Feci Acoliche: Ecco tutte le Cause e le Patologie connesse al disturbo

Feci acoliche? Si tratta di un problema di salute in realtà molto più comune di quello che potrebbe sembrare e che colpisce un gran numero di soggetti, sia i bambini e sia adulti.

Quando ci riferiamo alle feci acoliche parliamo di feci che sono riconducibili all’acolia, una condizione che è determinata da ostacoli al deflusso della bile verso l’intestino. È spesso segnale di patologie a carico dell’apparato epatico, nonché delle vie biliari: tutte patologie in grado di compromettere i corretti processi metabolici e di espulsione delle feci che hanno luogo nell’intestino.

Vediamo insieme cosa sono nello specifico le feci acoliche, quando devono essere fonte di preoccupazione e quali sono le contromisure che possiamo prendere e nell’immediato e nel lungo periodo.

Cosa sono le feci acoliche?

Quando parliamo di feci acoliche ci riferiamo a feci che non solo presentano un colore particolarmente chiaro, ma che sono anche di aspetto e consistenza particolari, ricordando molto da vicino quelle dell’argilla.

Si tratta di una condizione che è derivata, soprattutto quando concorrano le suddette anomalie sia nella colorazione che nella consistenza, da problemi di carattere biliare, ovvero nella difficoltà o nell’impossibilità della bile di raggiungere l’intestino.

L’assenza di bile non solo rende impossibile il raggiungimento della colorazione naturale delle feci, ma va anche ad impedire taluni processi metabolici a carico della digestione dei lipidi, comportando una permanenza eccessiva delle feci nell’intestino, dando luogo a fenomeni metabolici irregolari che rendono la consistenza degli escrementi simile a quella dell’argilla.

Feci Acoliche: le cause

Le feci acoliche possono essere causate da un ampio novero di patologie, che interessano tutte o quasi tutte però o il fegato oppure i dotti biliari. Di seguito troveremo quelle che sono causa più comune del fenomeno di cui ci stiamo occupando oggi.

Le forme tumorali del dotto biliare

Esistono diverse forme tumorali che sono in grado di attaccare il dotto biliare, comportando un’ostruzione dello stesso che poi risulta nell’assenza della bile dai processi metabolici che avvengono nell’intestino. Il risultato più tipico di questa condizione è la presenza appunto di feci acoliche, che viene però in genere accompagnata anche ad altri sintomi, come possono essere:

  • l’ittero;
  • prurito diffuso;
  • calo ponderale, cioè di peso, importante, anche nel caso in cui non si stia seguendo una dieta ipocalorica;
  • anoressia, ovvero assenza di appetito;
  • presenza di una massa spesso palpabile;
  • dolore diffuso all’addome superiore.

La cirrosi biliare

Si tratta di una patologia che determina il ristagno di bile e successivamente anche danni irreversibili al fegato. Ha cause che non state ancora definite con precisione dalla medicina e che sembrerebbero essere riconducibili a determinate predisposizioni genetiche, accompagnate da alcune disfunzioni tipiche del sistema immunitario. Possono concorrere inoltre al suo sviluppo determinati agenti patogeni in grado di attaccare l’apparato epatico.

Si tratta di una patologia che colpisce in 9 casi su 10 i pazienti di tipo femminile e che sembrerebbe presentarsi con maggiore frequenza nelle donne di mezza età, in prossimità di menopausa.

Tra i sintomi che si accompagnano alle feci acoliche, troviamo:

  • ittero;
  • encefalopatia di carattere epatico;
  • compromissione dei processi di coagulazione, con conseguenti emorragie;
  • varici esofagee, che si formano a carico delle vene del plesso sotto-mucoso che interessa l’esofago.Feci Acoliche cause

Colangite

Si tratta di una patologia di carattere infiammatorio cronico che comporta la fibrosi dei dotti biliari. È una delle cause più comuni per quanto riguarda la comparsa di feci acoliche ed è accompagnata da altri tipi di sintomi, tra i quali troviamo:

  • brividi;
  • febbre, anche molto alta;
  • dolori all’addome superiore;
  • prurito;
  • ittero cronico.

Colelitasi o calcoli delle vie biliari

Si tratta di una condizione che determina la formazione di calcoli che vanno ad ostruire i dotti biliari, rendendo impossibile per la bile raggiungere l’intestino. Si tratta di una delle patologie che più di frequente possono essere associate alla presenza di feci argillose e che comportano un quadro di sintomi piuttosto tipico:

  • presenza di ittero;
  • tachicardia;
  • stato di agitazione;
  • nausea e vomito;
  • dolore alla parte superiore dell’addome;
  • febbre.

Carcinomi a carico del fegato

Si tratta di un’intera categoria di forme tumorali che possono andare ad attaccare il fegato. Si tratta di una condizione in realtà statisticamente residuale rispetto alle altre che sono sopra descritte, e che in genere vede le feci acoliche come sintomo che viene accompagnato ad altri quadri sintomatologia, che prevedono ittero, dolori addominali, e febbre. Non è compito di questa guida giungere ad una diagnosi in quanto l’unico professionista in grado di aiutarvi in questi casi è il vostro medico.

L’epatite virale

Anche le epatiti virali possono avere come manifestazione tipica lo scolorimento delle feci, che possono presentarsi bianche o grigie e della consistenza di cui abbiamo parlato poco sopra. Si tratta però anche in questo caso di patologie che possono essere ravvisate anche grazie alla presenza di un quadro sintomatologia tipico, che può svilupparsi in:

  • presenza di ittero;
  • anoressia;
  • ingrossamento dei linfonodi cervicali;
  • sensazione di prurito intensa;
  • astenia;
  • flatulenza;
  • dolori addominali.

Patologie a carico del pancreas

Allo stesso modo diverse forme tumorali a carico del pancreas o anche forme infiammatorie (tipica la pancreatite) possono essere responsabili del mancato arrivo della bile nell’intestino e dunque di feci acoliche, ovvero di feci che presentano un colore particolarmente chiaro e che presentano al tempo stesso una consistenza anomala e argillosa.

Cosa fare in caso di feci acoliche?

Nel caso di presenza di feci acoliche, dato che potenzialmente potrebbero essere coinvolte patologie dagli esiti piuttosto gravi, è necessario contattare il proprio medico, che procederà ad indirizzarvi verso i corretti percorsi terapeutici al fine di individuare quale sia la causa primaria che ha portato allo scolorimento delle feci.

Nonostante abbiamo riportato sopra quelli che sono i fenomeni patologici potenzialmente collegati a questo specifico fenomeno, non è sicuramente il caso di procedere con una autodiagnosi, dato che sebbene i sintomi possano essere di facile individuazione, è bene procedere anche con analisi specifiche per individuare quale sia la vera causa della presenza di feci acoliche.

Il medico procederà inoltre con test diagnostici atti ad individuare la presenza e la concentrazione di transaminasi e bilirubina, nonché con esami di tipo ecografico e con analisi delle feci.

Il quadro potenziale che è causa delle feci acoliche è particolarmente complesso e necessita dell’intervento di uno specialista per individuare il corretto percorso terapeutico per il superamento del problema.

Gli anti-acidi ed il mezzo di contrasto biliare

Tra le condizioni non patologiche che possono essere responsabili della comparsa di feci estremamente chiare troviamo anche l’impiego di farmaci anti-acidi, che se assunti in dosi massicce possono portare alla comparsa di feci acoliche, nonché l’utilizzo del mezzo di contrasto baritato tendenzialmente utilizzato per gli esami che riguardano l’esplorazione dei dotti biliari.

Ancora una volta sarà il medico l’unico in grado di interpretare la situazione e di controllare la presenza o meno di determinati stati patologici.

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