Sindrome di Otello: come riconoscere e proteggersi dalla gelosia ossessiva

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne abbiamo deciso di trattare questo delicato e importante tema illustrando le caratteristiche principali di una sindrome psicopatologica che conduce spesso a comportamenti criminogeni a danno delle donne: la sindrome di Otello.

Analizziamo quali sono i sintomi di tale disturbo e in che modo è possibile proteggersi da un individuo che ne soffre. Ricordiamo alle lettrici che è sempre consigliabile chiamare il numero anti violenza e stalking 1522 qualora si fosse vittima di atteggiamenti persecutori o violenti.

Sindrome di Otello: perché si chiama così?

Sindrome di Otello: come riconoscere e proteggersi dalla gelosia ossessiva
“Otello con Desdemona addormentata” (1859), dipinto di Christian Köhler.

La sindrome di Otello (anche conosciuta con i nomi di “gelosia ossessiva” o “gelosia deliberante“) prende il nome dal personaggio shakespeariano di Otello, protagonista dell’omonima tragedia rappresentata per la prima volta nel 1604.

Otello è un generale moro (termine con il quale nel XVII secolo si indicavano molteplici popoli dell’Africa e del Medio Oriente) al servizio di Venezia nella lotta contro i Turchi, famoso per il suo carisma e per la sua devozione alla sposa Desdemona. La popolarità di Otello non è però gradita all’invidioso consigliere Iago, il quale inizia a insidiare nella mente del moro il sospetto che la moglie lo tradisca con Cassio, il suo luogotenente.

Otello inizia a sospettare sempre più della moglie, finendo per assumere atteggiamenti sempre più ossessivi nei suoi confronti. Al termine della tragedia, Otello assassinerà Desdemona credendola infedele, salvo poi scoprire la verità riguardo le macchinazioni di Iago. Distrutto dal dolore, Otello si toglie la vita.

Nell’immaginario collettivo il nome di Otello è rimasto indissolubilmente legato alla gelosia ossessiva e a comportamenti violenti a danno del partner.

Le principali caratteristiche della gelosia ossessiva

La prima classificazione della gelosia ossessiva fu fornita nel 1951 dallo psichiatra britannico John Todd, il quale sosteneva che potesse essere definita nel seguente modo l’interesse morboso e incontrollabile riguardante la presunta infedeltà del partner. Le cause della gelosia ossessiva possono essere molteplici e di natura molto diversa.

Tra le cause della sindrome di Otello possiamo annoverare:

  • Alcolismo (in passato il disturbo veniva anche chiamato “gelosia alcolica”);
  • Tossicodipendenza;
  • Disturbi dell’ansia;
  • Malattie mentali (schizofrenia, disturbo da stress postraumatico, disturbo paranoide della personalità, disturbo delirante etc.);
  • Ictus (fonte);
  • Traumi cerebrali;
  • Malattie neurodegenerative;

In virtù del legame che può intercorrere tra la sindrome di Otello e alcune malattie neurodegenerative, diversi psichiatri suggeriscono che i sintomi della gelosia ossessiva possano essere le manifestazioni iniziali di patologie ben può serie.

I soggetti affetti da questa psicopatologia possono rappresentare un pericolo per sé stessi e soprattutto per il partner, e non è raro che arrivino a mettere in atto comportamenti deviati quali:

  • Stalking e cyberstalking;
  • Sabotaggio delle attività del partner;
  • Aggressioni fisiche o verbali ai danni del partner o del presunto amante del partner;
  • Torture psicologiche di varia natura;
  • Tentativi di violenza sessuale od omicidio del partner;

Sindrome di Otello: come riconoscere i sintomi

Non è sempre facile riconoscere i sintomi della sindrome di Otello, dato che il più delle volte alcuni comportamenti possono apparire come normali all’interno di una coppia. Tuttavia gli esperti individuano alcuni campanelli d’allarme da non sottovalutare:

  • Reazioni aggressive e violente a fronte di eventi futili;
  • Costante monitoraggio delle attività de partner;
  • Accuse di tradimento in assenza di motivi conclamati;
  • Tentativi di sabotare il partner o di metterlo in ridicolo davanti al presunto amante;
  • Perdita di contatto con la realtà;

Se si ha una relazione con un soggetto che manifesta una sintomatologia coerente con il disturbo, è consigliabile rivolgersi alle forze dell’ordine prima che possano essere messi in atto comportamenti criminosi. Un paziente con la sindrome di Otello non vuole convincersi di stare nel torto e cercherà sempre di alimentare il suo sospetto. Esistono terapie psichiatriche o psicologiche per trattare il disturbo e impedire a chi ne soffre di rappresentare un pericolo per potenziali partner.

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