Sindrome da sbalzo termico: cos’è questo pericolo estivo, come si manifesta e come prevenirlo

Vivere in serenità le vacanze estive senza correre rischi inutili significa necessariamente anche conoscere alcune insidie tipiche della stagione calda che, se sottovalutate, possono rivelarsi fatali. La sindrome da sbalzo termico, definita come killer dell’estate ma purtroppo spesso meno conosciuta di quello che dovrebbe essere, soprattutto tra i giovanissimi, rappresenta un pericolo per chiunque e conoscerne sintomi e metodi per evitarlo può davvero fare la differenza e salvare la vita.

Cos’è la sindrome da sbalzo termico

La sindrome da sbalzo termico è una sincope causata da immersione troppo rapida in acqua, in particolar modo se questa è particolarmente più fredda rispetto al corpo, eventualità più frequente in fiumi e laghi anche durante la piena estate. In questi casi l’organismo va incontro ad un’importante vasocostrizione che si riflette al tronco dell’encefalo coinvolgendo i centri di regolazione respiratoria e cardiaca e causando così un arresto cardiorespiratorio. In altri casi, quando i centri bulbari non vengono coinvolti in maniera seria, la perdita di coscienza che comunque si realizza provoca annegamento, eventualità comunque fatale se non viene prestato immediato soccorso al soggetto colpito e spesso causa principale di morte come conseguenza dello sbalzo termico.

A causare la sindrome da sbalzo termico o idrocuzione è in buona sostanza causata dall’eccessiva differenza di temperatura tra il corpo e l’acqua del mare o di laghi e fiumi. Dopo essere stati per diverso tempo al sole, infatti, il corpo può presentare una temperatura pari o maggiore ai 37°C mentre l’acqua spesso non supera i 20°C. Questa forte differenza provoca all’organismo che si immerge un sovrastimolo con un susseguente crollo delle attività vitali mandando in tilt il cervello e tutte le funzioni che esso controlla come il battito cardiaco e la respirazione. Il quadro può ulteriormente complicarsi nel caso l’immersione avvenga in acque dolci in quanto, oltre alla temperatura di solito inferiore, qui l’assenza di sale non mantiene il corpo a galla ed il rischio è quello di affondare ancor più rapidamente dopo essere svenuti.

Sindrome da sbalzo termico: sintomi

La sindrome da sbalzo termico è piuttosto infida poiché spesso può arrivare senza sintomi rilevanti che facciano capire al bagnante il rischio che sta correndo. È quindi fondamentale evitare comportamenti pericolosi e prestare sempre la massima attenzione a segni come:

  • Ronzii alle orecchie;
  • Freddo improvviso;
  • Riduzione del campo visivo;
  • Nausea;
  • Improvvisa sensazione di affaticamento

Come prevenire la sindrome da sbalzo termico

Il processo di autoregolazione dell’organismo umano, benché efficiente, necessita di un certo lasso di tempo per funzionare al meglio visto che coinvolge diversi apparati come il sistema ormonale, quello nervoso, quello polmonare ed anche quello cardiaco. Sbalzi di temperatura troppo bruschi mettono quindi in difficoltà tale autoregolazione e possono rivelarsi fatali.

Come fare, quindi, ad evitare una sindrome da sbalzo termico in estate? Il consiglio principale è innanzitutto quello di non immergersi mai in acqua dopo essere stati al sole per diverso tempo e magari aver anche mangiato un pasto abbondante  in quel frangente. Attenzione anche a non tuffarsi in mare, laghi o fiumi dopo aver bevuto alcolici o svolto attività fisica. Anche queste attività, infatti, surriscaldando il corpo, rendono la differenza di temperatura con l’acqua troppo elevato e di conseguenza pericoloso.

In tutti questi casi è quindi necessario che il corpo si raffreddi gradatamente, che il processo di digestione sia completato e che l’ingresso in acqua avvenga per step, magari bagnando prima gambe e braccia per un paio di minuti e solo successivamente immergendo il tronco.

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