Legionellosi: sintomi, cura e prevenzione contro l’infezione da legionella

La legionellosi è una malattia di origine batterica molto pericolosa che può anche causare il decesso del paziente contagiato, se non adeguatamente trattata. Conosciuta anche con il nome di “malattia del legionario“, in questi giorni questa patologia ha guadagnato notorietà a causa di alcune notizie relative ad alcuni focolai scoppiati in Italia e alla prematura scomparsa del Presidente dell’Europarlamento David Sassoli, che l’aveva contratta alcuni mesi prima di morire.

Vediamo le caratteristiche principali della legionellosi, le modalità con cui si trasmette il patogeno e in che modo è possibile curare e prevenire questa malattia.

Legionellosi: cause e tipologie

Legionella pneumophila è il batterio gram-negativo che causa la legionellosi.

La legionellosi è una malattia di origine batterica scoperta nel 1976 negli USA. Era inizialmente conosciuta con il nome di “malattia del legionario” (termine con il quale oggigiorno si indica solo la forma severa) a causa del luogo in cui si verificò il primo focolaio: un raduno della Legione Americana in un hotel di Philadelphia. In quell’occasione risultarono 221 persone contagiate, 34 delle quali persero la vita per le gravi complicazioni della polmonite batterica sviluppata in seguito.

L’agente patogeno della legionellosi è il batterio gram-negativo “Legionella pneumophila“, appartenente al vasto genere “Legionella, che include 60 specie e oltre 70 diversi sierotipi. In medicina si differenziano due diversi tipi d’infezione da Legionella pneumophila:

  • Malattia del legionario propriamente detta: è la forma più grave e si manifesta con la polmonite;
  • Febbre di Pontiac: è una forma molto lieve, e sebbene non sia noto il suo reale tasso di mortalità, è probabilmente che sia prossimo allo zero. Di solito non sono previste cure specifiche;

La legionellosi in forma severa ha un periodo d’incubazione medio di 5-6 giorni, ma alcuni pazienti possono divenire sintomatici anche dopo 15-16 giorni dall’esposizione all’agente patogeno. Il periodo d’incubazione della febbre di Pontiac è invece molto rapido (massimo 48 ore) e in molti casi la sintomatologia si sovrappone a quella dell’influenza stagionale o di sindromi parainfluenzali (fonte).

Come avviene il contagio da legionella?

In natura il batterio legionella è presente in numerosi ambienti acquatici, quali per esempio:

  • Sorgenti (anche termali);
  • Laghi;
  • Fiumi e ruscelli;
  • Stagni;
  • Terreni umidi e acquitrini;

Il batterio si può trovare anche nei bacini idrici artificiali, come fontane, piscine, impianti d’irrigazione o nelle tubature. Come anticipato in precedenza, la legionella si può annidare anche nei condizionatori, nelle torri di raffreddamento, nei deumidificatori e in altri sistemi di aerazione artificiali, in presenza di temperatura comprese tra i 20°C e i 50°C (fonte). Normalmente il patogeno penetra nell’organismo in seguito all’inalazione o aspirazione di aerosol contaminato, che può formarsi spruzzando acqua o diffondendone il vapore. Esistono evidenze scientifiche della maggiore pericolosità rappresentata dalle goccioline con diametro inferiore ai , le quali penetrerebbero con più facilità nelle vie aeree inferiori (fonte).

In casi rari si è osservata la diffusione dell’agente patogeno mediante inalazione di microparticelle derivate dall’essiccazione dell’aerosol, e si ha notizia anche di persone infettate dalla legionella in seguito al contatto con tagli o ferite della pelle. Non è possibile il contagio tra esseri umani.

Legionellosi: sintomi e tasso di mortalità

La sintomatologia dell’infezione da Legionella pneumophila varia a seconda delle due forme riportate in precedenza. La febbre di Pontiac esordisce con sintomi come:

  • Mialgia;
  • Febbre;
  • Cefalea;
  • Vomito;
  • Tosse;
  • Gola arrossata;
  • Verigini;

La sintomatologia della malattia del legionario, vale a dire la forma più severa e mortale, include anche:

  • Polmonite;
  • Dolore toracico;
  • Ascesso polmonare;
  • Dispnea;
  • Insufficienza respiratoria (conseguente alla polmonite);
  • Shock;
  • Affaticamento cardiaco;
  • Insufficienza renale (nei casi più gravi);

Il decorso della malattia dipende da molteplici fattori, come ad esempio la tempestività della diagnosi o l’eventuale alterazione del sistema immunitario del paziente. Per gli individui immunocompromessi (malati oncologici, sieropositivi con AIDS, trapiantati etc.) non trattati, la malattia del legionario può avere un tasso di mortalità fino all’80%; di contro la somministrazione di terapie antibatteriche adeguate può contenere entro il 30% il rischio di decesso. Ovviamente gli individui in salute hanno maggiori probabilità di guarire dalla malattia, ne segue che il tasso di mortalità complessivo della legionellosi è stimato in un range tra il 10% e il 15% (fonte).

Dov’è diffusa la legionella?

Si pensa che l’agente patogeno della legionellosi sia diffuso in tutto il mondo, tuttavia esistono diversi ambienti collettivi (e al chiuso) classificati ad alto rischio per lo scoppio di epidemie di legionellosi:

  • Strutture ospedaliere;
  • Sale riunioni;
  • Ambienti chiusi in cui sono esposte fontane, piscine o altri bacini idrici artificiali;
  • Alberghi o altre strutture ricettive;

La legionellosi non è una malattia soggetta a stagionalità, ne segue che possono scoppiare focolai di legionella in ogni stagione.

Legionellosi: i soggetti più a rischio

Trattandosi di un’infezione che prende di mirale vie aeree inferiori, la malattia del legionario può essere particolarmente pericolosa per i soggetti tabagisti o per chi è affetto da malattie acute o croniche dei polmoni (fibrosi cistica, enfisema, carcinoma del polmone etc.). L’età avanzata e la grave compromissione del sistema immunitario sono altri due elementi che potrebbero rendere più difficile la guarigione.

Trattamento e prevenzione della legionellosi

Essendo la malattia del legionario una patologia di origine batterica, il trattamento più indicato consiste nella somministrazione di antibiotici contro la legionella pneumophila. Come precedentemente esposto, la febbre di Pontiac è una forma lieve e benigna dell’infezione da legionella, pertanto non sono previste cure specifiche.

Tra i farmaci più utilizzati nel trattamento della legionellosi si annoverano i macrolidi e i chinoloni, in aggiunta alle tetracicline, che però presentano una minor efficacia contro il patogeno.

Contro la legionella non esiste un vaccino, la prevenzione si basa perciò sul rispetto di alcuni raccomandazioni:

  • La regolare pulizia e manutenzione di condizionatori, torri di raffreddamento o altri luoghi in cui potrebbe annidarsi il patogeno;
  • Installazione di dispositivi per ridurre la diffusione di aerosol;
  • Mantenere alti livelli di sostanze biocide (come il cloro) in piscine o altri bacini idrici artificiali;
  • Mantenere puliti i sistemi di acqua calda e fredda e mantenere la temperatura dell’acqua sopra i 50 °C o al di sotto dei 20 °C (a queste temperature il batterio non può sopravvivere);
  • Impedire il ristagno delle acque;
  • Cercare di non esporre pazienti con fragilità del sistema immunitario e/o malattie croniche dell’apparato respiratorio a fonti di aerosol contaminato;

 

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