Fibromialgia: cos’è, cause, sintomi e cure

Oggi 12 maggio i monumenti di tutta Italia si illuminano di viola per la Giornata mondiale della Fibromialgia. Lo scopo è quello di accendere l’attenzione su una sindrome invalidante purtroppo ancora poco conosciuta.

Lo slogan dell’iniziativa promossa quest’anno dall’Associazione italiana sindrome fibromialgica (Aisf) è proprio: “Illuminiamo la fibromialgia“. Questa settimana l’Aisf  sarà presente nelle piazze di tutta Italia con le piantine di petunia solidali per promuovere l’iniziativa “Colora la tua vita con un fiore”.

La giornata del 12 maggio vuole far riflettere l’opinione pubblica su una malattia che colpisce approssimativamente 2 milioni di italiani, ma che per molti è ancora invisibile. L’esistenza della sindrome fibromialgica ancora oggi non è sufficientemente conosciuta presso la Comunità Scientifica e gli Enti Pubblici. Da oltre un anno l’Aisf sta promuovendo in tutta Italia un percorso di sensibilizzazione denotato dallo slogan “Il nostro dolore merita riposo”. L’iniziativa consiste nel colorare di viola una panchina e apporre una targa, al fine di informare la cittadinanza e coinvolgere i comuni aderenti.

Ma cos’è la fibromialgia? Andiamo ad approfondire cause, sintomi e cure della patologia.

Fibromialgia: cos’è

La fibromialgia è una malattia cronica che si manifesta con dolore diffuso, dolori articolari, disturbi del sonno e del tono dell’umore. Letteralmente il termine “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nei tessuti connettivali come legamenti e tendini.

Stando alle statistiche, le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare la fibromialgia rispetto agli uomini con un rapporto di 7 a 1. La patologia si mostra generalmente tra 25 e i 55 anni d’età, ma non si esclude neppure la sua comparsa in età anziana o nel periodo infantile.

Fibromialgia: le cause

Le cause della patologia sono al momento ancora sconosciute. I sintomi spesso si manifestano dopo un determinato evento scatenante, come un trauma fisico, un intervento chirurgico, un grave lutto, un’infezione o uno stress psicologico significativo. In alcuni casi tuttavia i sintomi si accumulano gradualmente nel tempo, senza un singolo evento scatenante.
I medici sono giunti a ipotizzare che ad essere compromesso sia il modo in cui dolore viene processato dal cervello. La fibromialgia potrebbe, in breve, influenzare il modo in cervello, nervi e midollo spinale elaborano segnali dolorosi e non dolorosi. Si ipotizza che alcune persone abbiamo maggiori probabilità genetiche rispetto ad altre di sviluppare la fibromialgia.

Molte persone affette da fibromialgia soffrono anche di cefalea tensiva, disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), sindrome dell’intestino irritabile, ansia e depressione.

Sintomi della fibromialgia

Una delle principali motivazioni legate all’invisibilità della fibromialgia è che si tratta di una condizione difficile da diagnosticare. Secondo alcune stime, quasi una persona su 20 potrebbe essere affetta da fibromialgia e non saperlo. Purtroppo i sintomi di questa patologia sono simili a quelli di tante altre malattie e vengono spesso confusi o travisati.

I sintomi infatti sono numerosi e possono variare di intensità da persona e persona. Tra i principali ricordiamo:

  • Dolore: cresce e decresce rapidamente e compare spesso in punti diversi per cui è definito “migrante”. In genere è descritto come: scottante, bruciante, vibrante, martellante, profondo.
  • Stanchezza cronica, una forma di affaticamento continua, presente già dal primo mattino nonostante un adeguato numero di ore di sonno
  • Disturbi del sonno, difficoltà ad addormentarsi e a concentrarsi, frequenti risvegli notturni
  • Cefalea unita a dolore facciale a livello mascellare o mandibolare
  • Dolori articolari e rigidità muscolare
  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e problemi gastrointestinali
  • Vertigini e alterazioni dell’equilibrio 
  • Tachicardia

Spesso la fibromialgia è correlata a stati d’ansia e depressione e ad altre patologie, come l’artrite reumatoide e il lupus.

Fibromialgia: cura e trattamenti

Al momento non esiste una cura definitiva per la fibromialgia,  tuttavia è possibile tenere sotto controllo il dolore e i sintomi invalidanti attraverso terapie farmacologiche. Si utilizzano in particolare antinfiammatori a basse dosi, antidepressivi, farmaci analgesici. Per dare sollievo all’organismo può essere utile anche sottoporsi a sedute di fisioterapia con programmi di esercizi di stiramento muscolare e/o che migliorino il fitness cardiovascolare, massaggi o agopuntura. Si raccomanda anche di intensificare l’attività fisica, svolgendo se possibile sedute di aerobica, di ginnastica dolce o di yoga.

Si consiglia ai pazienti di non trascurare neppure l’aspetto psicologico che comporta la convivenza con una malattia cronica. Per questo è bene sottoporsi a sedute di psicoterapia, seguire terapie di dialogo, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) oppure partecipare ad attività di gruppo.

Pur essendo una malattia cronica la fibromialgia non è una malattia mortale e non causa deformità. I suoi sintomi possano variare di intensità, ma in generale la condizione clinica del paziente raramente peggiora col trascorrere del tempo. Molti pazienti affetti da fibromialgia migliorano o comunque sono in grado di convivere con la propria malattia in una “nuova” e senza dubbio a tratti faticosa normalità.

Per ciascun paziente affetto da questa patologia vi è comunque, in ogni caso, un fattore importantissimo: la consapevolezza. Motivo per cui nella giornata del 12 maggio è importante prendere consapevolezza che la malattia esiste. Solo la conoscenza dei meccanismi, delle cause e dei sintomi che la inducono può infatti aiutare il paziente ad affrontare lo stato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita provocati dalla fibromialgia.

Personaggi famosi con la fibromialgia

Tra i personaggi famosi colpiti da fibromialgia, ricordiamo:

  • le cantanti Lady Gaga e Sinead O’Connor,
  • gli attori Morgan Freeman e Giulio Berruti,
  • la modella Jo Guest,
  • l’attrice Lena Dunham
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