La sicurezza alimentare non passa solo da un controllo di cibi e bevande, ma anche dei contenitori in cui vengono raccolti e messi in commercio. Uno dei componenti che negli ultimi mesi ha avuto una ulteriore stretta dalle autorità regolatorie a livello europeo è il bisfenolo A. Questa sostanza viene impiegata nella produzione di contenitori come quelli per l’acqua o pellicole all’interno delle lattine, ma le cose stanno cambiando grazie ai regolamenti europei. Vediamo quali sono i rischi per la salute collegati a questo componente e quali azioni sono state intraprese per limitare l’impatto sull’organismo.
In questo articolo parliamo di:
Cos’è il bisfenolo A
Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica organica sintetica usata per produrre plastiche in policarbonato e resine epossidiche. I prodotti fatti con questa sostanza, associata anche ad altre, possono essere contenitori in cui vengono conservati i cibi o bevande. Da quelli riutilizzabili usata per i distributori d’acqua o presente come pellicole e verniciature interne in lattine e contenitori.
I contenitori prodotti con bisfenolo A sono molto diffusi perché sono trasparenti, resistenti a stress termici e meccanici. Non solo, il bisfenolo A si può trovare anche in campo non alimentare: ad esempio nella carta termica degli scontrini e ai dispositivi odontoiatrici. Inoltre, il BPA è presente nell’ambiente come contaminante: nell’aria, nel suolo e nell’acqua.
BPA: i rischi per la salute
Se i materiali fatti con il bisfenolo A non sono integri o sono impiegati ad alte temperature, c’è la possibilità che la sostanza passi, in piccole quantità, ai cibi e alle bevande. La criticità sta nel fatto che il BPA è un interferente endocrino, cioè può alterare il nostro equilibrio endocrino. Un problema soprattutto in gravidanza, quando il feto è in sviluppo e nella prima infanzia. In particolare, diversi studi indicano che il BPA abbia effetti estrogenici, non solo influenzando la salute riproduttiva ed endocrina, ma anche neurologica, immunitaria e metabolica. Può causare danni agli occhi, reazioni allergiche cutanee e irritazione delle vie respiratorie. Oltre al fatto che può avere effetti genotossici ed è associato al rischio di cancro al senso e alla prostata.
Infine, anche i lavoratori coinvolti nella sua produzione vengono esposti agli effetti nocivi del BPA.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche, perché ci sono risultati di studi sul bisfenolo A che risultano contraddittori. Nonostante questo, l’agenzia europea per le sostanze chimiche (European Chemicals Agency, ECHA) ha consideratole evidenze complessivamente sufficienti per ritenere il BPA in grado di danneggiare la funzione riproduttiva e agire come un interferente endocrino.
UE e bisfenolo A, le nuove regole
Gli esperti scientifici dell’EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza dei prodotti alimentari) rivedono periodicamente la sicurezza sui rischi associati alla filiera alimentare in base ai nuovi dati disponibili. Secondo una nuova valutazione, l’esposizione al bisfenolo A tramite gli alimenti costituisce una preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età.
Per questo, negli anni ci sono state diverse decisioni nel limitare l’uso del BPA. Il più recente è quello del 19 dicembre 2024 dove la Commissione europea ha vietato il bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti. Ma già dal 2020, non era più utilizzabili negli scontrini di carta termica e dal 2018 è stato eliminato dalle bottiglie di plastica e dalle confezioni contenenti alimenti per neonati e bambini di età inferiore a tre anni.
Già a partire dal 2011 la Commissione europea aveva vietato il BPA nella produzione dei biberon in policarbonato.
Fonti:
ISS – Bisfenolo A
EFSA – Bisphenol health ad risk