Finocchietto Selvatico: Proprietà e Benefici

Proprietà del finocchietto selvatico

Il finocchietto selvatico si raccoglie da agosto fino a fine settembre, a seconda degli utilizzi che se ne vogliono fare. Infatti durante la raccolta, non viene colto tutto: le radici vengono lasciate nel terreno, così da garantire la fruttificazione nei mesi a venire.

Il periodo da preferire è quanto il frutto è ben sviluppato, ma prima della fioritura, così da evitare che sia stopposo. Ciò che non viene colto, in ogni caso, può essere sfruttato diversamente: se preso a fine stagione i semi possono essere adoperati per un uso aromatico.

Il finocchietto selvatico ha tantissime proprietà, per questo è stato sfruttato sin dai tempi più antichi. Quella che spicca maggiormente è quella stimolante e digestiva, tuttavia il finocchietto ha anche proprietà antispasmodiche e carminative, ossia favorisce l’espulsione dei gas intestinali e contrasta il meteorismo.

Inoltre, recentemente è stata rivalutata anche la sua proprietà antisettica: per questo i suoi semi sono adoperati anche per preparare un infuso da usare per creare impacchi da apporre su palpebre infiammate (al pari della camomilla) o come soluzione per risciacquare la bocca e contrastare l’alitosi.

Questa pianta è anche un galattogeno, ossia è in grado di stimolare la produzione lattea per le neomamme, sia se assunta per via orale (insieme alla galega ed all’anice) sia se usata in forma di cataplasmi, cioè applicazioni cutanee.

Il cataplasma è anche un ottimo disinfiammante mammario molto utile nel caso di infiammazione del seno a causa insulti di varia natura (come il decotto di finocchietto lo è sull’occhio).

Queste sono le proprietà sicuramente più note e comuni un po’ a tutti coloro che hanno avuto modo di ricorrere a questo rimedio naturale per far fronte alle problematiche che rientrano nella sfera di cura di questa pianta.

In questa sede voglio parlarvi di uno studio scientifico del 2012 che ha dimostrato che il finocchietto selvatico vanta anche proprietà anticancancro. I componenti benefici responsabili di questa azione sono i polifenoli tra cui spicca l’EGCG o epigallocatechina-gallato, una molecola molto presente all’interno delle foglie del thè verde, che sembra essere coinvolta nel processo di riduzione delle formazione delle metastasi che rappresentano uno degli stadi più pericolosi dell’evoluzione di un tumore.

Benefici del finocchietto selvatico

Il finocchietto, dunque, apporta molti benefici, a partire dalla capacità di lenire le coliche intestinali e contrastare il meteorismo: il suo utilizzo è consigliato anche nei bambini molto piccoli, in quanto agisce in maniera positiva sui dolori addominali e sulle colichette di cui spesso è affetto il neonato nei primi mesi di vita. Inoltre è capace di contrastare l’alito cattivo dovuto principalmente alla fermentazione di piccole quantità di cibo che restano incastrate tra i denti.

L’olio essenziale estratto da questa pianta e dai suoi frutti viene adoperato nel settore estetico, per la realizzazione di un massaggio volto a favorire l’azione drenante e decongestionante per i tessuti, aumentando la diuresi e restituendo leggerezza al corpo.

Nella pagina successiva ci occuperemo di analizzare in maniera approfondita le principali controindicazioni del finocchietto selvatico e vi forniremo un vademecum dettagliato sulla realizzazione di una tisana al finocchietto perfetta oltre ad una serie di altri usi di questa pianta. 

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