Spesso in sede d’esame si sente parlare di neutrofili, ma di cosa si tratta esattamente? cosa sono i neutrofili? Come vengono misurati e quali sono i valori di riferimento per questo parametro? Cosa succede quando i neutrofili sono troppo alti? Come possiamo porvi rimedio?
Oggi parleremo di uno dei parametri che viene spesso valutato tramite un semplice prelievo ematico: si tratta dei neutrofili, detti anche granulociti neutrofili. Cercheremo di fornirvi un quadro completo per la comprensione sulle loro funzioni, ma soprattutto sui rischi connessi a valori troppo alti.
Se stai cercando informazioni riguardo una condizione specifica di neutrofili in associazione ad altri granulociti ti invito a leggere le nostre guide dedicate:
- Neutrofili alti e linfociti bassi
- Neutrofili alti e linfociti alti
- Neutrofili bassi e linfociti bassi
- Neutrofili bassi e linfociti alti
In questo articolo parliamo di:
- Cosa sono i neutrofili? A cosa servono?
- Come viene misurata la quantità dei neutrofili nel sangue?
- Quando viene prescritto un esame come questo?
- Quali sono i valori normali per i neutrofili?
- Neutrofili Alti: ecco cosa vuol dire quando si ha la neutrofilia
- Quali sono i fattori influenzano l’esame?
- Cosa bisogna fare in caso di neutrofili alti?
Cosa sono i neutrofili? A cosa servono?
Come tutti saprete esistono diverse classi di leucociti, comunemente conosciuti con il nome di globuli bianchi. Tra queste classi troviamo anche i cosiddetti neutrofili, argomento centrale di questo articolo.
I neutrofili costituiscono la classe più numerosa dei globuli bianchi ed aumentano notevolmente quando nell’organismo sono presenti delle infezioni di natura batterica.
Vengono spesso chiamati anche con il nome di granulociti neutrofili, ma per comodità, in gergo medico, ci si può riferire ad essi anche semplicemente con il termine neutrofili. Quindi, se nel corso dell’articolo troverete entrambe le diciture non fatevi confondere perché sono la stessa cosa.
La parola neutrofili deriva dal fatto che in sede di laboratorio non hanno dimostrato di incorporarsi con alcun tipo di colorante, per questo si può dire che rimangono neutri.
I granulociti neutrofili vengono prodotti dal midollo osseo dell’organismo umano ed arrivano a costituire anche il settanta per cento della totalità dei globuli bianchi.
La loro funzione principale è quella di andare a catturare le sostanze estranee e distruggerle, infatti si servono del meccanismo di fagocitosi. Si tratta di quel processo che permette ai neutrofili di inglobare le sostanze estranee per condurle, appunto, alla distruzione.
La vita dei neutrofili, infatti, può avere una durata massima di dieci ore all’interno del nostro flusso ematico e di qualche giorno all’interno dei tessuti che formano il nostro corpo. Per questo vengono prodotti circa cento miliardi di neutrofili al giorno.
Come viene misurata la quantità dei neutrofili nel sangue?
Come abbiamo brevemente accennato nell’introduzione, è possibile andare a misurare i livelli dei neutrofili, o granulociti neutrofili, attraverso un semplice prelievo del sangue che non richiede una particolare preparazione.
Attraverso la formula leucocitaria, infatti, sarà possibile ottenere il numero totale dei globuli bianchi che si trovano nel sangue, con annessa percentuale dei neutrofili. Inoltre, quando il medico lo ritiene indispensabile, potrebbe prescriverci una vera e propria conta dei neutrofili.
Quando viene prescritto un esame come questo?
Di solito il nostro medico di famiglia ci prescrive un esame per valutare i livelli dei neutrofili nei seguenti casi:
- Quando sospetta la presenza di una malattia autoimmune;
- Come parte dell’emocromo, un esame di routine che ci permette di monitorare diversi valori del sangue;
- Quando si manifestano i sintomi di un’infezione;
- Quando si manifestano i sintomi di un’infiammazione.
Quali sono i valori normali per i neutrofili? Quando si possono considerare alti?
Quali sono i valori normali per i neutrofili?
In assenza di infezioni batteriche, ossia in condizioni normali, si considerano i seguenti come valori di riferimento:
- valori compresi tra il 40-70% rispetto alla totalità dei globuli bianchi che si trovano nel sangue.
In pratica, il numero assoluto dei neutrofili in condizioni normali è compreso tra 1500 e 7000 cellule per microlitro di sangue.
Neutrofili Alti: ecco cosa vuol dire quando si ha la neutrofilia
In medicina, quando parliamo di neutrofili alti, stiamo parlando di una condizione particolare che prende il nome di neutrofilia. E’ intuibile che, nel momento in cui il livello dei neutrofili sale drasticamente, possa essere in corso una infezione batterica.
Tra le condizioni patologiche, e non solo, che spesso vengono associate alla neutrofilia, abbiamo soprattutto:
- Artrite reumatoide;
- Avvelenamento;
- Condizione di acidosi;
- Eclampsia;
- Gotta;
- Infarto cardiaco;
- Malattie mieloproliferative;
- Neoplasia;
- Presenza di alcuni tumori;
- Presenza di un’infezione acuta;
- Presenza di una emorragia;
- Presenza di ustioni;
- Recente operazione chirurgica;
- Situazione particolarmente stressante;
- Stato di gravidanza;
- Uremia.
Una condizione di neutrofili alti, di solito, non si manifesta con dei sintomi specifici, anzi è prettamente asintomatica. Pertanto, i sintomi che si manifesteranno quando i neutrofili sono alti, saranno solo quelli della condizione interna che ha scatenato tale aumento.
Per facilitarvi la comprensione delle cause che scatenano l’aumento dei neutrofili nel sangue, abbiamo pensato di fare una distinzione precisa:
- Cause infettive determinate dalla presenza di parassiti, funghi, virus e batteri;
- Cause che riguardano le infiammazioni non infettive, come le ustioni e i traumi;
- Cause che comprendono le leucemie, i tumori, i processi metabolici e gli squilibri ormonali;
- Cause determinate dall’assunzione di alcuni farmaci.
Il problema dell’esame dei neutrofili è quello di non fornirci indicazioni importanti sulle cause che potrebbero aver favorito l’aumento di questi valori, pur riuscendo a fare una vera e propria conta degli stessi all’interno del flusso ematico.
In pratica, l’esame dei neutrofili è solo di tipo quantitativo, ma non qualitativo. Per sorvolare questo problema, gli specialisti di laboratorio analizzano il campione dei granulociti neutrofili al microscopio, ma necessitano, comunque, di altri esami di controllo.
Talvolta, è possibile che i neutrofili alti si accompagnino alla presenza di linfociti alti o bassi. Parliamo di casi che necessitano dell’interpretazione del medico per stabilire la causa della comparsa di questa condizione.
Quali sono i fattori influenzano l’esame?
Quando parliamo di un esame di laboratorio di tipo medico, dobbiamo sempre tener conto del fatto che possono esserci diversi fattori che influenzano l’esito dell’esame.
In questo caso, i fattori che più comunemente possono causare i neutrofili alti nel sangue, sono i seguenti:
- Presenza del ciclo mestruale;
- Recente operazione chirurgica;
- Presenza di una gravidanza;
- Assunzione di alcuni farmaci, come quelli per abbassare il colesterolo;
- Fumo di sigaretta;
- Situazione di stress, paura ed ansia.
Per cui si consiglia sempre di avvisare il medico, ad esempio se siete in piena fase del ciclo mestruale, prima di sottoporvi all’esame per la conta dei neutrofili, in quanto questa condizione potrebbe, appunto, influenzarne l’esito.
Cosa bisogna fare in caso di neutrofili alti?
Una volta che abbiamo capito che nel nostro organismo è in corso una condizione di neutrofilia, ossia c’è un aumento dei neutrofili nel sangue, vi consigliamo di far analizzare i vostri referti al medico curante, il quale studierà con cura il vostro quadro clinico.
In alcuni casi potrebbe essere necessario consultare un ematologo, cioè lo specialista del sangue. Sia nel caso in cui vi affidate al vostro medico di famiglia sia se vi affidate all’ematologo, lo scopo sarà quello di capire se alla base della neutrofilia si trova oppure no una condizione patologica.
Sarà proprio la determinazione dell’eventuale patologia che ha causato questo aumento a stabilire il percorso terapeutico che dovrete seguire. Ovviamente sarà il medico o lo specialista a consigliarvi e prescrivervi i farmaci più adatti al vostro caso.
Anche in questo caso vale sicuramente la pena di evitare di ricorrere al fai da te. Le condizioni che possono celarsi dietro questa specifica anomalia sono infatti diverse e dovrebbero essere sicuramente affrontate con l’aiuto di un medico esperto.
Condividi su: