Febbre di Pontiac: cause, sintomi e trattamento

La febbre di Pontiac altro non è che la forma più lieve dell’infezione da legionella, il batterio gram-negativo all’origine della malattia del legionario. A differenza di quest’ultima, la febbre di Pontiac non comporta una grave compromissione delle vie aeree inferiori e in molti casi è quasi del tutto asintomatica o presenta dei sintomi sovrapponibili a quelli di una banale influenza stagionale.

Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche di questa febbre e come è possibile mitigarne la sintomatologia.

Febbre di Pontiac: trasmissione e sintomatologia

La febbre di Pontiac prende il nome dall’omonima località degli Stati Uniti nella quale si registrò il suo primo focolaio nel 1968. In quell’occasione furono contagiati diversi dipendenti del dipartimento della salute della contea, ma nessuno di loro andò incontro al decesso né sviluppò una malattia severa. L’agente patogeno della febbre di Pontiac – il batterio Legionella pneumophila – rimase ignoto fino al 1976, anno in cui si verificò la prima epidemia accertata di legionellosi a Philadelphia.

Nel corso dei decenni si è scoperto che anche altri batteri del genere “Legionellapossono causare la patologia, tra i quali si annoverano le specie:

  • Longbeachae;
  • Feeleii;
  • Anisa;
  • Micdadei;

Dato che la malattia del legionario e la febbre di Pontiac condividono il medesimo agente patogeno, le modalità di trasmissione sono uguali per entrambe: il batterio si trova originariamente nei bacini idrici artificiali o naturali, e si propaga per via aerobica in seguito all’inalazione dell’aerosol contaminato (fonte). Legionella pneumophila può annidarsi anche dentro torri di raffreddamento, condizionatori, deumidificatore e condotti di aerazione non soggetti a manutenzione periodica. Non è possibile contrarre la febbre di Pontiac da un individuo malato.

La malattia si contraddistingue per un esordio molto rapido e i primi sintomi sopraggiungono mediamente dopo non più di 48 ore dall’esposizione al patogeno, e fino a un massimo di 72 ore. La sintomatologia comprende:

  • Febbre;
  • Vomito;
  • Mialgia;
  • Diarrea;
  • Tosse secca;
  • Gola rossa;
  • Vertigini;

Come già sottolineato nel paragrafo introduttivo, i sintomi della febbre di Pontiac sono molto simile a quelli dell’influenza stagionale, pertanto spesso si tende a sottostimarne la frequenza delle diagnosi.

Febbre di Pontiac: aspetti ancora poco chiari

La febbre di Pontiac rappresenta la forma più lieve di legionellosi e non sono riportati casi di decesso tra i contagiati. Si presume quindi che la malattia non sia mortale, ma non sono disponibili sufficienti dati a sostegno di tali ipotesi.

Ciò che è certo riguarda le ragioni per le quali la febbre di Pontiac non è letale: i batteri non riescono a farsi strada nelle vie aeree inferiori – polmoni e bronchi – ne segue che l’infezione resta circoscritta alle vie aeree superiori. Non si conosce ancora il motivo per il quale in alcuni pazienti i batteri non siano in grado di dare luogo alla malattia del legionario.

Sembra inoltre che la febbre di Pontiac colpisca con più frequenza i soggetti con un’età media compresa tra i 29 e i 31 anni. Si ricorda però che tali stime potrebbero non essere accurate, visto che si tratta di un’infezione molto trascurata sotto il profilo della ricerca.

Trattamento e prevenzione

Non sono previsti trattamenti specifici contro la febbre, che nella maggior parte dei casi svanisce dopo una settimana dalla comparsa dei sintomi.

Le misure di prevenzione contro la febbre di Pontiac sono le medesime da adottare al fine di prevenire la malattia del legionario e sono:

  • Mantenere puliti i sistemi di acqua calda e fredda;
  • Mantenere la temperatura dell’acqua sopra i 50 °C o al di sotto dei 20 °C (a queste temperature il batterio non può sopravvivere);
  • Pulire ed eseguire la manutenzione di condizionatori o altri luoghi in cui potrebbe annidarsi il patogeno;
  • Installare dispositivi per ridurre la diffusione di aerosol;
  • Impiegare sostanze biocide (come il cloro) in piscine o altri bacini idrici artificiali;
  • Impedire il ristagno delle acque;
  • Cercare di non esporre soggetti con fragilità del sistema immunitario e/o malattie dell’apparato respiratorio a fonti di aerosol contaminato.
Condividi su: