Allergia all’ambrosia: cos’è, sintomi, quando colpisce e come affrontarla

L’allergia ai pollini colpisce milioni di persone ogni anno nel mondo. Chi ne è affetto può soffrirne sia in primavera quando la fioritura è al suo massimo splendore, ma anche più avanti in tarda estate, poiché alcune piante hanno una fioritura tardiva. Tra queste ultime, non tutti conoscono l’ambrosia: quella che per molti è solo una pianta infestante, per gli allergici può essere la causa di una forte allergia che rende gli ultimi mesi estivi difficili da sopportare non solo per il caldo. I sintomi più comuni dell’allergia all’ambrosia come vedremo sono naso che cola, bruciore agli occhi e tosse che, per quanto “banali” possano sembrare, possono rendere difficile affrontare le attività quotidiane.

Scopriamo le caratteristiche della pianta, i sintomi e quali trattamenti sono possibili.

Cos’è l’ambrosia e dove si trova?

L’Ambrosia artemisiifolia è originaria del Nord America, ma ha trovato nei Balcani, in Europa e anche nel nord Italia, un ambiente favorevole in cui vivere. Il primo avvistamento della pianta è stato ad inizio Novecento nei d’intorni di Alba, in provincia di Cuneo. Da allora, l’ambrosia si è rapidamente espansa diventando una specie invasiva e la causa di una fastidiosa allergia. Ad oggi sono circa 33 milioni gli europei sensibili al polline di ambrosia e i ricercatori non vedono roseo il futuro. Infatti si stima che nei prossimi quarant’anni i pazienti con sensibilità all’ambrosia raddoppieranno.

L’ambrosia è una pianta erbacea, annuale, della famiglia delle Asteraceae, che può essere confusa con l’Artemisia. In Italia la pianura padana (Lombardia e Piemonte) è la zona più colpita, ma anche in Friuli, Emilia Romagna, Lazio conoscono bene cosa scateni questa pianta.

Da luglio fino ad ottobre il polline dell’ambrosia riempie l’aria grazie al trasporto del vento causando una serie di sintomi che possono impattare sulla vita di tutti i giorni. Il polline, infatti, è una struttura che contiene gli organi maschili necessari alla fecondazione; grazie al vento, insetti e altri animali viene trasportato da una pianta all’altra permettendo la fecondazione dell’ovulo contenuto nei fiori.

I sintomi dell’allergia all’ambrosia

I sintomi riguardano il tratto respiratorio, ma possono estendersi anche ad occhi e pelle. L’allergia all’ambrosia si presenta solitamente con questi sintomi:

  • rinite
  • congiuntivite
  • tosse secca
  • prurito al naso e alla gola
  • stranuti
  • asma
  • orticaria

In generale le manifestazione di una allergia da polline possono essere fastidiose, ma non si presentano sempre tutte insieme né è possibile prevedere l’intensità con cui compaiano.

Come si scatena l’allergia

L’allergia è la risposta dell’organismo nei confronti di sostanze specifiche dell’ambiente chiamate allergeni, che fanno scatenare la risposta immunitaria. Gli allergeni possono essere ad esempio gli alimenti, il pelo degli animali, la sostanza secreta quando ci pungono gli insetti e, come in questo caso, il polline. Quando un componente estraneo o potenzialmente pericoloso entra nell’organismo mette in allarme il sistema immunitario, la nostra “squadra di sicurezza”, formata da diversi componenti di cui ricordiamo i linfociti, i macrofagi e i mastociti. Questi ultimi producono e liberano alcune sostanze tra cui i leucotrieni e l’istamina (secreta anche dai linfociti basofili). Entrambi causano spasmi e contrazioni a livello del sistema respiratorio e vasodilatazione, portando a congestione di naso e occhi. Il prurito si manifesta invece per la presenza di istamina.

Diagnosi dell’allergia all’ambrosia

Prima di tutto se si pensa di avere una reazione allergica bisogna consultare il proprio medico di base e non provare rimedi fai-da-te. Il vostro dottore saprà fare la diagnosi e indicarvi i medicinali più idonei. Se invece non è chiaro cosa scateni la reazione allergica sarà necessario valutare il consulto di uno specialista in allergologia che potrebbe suggerire di fare i test allergologici: il prick-test, il patch-test o il rast test.

Il prick-test è un esame rapido che rivela l’allergia in una ventina di minuti: viene fatto penetrare sotto cute l’allergene con un ago molto piccolo e se compare un ponfo rosso allora c’è sensibilità.

Il patch-test è più lento e consiste nell’applicazione sulla pelle di cerotti con la sostanza allergizzante: per conoscere il risultato bisogna aspettare almeno un paio di giorni.

Infine il rast-test viene effettuato con un semplice esame del sangue.

Trattamento dell’allergia all’ambrosia

Una volta diagnosticata l’allergia, molto spesso viene consigliato l’utilizzo delle seguenti categorie di farmaci:

  • antistaminici
  • decongestionanti
  • cortisonici

a volte da soli, a volte in combinazione tra loro.

Questi farmaci abbassano il livello di istamina e regolano la vasodilatazione riducendo, così, il prurito e i broncospasmi e permettendo innanzitutto di respirare meglio. Generalmente vengono utilizzati sotto forma di compresse, spray, o anche applicazioni topiche (tipo le creme) e solo in casi gravi anche tramite iniezione. In base alla decisione del medico di base, possono essere utilizzati prodotti di libera vendita oppure sottoposti a prescrizione medica.

È possibile prevenire l’allergia?

Una prevenzione totale è molto difficile, ma ci sono alcune accortezze che si possono tenere in considerazione. Fare attenzione ad evitare i luoghi e le situazioni in cui è presente l’ambrosia è il consiglio principale. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • evitare attività all’aria aperta (giardinaggio, attività fisica ecc…) nelle giornate particolamente secche e ventose
  • indossare occhiali da sole e mascherina quando si esce
  • pulire con attenzione gli ambienti domestici usando panni “acchiappapolvere” che intrappolano anche il polline
  • passare spesso l’aspirapolvere
  • cambiare con frequenza federe e lenzuola
  • stendere la biancheria in casa e non all’aperto
  • pulire e verificare i filtri del condizionatore
  • quando si è in macchina preferire l’aria condizionata ai finistrini abbassati

Un approccio “alternativo” per limitare l’infestazione di ambrosia

L’ambrosia, abbiamo visto, è una pianta fastidiosa per la salute dei soggetti allergici, ma non solo. Le sue infestazioni, infatti, possono colpire anche le colture di girasole, mais e sorgo aumentando la banca dei semi nel suolo. Le Regioni che hanno un’alta presenza di ambrosia hanno cercato in tutti i modi di limitarne la diffusione, non sempre con i risultati sperati. Se falciatura e diserbanti non sono sufficienti, con cosa si può battere questa pianta infestante? Il Dott.Fabio Spadoni, agronomo della provincia di Varese, in un sopralluogo nelle aree verdi lombarde nel 2013, notò che l’insetto Ophraella communa si nutre proprio dell’ambrosia. Da allora sono iniziati gli accertamenti per capire se questo insetto ha effettivamente un impatto nel tenere sotto controllo la diffusione dell’ambrosia. Al momento i risultati sono ancora incerti e gli studiosi non si sbilanciano nel dare risposte sicure, ma l’osservazione sul territorio continua.

Fonti

https://www.fondazioneserono.org/stili-di-vita/allergie/allergia-cause-e-meccanismi/

Cap 13 Farmacologia (sesta edizione)- Rang, Dale, Ritter, Flower

https://www.asst-valleolona.it/servizi-al-cittadino/i-consigli-dei-nostri-specialisti/allergia-allambrosia-cose-e-come-prevenirla/

https://www.humanitas-sanpiox.it/news/allergia-al-polline-4-test-e-10-consigli/

https://www.researchgate.net/publication/287935561_Diffusione_di_Ambrosia_artemisiifolia_L_e_Ophraella_communa_LeSage_in_Valtellina_Alpi_Centrali_Lombardia

https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2018-12/ambrosia_artemisiifolia.pdf

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