Piastrine Basse in Gravidanza: Rischi, Sintomi e Cause

L’esame delle piastrine è uno dei tanti esami che ci vengono prescritti durante la gravidanza quando si vuole valutare lo stato di salute della mamma ed evidenziare criticità importanti per quella del nascituro.

Oggi vedremo insieme cosa succede se le si hanno le piastrine basse in gravidanza. E’ normale avere bassi livelli di piastrine durante la gestazione? Che cosa significa avere le piastrine basse? Quali sono i valori normali? Ci sono dei rischi particolari?

Andiamo a rispondere insieme a tutte queste domande nel presente articolo.

Che cosa sono le piastrine?

Le piastrine sono delle cellule (per essere precisi sono frammenti di cellule) molto importanti per il nostro organismo, in quanto partecipano al complesso meccanismo di coagulazione del sangue. La quantità delle piastrine viene valutata insieme ad altri parametri con un semplice prelievo ematico in laboratorio.

Si tratta di corpuscoli minuscoli e molto leggeri che, in ambito medico, sono conosciute anche come trombociti e che svolgono una funzione indispensabile per quanto concerne la riparazione tissutale.

La funzione principale delle piastrine è quella di andare ad arrestare un eventuale sanguinamento, ad esempio causato da una lesione. Infatti queste cellule, nel caso di una emorragia, andranno ad aggregarsi tra loro, aderendo direttamente sul tessuto lesionato.

Una volta che le piastrine si sono posizionate sul luogo del sanguinamento, allora andranno a rilasciare dei particolari composti chimici che hanno la funzione di stimolare l’aggregazione di altre piastrine, in modo tale da ammassarsi ed arrestare, appunto, il sanguinamento.

Allo stesso tempo, per far si che il nostro flusso sanguigno mantenga una certa fluidità, il nostro organismo attua un meccanismo conosciuto come emostasi, in modo tale che la lesione sia controllata e, contemporaneamente, il sangue possa continuare a svolgere le sue funzioni.

In pratica le piastrine hanno la funzione di intervenire in presenza di un sanguinamento, così da formare una sorta di tappo che lo arresti, almeno fino a quando il tessuto non si sia riformato attraverso quel processo conosciuto come coagulazione sanguigna.

Quali sono i valori normali delle piastrine?

Prima di tutto bisogna ricordare che, i valori di riferimento di qualsiasi esame, possono essere diversi in base al laboratorio di analisi a cui ci siamo affidati per il prelievo. Di conseguenza ti consigliamo di tener conto solo dei valori che saranno riportati sul tuo referto delle analisi.

Detto questo, i valori ritenuti normali per la conta delle piastrine nel sangue sono i seguenti:

  • Valori compresi tra 150000-400000 per μL.

Che succede se le piastrine sono basse durante la gravidanza?

Prima di andare a vedere cosa succede se una donna in gravidanza si trova in una condizione di piastrinopenia (carenza di piastrine nel sangue), è il caso di puntualizzare cosa significa avere questa carenza in condizioni normali.

Solitamente, quando un individuo ha una carenza di piastrine nel sangue, ciò può dipendere da due fattori principali:

  • Povertà di piastrine nel sangue, ad esempio a causa della presenza di alcune condizioni patologiche, come le malattie autoimmuni, processi di natura infettiva in corso, oppure a causa dell’assunzione di alcuni farmaci;
  • Deficienza nella produzione delle piastrine da parte del midollo osseo, anche in tal caso potrebbero essere presenti delle malattie che interessano proprio il midollo

Nel caso di una gravidanza, si parla di piastrinopenia gestazionale quando questa carenza di piastrine si verifica negli ultimi tre mesi della gestazione.

Prima di tutto bisogna tener presente del fatto che, durante la gravidanza, una diminuzione del numero di piastrine nel sangue è generalmente considerata fisiologica, quindi, di base, se il calo è minimo, non abbiamo assolutamente nulla di cui preoccuparci.

Tuttavia, se la diminuzione delle piastrine è considerevole, potrebbe trattarsi di un campanello di allarme per una condizione di gestosi (o preeclampsia) conosciuta in ambito medico come sindrome di Hellp. 

Più precisamente il termine Hellp è l’acronimo di Hemolisys Elevated Liver enzimes Low Platelets. Questa condizione patologica può aggravarsi a tal punto da portare a delle complicanze del fegato e all’emolisi.

In ogni caso, ossia in presenza di una preeclampsia, oppure quando abbiamo a che fare con la sindrome di Hellp, è il caso di intervenire subito con un approccio terapeutico, prima che la situazione peggiori.

Infine, se i tuoi valori delle piastrine nel sangue, in presenza di una gravidanza, non sono più bassi di 150 mila unità per ogni milionesimo di litro di sangue, non avrai nulla di cui preoccuparti e sarà il medico a darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Ci sono dei rischi particolari in questi casi?

Come abbiamo già detto in precedenza, a patto che i valori delle piastrine non siano eccessivamente bassi, non hai nulla di cui preoccuparti perché, la maggior parte delle volte si tratta di una condizione fisiologica.

Tuttavia, possono esserci dei rischi in presenza di una gravidanza, oltre a quelli collegati alla piastrinopenia in condizioni normali. Infatti, quando la piastrinopenia si verifica in condizione di dolce attesa, potrebbero subentrare dei problemi legati al parto.

In questi casi i medici preferiscono solitamente procedere con un parto cesareo. Questo accade soprattutto perché la mancanza di coagulazione sanguigna comporta il rischio che si verifichino emorragie proprio durante il parto, mettendo a dura prova la vita della futura mamma.

Cosa bisogna fare se le piastrine sono basse durante la gravidanza?

Ovviamente, non appena abbiamo ritirato il referto delle analisi e ci accorgiamo che i valori delle piastrine sono troppo bassi, è il caso di andare dal ginecologo per ascoltare il parere dello specialista e capire bene di cosa si tratta.

Se il livello delle piastrine è eccessivamente basso e si presentano i rischi di cui abbiamo parlato sopra, sicuramente lo specialista ci prefisserà una serie di esami del sangue per andare ad approfondire sulla nostra situazione.

Una volta stabilita la gravità della situazione, sarà proprio il medico (o il ginecologo) a dirci come ci dobbiamo comportare. Nei casi più gravi, ossia quando le piastrine sono eccessivamente basse, lo specialista potrebbe ritenere necessario anche sottoporci ad una trasfusione.

Tuttavia, di solito, si procede con la somministrazione di alcuni farmaci, ad esempio che contengono immunoglobuline o cortisone. Non dimenticare, comunque, che un abbassamento delle piastrine, purché sia basso, è ritenuto normale e non c’è da preoccuparsi.

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