Malattia da graffio di gatto: cos’è, sintomi e cosa fare

I gatti sono animali domestici molto presenti nelle case italiane, ragion per cui è semplice per gli esseri umani entrare a contatto con i loro artigli. I graffi e morsi dei gatti possono essere pericolosi, dato che questi felini possono essere serbatoi naturali di un agente patogeno che causa la così detta malattia da graffio di gatto.

Vediamo quali sono i sintomi di questa infezione, da cosa è causata e in che modo si può curare e prevenire il disturbo.

Graffi di gatto: sintomi dell’infezione da Bartonella henselae

L’agente patogeno responsabile della malattia da graffio di gatto è la Bartonella henselae, una specie di batteri Gram-negativi che si trasmette tra i felini mediante il contatto con le pulci. Questi insetti sono il vettore di contagio tra gli animali, ma non sembrerebbero essere in grado di trasmettere direttamente il batterio agli umani.

Il gatto infettato non presenta la malattia e non necessita di cure.

Quando un gatto infetto ferisce un individuo, il batterio penetra nell’organismo attraverso la ferita. Il primo sintomo della malattia da graffio di gatto sopraggiunge dopo qualche giorno  con la comparsa nella zona del graffio o morso di una papula, ossia un rigonfiamento rosso.

Nelle due/tre settimane successive, possono comparire

  • Tumefazione dei linfonodi di inguine, ascella, collo (Linfoadenomegalia), con pelle rossa e calda in corrispondenza del linfonodo ingrossato fino a 3-5 cm di diametro;
  • Sintomatologia para-influenzale, in circa il 30% dei colpiti, con mal di testa, perdita di appetito, sensazione di malessere e febbre moderata.

Senza bisogno di trattamento, l’infezione solitamente viene combattuta dal sistema immunitario del paziente, portando alla guarigione spontanea nel giro di 1-4 mesi (fonte).

La malattia da graffio di gatto può essere molto pericolosa per gli individui immunocompromessi, specialmente se la causa di questa condizione è l’AIDS. Infatti questi pazienti rischiano di sviluppare l’angiomatosi bacillare (una grave infezione della pelle) e peliosi epatica, una condizione caratterizzata dalla comparsa di cavità ripiene di contenuto ematico nel fegato. Nei casi peggiori la peliosi epatica può dare luogo a episodi d’insufficienza epatica che mettono a rischio il paziente.

Come si cura la malattia da graffio di gatto?

Nella maggior parte dei casi la malattia da graffio di gatto guarisce spontaneamente nel giro di poche settimane. In questi casi non sono dunque previsti trattamenti specifici, salvo l’assunzione di farmaci come ibuprofene o paracetamolo per ridurre i sintomi febbrili. Come sempre è sconsigliata la somministrazione dell’aspirina per i più piccoli, dato che questo farmaco potrebbe causare la sindrome di Reye, una malattia acuta potenzialmente mortale.

Il discorso cambia radicalmente se si è davanti a un paziente immunocompromesso con una forma grave d’infezione da Bartonella henselae, in cui il medico opterà per le  terapie antibiotiche più indicate.

Consigli utili per la prevenzione della malattia da graffio di gatto

Il miglior modo per prevenire il graffio del gatto è ridurre al minimo il contatto con questo felino, specialmente se mostra segni d’insofferenza o agitazione. Si ricorda che un felino in stato di agitazione mostra le seguenti caratteristiche:

  • Schiena inarcata;
  • Pelo gonfio;
  • Emissione di soffi;
  • Artigli estratti;
  • Orecchie basse;

In presenza di questi segnali è bene non infastidire ulteriormente il felino, il quale potrebbe graffiare e mordere anche il padrone.

Come già riportato, la Bartonella henselae si trasmette al gatto mediante le pulci. È dunque raccomandato l’utilizzo di appositi strumenti quali collari anti-pulci e/o repellenti spray o in polvere per eliminare il rischio di parassitosi nei felini.

Lavare le mani dopo aver toccato un gatto ed evitare di toccare gatti randagi e non muniti di collari anti-pulci.

Se si è stati graffiati o morsi da un gatto (specialmente se randagio) la prima cosa da fare è lavare accuratamente con acqua e sapone e disinfettare subito la ferita per impedire al batterio Bartonella henselae di penetrare nell’organismo. Segnalare subito al medico eventuali arrossamenti o la formazione di rigonfiamenti in corrispondenza del morso o graffio del gatto.

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