Sindrome di Peter Pan: caratteristiche, sintomi e possibili cause

L’espressione “Sindrome di Peter Pan” è ormai entrata nel linguaggio comune, ma ancora molte persone ignorano il fatto che non si tratti di una malattia vera e propria. Infatti L’OMS non l’ha ancora riconosciuta come tale, nonostante moltissime persone manifestino sintomi e comportamenti tipici associati al disturbo con questo nome.

Analizziamo quindi quali sono le caratteristiche della sindrome di Peter Pan, quali possono essere le origini e in che modo si può aiutare il paziente a uscirne.

Sindrome di Peter Pan: origine e sintomi

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Come facilmente comprensibile, la sindrome di Peter Pan (conosciuta anche con il nome di “neotenia psichica) deve il suo nome al personaggio di Peter Pan, l’eterno bambino protagonista dell’omonima opera dello scrittore e drammaturgo britannico James M. Barrie (1860-1937).

La neotenia psichica è una condizione che determina una grande immaturità nell’individuo che ne soffre, il quale non è in grado di agire da adulto e farsi carico di tutte le responsabilità tipiche della sua età. Fra i tratti distintivi della sindrome spiccano:

  • Impossibilità di gestire le proprie finanze personali;
  • Difficoltà a trovarsi un lavoro o svolgere quello che hanno in maniera responsabile;
  • Difficoltà a tagliare i legami con i genitori e/o amici d’infanzia o altri affetti;
  • Rifiuto di occuparsi di lavori di casa e/o incarichi che richiedono una grande maturità;
  • Avversione alla sessualità o impossibilità di viverla come un adulto;
  • Scarso interesse nell’educazione dei figli o della risoluzione dei conflitti con il partner;
  • Interesse eccessivo nei confronti di attività tipiche dell’età infantile o adolescenziale (giochi, feste, scherzi puerili, etc.).

Un eterno Peter Pan ha spesso difficoltà a esprimere le proprie emozioni e spesso finisce per essere fonte d’imbarazzo per le persone che lo circondano. Si deve precisare che tutti i sintomi sopra riportati si manifestano in assenza di disturbi dello sviluppo psichico diagnosticati, ne segue che la persona con sindrome di Peter Pan non è affetto da autismo, ritardo mentale, disturbo borderline o disordini psichiatrici.

Possibili cause della Sindrome di Peter Pan

Si ritiene che le cause principali della neotenia psichica siano da ricercare nel comportamento iperprotettivo dei genitori dell’individuo colpito o una serie di eventi traumatici che hanno spinto il paziente a non voler crescere o prendersi responsabilità adulte.

La sindrome di Peter Pan può essere innescata anche da un atteggiamento troppo permissivo o indifferente da parte dei genitori, i quali disinteressandosi delle necessità della prole potrebbero metterli in condizione di non comprendere le conseguenze delle loro azioni.

Trattamento per la sindrome di Peter Pan

Non trattandosi di una malattia vera e propria, non esiste un trattamento specifico contro la sindrome di Peter Pan. Tuttavia, un percorso di psicoterapia può aiutare l’individuo che ne soffre a prendere coscienza del suo stato e non tirarsi indietro dinnanzi a problemi o responsabilità.

Il terapeuta può scegliere di coinvolgere famigliari, amici o partner del paziente nella terapia, in modo da investigare ulteriormente le possibili cause della neotenia psichica. Non si prevede alcun trattamento farmacologico, poiché non si è davanti a una diagnosi di disturbo psichiatrico classificato come tale.

La sindrome di Peter Pan in libri e film 

Nel cinema e nella letteratura sono presenti moltissimi personaggi che manifestano la sintomatologia tipica degli eterni bambini, tanto che è impossibile elencarli tutti.

Di seguito sono riportati gli esempi più celebri di personaggi cinematografici che potrebbero essere dei perfetti emuli di Peter Pan:

  • Leslie Zevo e Alsatia Zevo, i bizzarri protagonisti della pellicola “Toys” (1992) interpretati rispettivamente Robin Williams (1951-2014) e Joan Cusack, mostrano tutte le caratteristiche della sindrome di Peter Pan: sono estremamente infantili, non riescono a prendere le cose molto seriamente e si disinteressano delle questioni tipiche dell’età adulta;
  • Il personaggio di Willy Wonka della “La fabbrica di Cioccolato (2005), interpretato da Johnny Depp, mostra anch’egli le caratteristiche di un moderno Peter Pan. Si deve però precisare che l’adattamento del regista Tim Burton si discosta notevolmente dall’omonimo romanzo per bambini di Rohald Dahl;
  • L’immaturo John Bennet, protagonista del film “Ted” (2012), è un uomo di circa trent’anni che non riesce a separarsi dal suo orsacchiotto vivente Ted, che è anche il suo unico amico. Questo film irriverente e demenziale scherza molto sul contrasto caratteriale tra i due;
  • Il puerile Alberto, uno dei personaggi principali del film di Federico FelliniI vitelloni” (1953) interpretato da Alberto Sordi (1920-2003), è rimasto celebre per via della scena in cui sbeffeggia in malo modo alcuni lavoratori che manifestano in piazza;
  • Molti hanno affermato che anche Carlo, il protagonista de “L’ultimo bacio” (2001) impersonato da Stefano Accorsi, potrebbe avere la sindrome di Peter Pan, in quanto s’invaghisce di una ragazza molto più giovane di lui e immatura per fuggire dalle responsabilità della vita di coppia.
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