metabolismo dei grassi e dei carboidrati oltre che il normale funzionamento dell’apparato digerente. Se il funzionamento della ghiandola tiroidea si altera si riscontra spesso una variazione del peso corporeo.
Nei casi di ipotiroidismo il paziente accusa un aumento di peso in oltre la metà dei casi a causa dell riduzione dell’attività metabolica e a causa della presenza di ritenzione eccessiva dei liquidi. Nel caso di ipertiroidismo più della metà dei pazienti, fino all’85%, accusa un sensibile dimagrimento dovuto all’aumento del metabolismo.
La stanchezza continua è spesso un sintomo di un malfunzionamento della tiroide ed è dovuta alla carenza di ormoni tiroidei. Le alterazioni della sfera psico-intellettiva riguardano le difficoltà di concentrazione, la sonnolenza, la difficoltà a ricordare, lo scarso rendimento, l’insonnia, gli sbalzi d’umore e l’intolleranza al caldo e al freddo. Questo fastidio in presenza di caldo e freddo si presenta perché la produzione dell’ormone tiroideo T3 è fondamentale nella termoregolazione.
I disturbi intestinali si verificano perché gli ormoni tiroidei in situazioni di normalità svolgono un’azione stimolante sulla muscolatura dell’intestino. In caso in cui il paziente soffra di ipertiroidismo le contrazioni intestinali accusano un aumento e il paziente espelle spesso feci non formate. Nel caso in cui il paziente soffra di insufficienza ormonale, quindi si ipotiroidismo, può accadere che il paziente soffra di stipsi.
La secchezza della cute e la fragilità delle unghie è causata dallo squilibrio degli ormoni tiroidei. Nelle persone affette da ipotiroidismo la cute si presenta secca e ruvida con escoriazioni e piccole ferite che tardano a rimarginarsi.
In questo caso anche le unghie sono fragili e crescono molto lentamente, mentre i capelli si presentano secchi, deboli e opachi. Se il paziente soffre di ipertiroidismo la cute appare umida e mentre capelli e unghie presentano alterazioni a seconda della quantità di ormoni.
Come avviene la diagnosi?
Per tenere sotto controllo le patologie autoimmuni che interessano la tiroide si possono eseguire degli esami clinici specifici come:
- esame degli anticorpi anti-tireoperossidasi (o esame del TPO);
- esame degli anticorpi anti-tireoglobulina (o esame del TGAb);
- esame degli anticorpi stimolanti il recettore dell’ormone tiroideo (o TSHRAb);
- esame delle immunoglobuline stimolanti la tiroide (o TSI).
In genere non basta eseguire solo il dosaggio del TRAb ma è necessario avere a disposizione il dosaggio di tutti gli anticorpi tiroidei che vi abbiamo presentato.
L’esame degli anticorpi anti-tireoperossidasi è necessario per la diagnosi di patologie che interessano la tiroide e si ritrovano nel caso in cui il paziente soffra di morbo di Graves o di tiroidite di Hashimoto.
Gli anticorpi anti-tireoglobulina sono utili come marcatori delle malattie autoimmuni della tiroide e lo sono anche i TRAb, entrambi si legano ai recettori del TSH.
Le immunoglobuline stimolanti la tiroide (TSI) infine, si legano ai recettori e causano la stimolazione della produzione di ormoni tiroidei e causano ipertiroidismo. Valori anomali però, potrebbero riscontrarsi anche nel caso di un nodulo alla tiroide anche di tipo transitorio, per questo sono necessari anche ulteriori esami come ad esempio un’ecografia della tiroide.
Quali esami diagnostici sono utili?
Gli esami relativi a questi ormoni sono necessari per diagnosticare le malattie della tiroide o le malattie autoimmuni. L’esame in genere non viene richiesto se non si sospettano patologie a carico della tiroide. Per questo è necessario che li prescriva un medico o che li richiediate in caso di sospette patologie a carico della tiroide.
Un esame degli anticorpi TRAb e dei vari ormoni della tiroide è indicato in caso di:
- diagnosi di malattie autoimmuni a carico della tiroide;
- monitoraggio di un tumore alla tiroide (post terapia).
Per essere idonei a questo tipo di esami non è necessaria alcuna preparazione specifica. L’esame si fa tramite prelievo di sangue e si consiglia semplicemente un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo. In genere l’esame si svolge al mattino presto e non è difficile seguire il breve periodo di digiuno.
L’esame per la ricerca degli anticorpi anti-recettore del TSH viene richiesto in genere:
- per avere una conferma della diagnosi di morbo di Basedow;
- per valutare, durante una gravidanza, la possibilità che si verifichi una tireotossicosi nel neonato;
- per individuare i marker per valutare una recidiva in quei pazienti affetti dal morbo di Basedow.
Nei pazienti affetti dal morbo di Basedow in genere l’esame viene richiesto ed effettuato dai 4 agli 8 mesi dalla fine della terapia farmacologica specifica. L’esame è fondamentale anche per capire se la terapia sta aggiungendo gli obiettivi.
Terapia
La terapia varia a seconda del tipo di squilibrio ormonale tiroideo riscontrato nel paziente. In caso di ipotiroidismo e ipertiroidismo il medico dovrà individuare il giusto dosaggio di tirostatici, ovvero di farmaci che regolano la produzione degli ormoni della tiroide.
In casi particolarmente gravi a carico della tiroide si opta per la terapia radiometabolica con lo iodio radioattivo. Questa terapia viene consigliata solo in casi gravi, lo iodio va somministrato in una sola volta per fermare in modo irreversibile la ghiandola iperattiva.
Raramente si opta per l’asportazione della tiroide tramite intervento chirurgico che rappresenta una scelta attuabile solo in caso di cancro. In caso di altre patologie a carico della tiroide sono necessari altri esami per individuare la corretta terapia.
Condividi su: