Sangue nelle Urine nell’uomo: cosa significa? quando preoccuparsi?

Il sangue nelle urine (condizione che in gergo medico viene chiamata ematuria) è una manifestazione che spesso è fonte di enorme preoccupazione, dato anche il rapporto non esattamente misurato che intratteniamo con il sangue.

La presenza di sangue delle urine, sia nell’uomo che nella donna, non si riferisce soltanto al caso in cui le nostre urine dovessero presentarsi di colore rosso intenso, ma piuttosto a tutta una gradazione di colori che possono essere indice di presenza di sangue.

Specificatamente nell’uomo, oltre che di infezioni del tratto urinario o di calcoli renali, la presenza di sangue nelle urine può essere segnale di problemi alla prostata che andrebbero sottoposti quanto prima all’attenzione di uno specialista in urologia.

Vediamo insieme cosa interessa nello specifico l’uomo in relazione a questa condizione.

Se le urine contengono sangue: come analizzare il colore

Come abbiamo detto poco sopra, le urine che presentano sangue non sono necessariamente di colore rosso vivo. Tra le possibili colorazioni che queste potrebbero assumere troviamo:

  • rosa, tanto in versione tenue quanto accesa;
  • arancione;
  • urine scure tendenti al rosso scuro o al marrone, nel caso in cui il sangue si sia già ossidato.

Talvolta inoltre invece di essere presente in forma liquida, potremmo incontrare nella nostra urina dei grumi di sangue, di colore scuro, che assomigliano a caffè macinato sia per colore che per grandezza.

Si tratta, dunque, di tutti casi che dovrebbero o comunque potrebbero far pensare alla presenza di sangue nelle urine e che andrebbero sottoposti quanto prima all’attenzione del nostro medico.

Le cause più comuni della presenza di sangue nelle urine nell’uomo

Per quanto riguarda l’uomo nello specifico, le cause che possono portare ad avere sangue nelle urine sono le seguenti e possono manifestarsi con o senza dolore e/o bruciore:

  • infezioni che colpiscono i reni (pielonefrite), che può accompagnarsi a febbre e anche a dolore renale o addominale;
  • calcoli renali: spesso sono completamente asintomatici, ma quando sono di dimensioni notevoli possono andare ad ostruire il tratto urinario causando dolore difficile da ignorare;
  • uretrite: si tratta di un’infezione che colpisce principalmente l’uretra e che è in genere la conseguenza di alcune specifiche patologie a trasmissione sessuale (su tutte la Clamidia, anche se non è assolutamente l’unica);
  • un’ipertrofia della prostata: si tratta di una condizione estremamente comune nei soggetti un po’ avanti con l’età e non è correlata alle forme tumorali che possono andare a colpire il medesimo organo. Quando la prostata si ingrossa può anche premere sulla vescica, causando problemi sia nella minzione, sia per svuotare la stessa mentre si urina, lasciando una sensazione costante di vescica piena;
  • forme tumorali che interessano la prostata: colpiscono quasi esclusivamente gli uomini che hanno passato i 50 anni di età e sono tumori a progresso estremamente lento. Tra i sintomi che in genere si associano a questo tipo di problema troviamo anche la riduzione del getto di urina durante la minzione e la difficoltà, così come nel caso della prostata ingrossata, a svuotare la vescica, oltre che ovviamente alla presenza di sangue delle urine, che è il tema principale di cui ci occupiamo in questa guida;
  • le cistiti: si tratta di una categoria di patologie che includono un enorme numero di infezioni principalmente di natura batterica che però colpiscono l’uomo molto più raramente della donna per motivi di carattere anatomico.

L’importanza del consulto con il proprio medico

Nel caso in cui dovessero presentarsi tracce di sangue nelle urine è di fondamentale importanza contattare immediatamente il proprio medico curante, che indicherà i percorsi diagnostici specifici al fine di individuare le possibili cause.

Si procede in genere con l’analisi della storia medica del paziente, cercando di depennare le cause non verosimili (come ad esempio i problemi alla prostata nel caso di soggetti particolarmente giovani). Successivamente si procede con l’analisi delle urine, cercando di individuare quelle che potrebbero essere infezioni del tratto urinario e in via residuale con l’analisi della condizione dei reni e della prostata, anche tramite esame rettale.

È assolutamente necessario rivolgersi inoltre allo specialista nel caso in cui:

  • l’urina nelle urine sia visibili, anche in assenza di altri sintomi o di dolori particolari;
  • se il soggetto ha più di 40 anni e ha episodi frequenti di presenza di sangue o di coaguli nelle urine;
  • se il soggetto ha più di 50 anni o è anziano non ci sono infezioni al tratto urinario;
  • nel caso in cui la prostata mostri delle sostanziali anomalie.

Il caso dell’ipertrofia prostatica benigna

Una delle cause più frequenti di presenza di sangue nelle urine nell’uomo è l’ipertrofia prostatica benigna. Si tratta di una patologia che interessa pazienti particolarmente avanti con gli anni e che sembra essere correlata all’invecchiamento.

In questo caso i pericoli collegati sono comunque importanti, anche se si tratta di una patologia assolutamente benigna:

  • ritenzione urinaria;
  • presenza di sangue nelle urine;
  • maggiore esposizione alle infezioni al tratto urinario;
  • danni permanenti a vescica e reni;
  • comparsa di calcoli alla vescica.

Per curare la patologia in questione si può procedere con una combinazione di modifiche allo stile i vita del paziente, terapie a base di farmaci e, nei casi più importanti, anche con la correzione chirurgica.

Il caso delle forme tumorali alla prostata

Altro caso, che sebbene statisticamente sia meno rilevante è comunque una possibilità da passare al vaglio nel caso in cui il soggetto venga colpito dalla presenza di sangue nelle urine, è quella delle forme tumorali della prostata.

Si tratta però di patologie che necessitano sicuramente di una trattazione più approfondita; vi basti sapere che non sempre l’esito è nefasto e che negli ultimi anni si sono sviluppate terapie che sono spesso in grado di far rientrare il fenomeno senza ulteriori danni per la salute del soggetto che ne viene colpito.

È comunque importantissimo per tutti i soggetti di sesso maschile che abbiano superato i 40 anni, sottoporsi a screening periodici al fine di tenere sotto controllo lo stato di salute della prostata.

Esiste una cura per la presenza di urine nell’uomo?

Sì, anche se ovviamente non si tratta di una cura generica ma piuttosto di terapie specifiche a seconda di quello che è il problema che ha causato la presenza di tracce di sangue, abbondanti o meno abbondanti che siano, nelle urine.

Nel caso di infezione batterica si procedere con antibiotici specifici, che sono in grado di far rientrare in pochi giorni l’infezione e far tornare l’apparato uro-genitale a buone condizioni di salute senza troppi problemi.

Nel caso invece di problemi che colpiscono i reni, saranno necessarie ulteriori indagini al fine di individuare quelle che sono le patologie sottese e dunque procedere o con terapie antibiotiche (nel caso ovviamente di infezione batterica), oppure a terapie di carattere specifico per i calcoli renali.

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