Otite del nuotatore: cos’è, come riconoscerla ed evitarla

Così chiamata perché sembra colpire prevalentemente in estate e le persone che sono solite nuotare in piscina, al mare o in acque dolci, l’otite del nuotatore è un disturbo particolarmente fastidioso che in realtà può insorgere anche in soggetti che trascorrono molte ore della giornata alle intemperie con le orecchie esposte a pioggia e vento.

Anche definita in gergo medico otite esterna acuta diffusa, l’otite del nuotatore si presenta con un dolore dapprima lieve che si acutizza nel giro di pochi giorni provocando arrossamenti dell’orecchio esterno ed irritazione della pelle che può squamarsi ed infettarsi.

È molto importante che uno specialista visiti il paziente con i sintomi da otite del nuotatore in breve tempo dopo l’esordio dei sintomi per attuare rapidamente un’efficace terapia e, laddove necessario, procedere con degli accertamenti, per lo più utili in soggetti con più di 50 anni o nelle persone che tendono a presentare spesso questo disturbo più volte nell’anno o a cronicizzarne i sintomi, presumibilmente per patologie sottostanti che scatenano l’esordio dell’otite stessa.

Cos’è l’otite del nuotatore

L’otite del nuotatore è un’infezione del condotto uditivo causata da batteri che per svariati motivi riescono a raggiungere il condotto ed infettare prevalentemente l’orecchio esterno. Benché più frequente nelle persone che utilizzano spesso le piscine o sono solite nuotare al mare o in laghi e fiumi, questa malattia si riscontra tuttavia maggiormente in soggetti predisposti per cause diverse come, ad esempio, un condotto uditivo ristretto o tortuoso, presenza di cerume, eczemi della pelle dell’orecchio o micro-lesioni e micosi derivanti dallo sfregamento eccessivo del cotton-fioc durante la pulizia.

Si parla di otite del nuotatore perché spesso i batteri responsabili dell’infezione sono presenti in alte concentrazioni nel mare di spiagge molto affollate d’estate o nelle piscine le cui acque non vengono adeguatamente. Il contatto dei batteri con l’orecchio esterno, tuttavia, non è di per sé motivo scatenante del disturbo. Affinché l’infezione possa prender vita, è necessaria una proliferazione batterica tipica di un ambiente umido, come l’orecchio bagnato per lungo tempo, o della presenza di molto cerume che intrappola l’acqua stagnante e permette agli agenti patogeni di sviluppare la malattia.

Otite del nuotatore: i sintomi per riconoscerla

L’otite del nuotatore dà luogo a numerosi segni e sintomi piuttosto rapidi nel loro esordio e spesso estremamente fastidiosi. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Arrossamento dell’orecchio esterno;
  • Gonfiore del condotto uditivo;
  • Sensazione di prurito e pelle irritata sia all’esterno che all’interno del condotto uditivo;
  • Zona dolorante;
  • Linfonodi ingrossati nel collo, solitamente dallo stesso lato dell’orecchio interessato dall’otite;
  • Pelle squamosa che può staccarsi nella zona esterna del condotto uditivo;
  • Perdite acquose o addirittura pus dall’orecchio;
  • In caso di elevato gonfiore del condotto uditivo, ipoacusia temporanea

Quali sono i fattori di rischio per l’otite del nuotatore

Sebbene colpisca in prevalenza chi nuota molte ore al giorno più volte a settimana, l’otite del nuotatore non colpisce tutti coloro che sono soliti praticare sport acquatici o essere esposti alle intemperie (si pensi, ad esempio, agli agricoltori). In alcuni casi l’otite del nuotatore è favorita, come abbiamo anticipato, dalla conformazione stessa del condotto uditivo. Fisiologicamente questo dovrebbe pendere verso il basso per facilitare il defluire dei liquidi ma talvolta, pur senza essere considerato patologico, il condotto può avere forma diversa e rendere questa normale operazione più complessa se l’orecchio si riempie d’acqua.

Allo stesso modo, anche alcune abitudini igieniche possono favorire l’insorgere dell’infezione. È questo il caso di chi utilizza i cotton fioc con troppa forza nella zona esterna dell’orecchio, graffiando la pelle che è così più facilmente esposta all’attacco dei batteri. Anche l’utilizzo di tappi per le orecchie quando si è in piscina può favorire questo tipo di otite in quanto si permette all’acqua di stagnare nell’orecchio esterno.

Una considerazione a parte va fatta sul cerume. Benché si tratti di una fisiologica produzione dell’organismo volta a creare una sottile ed impermeabile pellicola che protegga le orecchie da germi e batteri e permetta di raccogliere pelle morta e sporco da trasportare fuori dall’orecchio, non eliminare adeguatamente il cerume, creando una sorta di tappo, favorisce l’otite del nuotatore poiché l’acqua ristagna all’interno dell’orecchio.

Attenzione anche agli apparecchi acustici e a condizioni pregresse della pelle come psoriasi, eczema o acne. Alterando lo strato superficiale della pelle, infatti, queste patologie a carico del derma rendono la cute più vulnerabile ad attacchi esterni, soprattutto se si nuota in acqua con un’alta carica batterica.

Diagnosi dell’otite del nuotatore

Qualora una persona presentasse i sintomi sopra descritti, è necessario rivolgersi al proprio medico curante che analizzerà la zona valutandone arrossamento, gonfiore, pelle squamosa ed eventuali danni timpanici e cercherà di capire se recentemente il paziente ha nuotato in acqua particolarmente sporche o ha utilizzato impropriamente i cotton fioc. A questo punto, se è presente un tappo di cerume che blocca il deflusso dell’acqua, il medico provvederà ad eliminarlo somministrando apposita terapia farmacologica per ridurre rapidamente dolore e prurito ed eliminare l’infezione.

In caso di sospetto danno al timpano, il paziente dovrà rivolgersi ad un otorinolaringoiatra che valuterà se l’infezione dell’orecchio esterno è dipesa dall’orecchio medio. In caso la terapia prescritta non dovesse dare i benefici attesi nel giro di pochi giorni, il medico potrebbe suggerire l’analisi di un campione di materiale (cerume) prelevato dall’orecchio ed eventualmente richiedere antibiogramma per testare l’antibiotico più adatto a debellare completamente il batterio responsabile.

Nei soggetti con più di 50 anni che presentano i sintomi dell’otite del nuotatore, lo specialista potrebbe voler approfondire per escludere problemi più gravi o l’arterite temporale, una particolare patologia nella quale le arterie della zona temporale si infiammano o si danneggiano dando luogo a sintomi molto simili a quelli di una semplice otite.

Trattamento per l’otite del nuotatore

In caso di confermata diagnosi di otite del nuotatore, il medico, oltre all’eventuale eliminazione del tappo di cerume presente nel condotto uditivo, prescriverà alcuni farmaci per alleviare il dolore e contemporaneamente fermare l’infezione responsabile del disturbo. Per il dolore, solitamente viene consigliato l’utilizzo di paracetamolo mentre per la terapia topica si procede mediante gocce auricolari a base di antibiotico, cortisone, un agente astringente per il condotto uditivo ed un prodotto antimicotico. Per facilitare la penetrazione dei principi attivi dei farmaci all’interno dell’orecchio, il medico potrebbe utilizzare uno stoppino, una piccola garza intrisa di medicinale da applicare all’interno della cavità auricolare da tenere per 2-3 giorni.

Come evitare l’otite del nuotatore

Benché non sia possibile scongiurare al 100% il rischio di otite del nuotatore, soprattutto nei bambini o nei soggetti per loro fisiologia più predisposti a questo tipo di infezione, molto si può fare per evitarla mettendo in atto semplici comportamenti. Il primo suggerimento è quello di mantenere sempre l’orecchio asciutto utilizzando una cuffietta per la doccia ed evitando di nuotare nuovamente fino a quando l’infezione non sarà completamente guarita.

Attenzione anche all’utilizzo di cotton fioc. Per pulire l’orecchio esterno è fondamentale utilizzarli con delicatezza evitando sempre di pungolare in profondità. Per pulire in sicurezza la zona interna è possibile servirsi di appositi spray che permettono allo sporco di defluire facilmente verso l’esterno.

In caso di dolore da otite, oltre alla terapia prescritta dallo specialista, è possibile utilizzare degli impacchi caldi sulla zona dolente per calmare velocemente il sintomo. Attenzione, infine, alle reazioni allergiche che potrebbero favorire l’otite del nuotatore o peggiorarne i sintomi. Per ridurre al minimo questa eventualità bisognerà quindi prestare attenzione agli orecchini, ai tappi per le orecchie e all’utilizzo di gocce auricolari a base di glicole propilenico e neomicina.

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