Gli amanti delle passeggiate nella natura devono indossare calzature adeguate e abbigliamento adatto. Soprattutto calze e pantaloni un po’ lunghi per evitare di incorrere in piante fastidiose come le ortiche o la salsapariglia. Quest’ultima è una sorta di liana spinosa che può ferire o danneggiare anche calze e indumenti. In molte parti del mondo, dove ne esistono di diverse specie, viene usata in ambito terapeutico soprattutto per gli effetti diuretici e depurativi delle sue radici. Ecco quello che c’è da sapere sulla salsapariglia.
In questo articolo parliamo di:
Salsapariglia, pianta diffusa anche in Italia
La salsapariglia (Smilax), è una pianta che appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed esistono numerose specie diffuse in tutto il mondo, anche in Italia. E’ una pianta tipo rampicante, con spine e foglie dentate e spinose ai margini. Per questo motivo è conosciuta anche come “stracciabraghe”, per la facilità con cui danneggia gli indumenti ai malcapitati escursionisti.
Le proprietà, ecco quali sono
Della salsapariglia si utilizza la radice i cui principali costituenti sono: saponine (circa 1-3%, con smilagenina e sarsapogenina), fitosteroli e glicosidi sterolici, flavonoidi, resina, olio essenziale e tannini.
Le proprietà collegate ai suoi componenti sono:
- antiartritica e antireumatica
- favorisce la sudorazione (diaforetica)
- diuretica
- depurativa
- favorisce l’eliminazione dell’urea e dell’acido urico.
Ci sono studi che hanno evidenziato anche proprietà antibiotiche, antifungine, antimicotiche e batteriche. Altre ricerche si sono concentrate sull’uso della salsapariglia nel trattamento dell’acne adolescenziale causata da eccesso di androgeni, psoriasi, eczema, oltre alla modulazione del sistema immunitario e nella protezione epatica.
Usi della salsapariglia
L’uso di questa pianta e in particolare delle radice, è un rimedio della medicina tradizionale in America centrale e Sud America, in Cina e in India. Viene impiegata nel trattamento di numerose e varie patologie come ad esempio impotenza sessuale, del reumatismo e dei dolori articolari, mal di testa, raffreddore comune, malattie della pelle (inclusa la lebbra), e come tonico generale nei casi di debolezza fisica. Dal XVI secolo fu impiegata anche nel trattamento della sifilide.
Anche in Europa e Italia è utilizzata come rimedio in decotto e tisane e come ingrediente in cucina. Ultimamente è stato studiato anche il suo uso (in particolare gli oli essenziali) come repellente naturale per gli insetti.
La ricerca scientifica ha approfondito la sua attività benefica e ha rilevato che può essere utile in caso di:
- iperuricemia
- gotta
- nefrite cronica
- reumatismo gottoso
- malattie cutanee
- herpes
- malattie veneree (sifilide).
Controindicazioni della salsapariglia
E’ necessario evitare la sua assunzione in caso di ipersensibilità ad uno o più dei suoi componenti. Inoltre, se presa s dosi elevate, può causare irritazione del tratto gastrointestinale. Infine, fare attenzione ad assumere la salsapariglia con farmaci diuretici e antipertensivi. In qualunque caso, è bene consultare il proprio medico di famiglia per valutare se la propria condizione e i farmaci assunti sono compatibili con i rimedi fitoterapici per evitare spiacevoli sorprese.
Fonti:
Tropical plants database – Smilax officinalis
Sardegna Foreste – Salsapariglia
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