Allergia al Nichel: sintomi e quali alimenti evitare

L’allergia al nichel è la più diffusa tra le allergie da contatto, con un’incidenza del 10-19% nella popolazione europea e con una prevalenza nella popolazione femminile. È una reazione da accumulo, ciò significa che più ci si espone al nichel più è probabile sviluppare una sintomatologia.

Il nichel è un metallo che si trova sia negli oggetti comuni che negli alimenti ed è complicato evitarne l’esposizione. Il sintomo più comune è la dermatite con rush cutaneo in sede del contatto con l’allergene, ma può scatenare anche sintomi sistemici. Attualmente ci sono terapie che riducono la sintomatologia e con le giuste accortezze si riesce a tenerla sotto controllo.

Cos’è il nichel e la sua funzione

Il nichel è un metallo, simile al ferro, ampiamente diffuso nell’ambiente, infatti lo si può trovare nel terreno, nell’acqua e anche nell’aria. Spesso viene utilizzato in alcune leghe metalliche per creare molti oggetti di uso comune come collane, braccialetti, orecchini, monete, orologi.

Nel nostro organismo:

  • partecipa come cofattore nel metabolismo di alcuni ormoni, del glucosio e dei lipidi;
  • contribuisce al mantenimento dell’integrità delle membrane cellulari;
  • consente la stabilizzazione degli acidi nucleici (DNA e RNA).

Allergia al nichel: sintomi

La più comune manifestazione dell’allergia al nichel è una dermatite di tipo eczematoso con intenso prurito e rossore cutaneo.

Spesso può essere accompagnata anche da sintomi sistemici non facilmente riconducibili al nichel come:

  • stanchezza e spossatezza generalizzate,
  • gonfiore addominale,
  • stipsi o dissenteria,
  • prurito anche a livello ginecologico,
  • frequenti candidosi,
  • perdita di capelli,
  • fragilità delle unghie,
  • frequenti mal di testa e vertigini.

Se sussistono due o più sintomi sistemici oltre al rush cutaneo si parla di sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS).

I sintomi possono peggiorare nel periodo estivo perché la sudorazione favorisce la penetrazione del nichel nella pelle.

Test per la diagnosi dell’allergia al nichel

Se si soffre di uno o più di questi sintomi è bene parlarne con il proprio medico di base che potrà valutare se utile sottoporsi al patch test. Questo particolare test è un esame in cui vengono applicati dei cerotti sulla schiena contenenti diverse sostanze che possono causare un’allergia da contatto. Dopo 48/72 h vengono tolti e se c’è positività al test si nota una reazione nel sito dove era stata a contatto quella determinata sostanza.

Gli alimenti che contengono nichel da evitare

Una volta diagnosticata l’allergia al nichel è importante ridurre l’esposizione ad esso sia evitando di indossare e maneggiare oggetti che ne contengono, sia evitando l’assunzione di alcuni alimenti particolarmente ricchi.

Non è ancora stata definita una lista univoca con alimenti “vietati” e alimenti “permessi” in quanto la quantità di nichel presente può variare in base al clima e al tipo di terreno dove è stato coltivato quel determinato alimento. Si possono però suddividere in alimenti ricchi di nichel e quindi da evitare, alimenti con una quantità media o scarsa.

Alimenti ricchi di nichel da evitare

Arachidi, avena, cacao e derivati (cioccolato ecc.), cetrioli, lenticchie, mandorle, noci, nocciole, soia, farina pane e pasta di grano integrali, aglio, pepe, thè

Alimenti con quantità media di nichel da ridurre

Asparagi, avocado, cavoli e cavolfiori, fagioli, fagiolini, patate, piselli, pomodori, spinaci, prugne secche, lievito in polvere, margarina, ostriche e crostacei

Alimenti con quantità bassa di nichel consentiti

Carote, lattuga, fichi, funghi, grano saraceno, liquirizia, platessa, aringa, rabarbaro, caffè, birra, latticini, uova

 

Come anticipato, il terreno di coltura delle piante da cui derivano frutti e verdure in tavola influisce sulla quantità di nichel presente, in quanto le piante assorbono il nichel dal terreno in cui crescono. La coltivazione idroponica, che prevede la crescita delle piante immerse in acqua invece che nel terreno, permette di ottenere verdure e frutti nichel free, utilizzabili da chi soffre di allergia o intolleranza.

Consigli utili per ridurre l’esposizione al nichel

Ci sono diverse accortezze da prendere in considerazione per limitare l’esposizione al nichel e controllare la sintomatologia allergica:

  • seguire un regime alimentare con ridotto contenuto di nichel
  • evitare di consumare cibi in scatola
  • utilizzo di creme e detergenti nichel free
  • indossare gioielli e orologi nichel free
  • scegliere detersivi e ammorbidenti delicati
  • evitare il fumo di sigaretta
  • assumere alcuni integratori di omega 3, vitamina C e probiotici

È complesso impostare una dieta povera di nichel, ma è una delle soluzioni migliori per ridurre i sintomi soprattutto se si soffre di sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS).

Può essere utile tenere un diario alimentare dove tenere traccia di ciò che si mangia sia per individuare una personale maggior intolleranza verso alcuni alimenti sia per tener traccia della quantità di alimenti con nichel assunti. Sarebbe bene cercare di evitare gli alimenti più ricchi e ridurne la quantità degli altri. Può essere utile rivolgersi ad un nutrizionista per avere un piano alimentare che tenga in considerazione la quantità di nichel assunto in modo da evitare di superare la soglia che poi causa l’allergia.

Altro fattore da considerare è la scelta dei detergenti per l’igiene personale, soprattutto docciaschiuma e creme viso e corpo, è bene scegliere quelli che dichiarano la dicitura “nichel free”.

Da non sottovalutare anche i detersivi utilizzati per il bucato compreso l’eventuale ammorbidente, è bene prediligere quelli più delicati perché potrebbero contenere anch’essi tracce di nichel e provocare irritazioni.

Il proprio medico di base o lo specialista possono prescrivere se necessario una terapia antistaminica e delle creme a base cortisonica per alleviare i sintomi nelle fasi più acute.

Nelle fasi di stabilizzazione è utile mantenere quotidianamente idratata la pelle con creme nichel free e associare alcuni integratori come omega 3, vitamina C e probiotici.

Gli omega 3 sono utili perché mantengono una buona integrità della pelle e concorrono a ridurre l’infiammazione spesso presente in caso di allergie; la vitamina C sembra ridurre l’assimilazione del nichel a livello intestinale e i probiotici sostengono e aiutano a mantenere l’intestino in buona salute.

Fonti

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/n/nichel

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/m/metalli-pesanti-negli-alimenti

Ahlström et al. – Nickel allergy and allergic contact dermatitis: A clinical review of immunology, epidemiology, exposure, and treatment  Contact Dermatitis, 2019

Filatova et al., Mechanisms of Nickel-Induced Cell Damage in Allergic Contact Dermatitis and Nutritional Intervention Strategies Endocr Metab Immune Disord Drug Targets, 2020

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