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La sigla MCHC che si può leggere sulle analisi del sangue sta per Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration che, tradotto in italiano, sta per concentrazione corpuscolare media di emoglobina.
Questo valore, insieme all’MCH e all’MCV, prende il nome di indice corpuscolare e ci da informazione sulla concentrazione media di emoglobina presente all’interno dei globuli rossi.
L’MCHC è un valore molto importante per diagnosticare disfunzioni ed alterazioni a carico dell’emoglobina e può essere dosato semplicemente sottoponendosi ad un esame emocromocitometrico completo e consente di eseguire diagnosi di possibili anemie.
Spesso si confonde l’MCH con l’MCHC ma sono due valori che indicano due cose ben distinte.
L’MCH esprime il contenuto medio si emoglobina espresso in termini di peso, tant’è che si esprime in picogrammi (pg); mentre l’MCHC esprime il contenuto medio di emoglobina in un dato volume concentrato di globuli rossi e si misura in grammi su decilitro di sangue.
Come si calcola l’MCHC?
L’MCHC si calcola molto semplicemente dividendo la quantità di emoglobina per l’ematocrito. I valori normali di MCHC sono compresei tra 32-36 g/dl oppure 19.9-22.3 mmol/L. Quindi sostanzialmente questo valore viene espresso o come massa o come concentrazione molare.
Alcune volte può capitare che questo valore viene espresso in percentuale come se fosse sostanzialmente un rapporto tra due masse: l’emoglobina e i globuli rossi.
A cosa serve l’MCHC? Questo parametro, insieme agli altri indici corpuscolari ed alla quantità di emoglobina totale, risulta fondamentale per catalogare gli eritrociti in relazione alla loro concentrazione di emoglobina.
A seconda se il valore di MCHC è alto o basso si assiste ad alterazioni diverse a carico di cellule del sangue così importanti.
MCHC alto e basso: interpretazione
Quando i globuli rossi hanno una concentrazione normale di emoglobina si parla di cellule normocromiche per indicare appunto il fatto che i globuli rossi hanno una forma normale con una piccola zona al centro leggermente più chiara del resto.
Se, invece, la quantità di emoglobina è troppo bassa si parla di cellule ipocromiche per indicare che al microscopio l’area più chiara è molto più estesa e questa condizione di manifesta in caso di MCHC basso.
Se invece avete un MCHC alto allora si parla di cellule ipercromiche cioè che appaiono più scure di quelle normali.
Se il valore di MCHC oppure quello dell’MCH è basso con molta probabilità ci troviamo difronte ad un paziente che probabilmente non assume abbastanza ferro oppure, caso ben più grave, ha una forma di anemia ereditaria come la talassemia. Un MCHC alto si riscontra, invece, in caso di sferocitosi ereditaria, anemia falciforme, emoglobinopatia C omozigote oppure anemia emolitica autoimmune.
L’MCH, MCHC e MCV prendono il nome di indici corpuscolari dei globuli rossi e consentono di identificare la dimensione ed il contenuto di emoglobina dei nostri globuli rossi.
Questi tre parametri sono tradizionalmente utilizzati per effettuare una diagnosi differenziale di anemia.
Anche se l’MCH è uno dei parametri che, insieme all’MCV, risultano più utili e precisi per una diagnosi di anemia ipo-, normo- o ipercoromica, l’MCHC risulta quello migliore per determinare una possibile iper o ipocromasia dei globuli rossi.
Ad oggi, il valore di MCV e quello di RDW sono divenuti i parametri più utili nel classificare le anemie sono quelli che il medico analizza per effettuare la sua diagnosi.
Quali sono i sintomi dell’MCHC alto e basso?
I sintomi che si manifestano in caso di alterazioni di questo indice corpuscolare sono da mettere in relazione con la diagnosi di anemia che spesso giunge quando si riscontrano sintomi caratteristici come: pallore in viso, stanchezza cronica ed affaticamento, difficoltà di concentrazione, respiro corto, dispnea, dolori al fianco sinistro in corrispondenza della milza, temperatura corporea bassa.
Se lamentate questi sintomi, il medico vi prescriverà sicuramente un esame emocromocitometrico completo per valutare i vostri livelli di emoglobina, gli indici corpuscolari ed la saturazione dell’ossigeno in modo da avere più chiara la situazione.
Dunque, non esistono sintomi specifici nel caso di MCHC alto o basso ma essi sono sempre da mettere in relazione con la riduzione dei livelli circolanti di emoglobina.
Esistono cause di questa alterazione?
Le cause di questa alterazione dell’MCHC, a parte quelle di origine genetica, sono da mettere in relazione con la riduzione della produzione di globuli rossi ed emoglobina che può essere causata da diversi disturbi.
Nella maggioranza dei casi il problema dipende dalla mancata assunzione di sostanze indispensabili per la sintesi dell’emoglobina come la vitamina B12, il ferro e l’acido folico: una loro carenza porta alla riduzione dei globuli rossi e dunque ad una condizione di anemia.
Un’altra causa, anche se transitoria, può essere la gravidanza ed è per questo motivo che si consiglia di assumere le giuste quantità di ferro ed acido folico.
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