Latte Microfiltrato: Cos’è?

Il latte microfiltrato è un tipo di latte che viene sottoposto al processo della microfiltrazione.

La microfiltrazione è una tecnica abbastanza recente che consiste nel separare la frazione liquida e proteica da quella grassa servendosi di filtri dotati di piccolissimi fori in grado di filtrare batteri, che normalmente sono presenti nel latte, ed eventualmente particelle estranee.

Latte microfiltrato

Il grasso e i batteri che sono stati filtrati vengono pastorizzati separatamente dalla porzione liquida e proteica del latte per poi essere successivamente aggiunti ed omogenizzati.

Questo trattamento ha un duplice vantaggio: fornire un latte di qualità in quanto non viene alterata la frazione proteica e al tempo stesso si ottiene un latte che dura di più.

Ma vediamo in dettaglio le caratteristiche di questo prodotto non solo nutrizionali ma anche qualitative e cosa lo differenzia dal latte pastorizzato.

Cosa vuol dire “microfiltrato”?

Noi tutti conosciamo il latte tradizionale perché abbiamo sempre letto sull’etichetta (chi lo ha fatto) la dicitura “pastorizzato”.

Ma cos’è la pastorizzazione? La pastorizzazione è un processo di risanamento termico degli alimenti che consiste nel portare l’alimento ad una determinata temperatura cercando di abbattere la carica batterica intrinseca del prodotto lasciando inalterate quelle che sono le caratteristiche chimiche ed organolettiche.

Sostanzialmente, questo processo consente di uccidere gran parte dei microrganismi patogeni (batteri, funghi e lieviti) che si trovano nel latte in modo da renderlo sicuro per la salute umana.

La pastorizzazione non va confusa con la sterilizzazione che si differenzia per il fatto che il processo prevede l’uso di temperature maggiori per tempi prolungati.

Se è vero che la sterilizzazione consente di ottenere un latte che si conservi più a lungo è altrettanto vero che a temperature elevate gran parte delle proteine nobili del latte vengono perse.

Il latte microfiltrato, invece, viene trattato in maniera completamente diversa. Innanzitutto, con l’ausilio di apposite membrane viene separato il grasso (molecola che non è capace di attraversare i pori) e la maggioranza dei batteri dalla porzione liquida in cui sono dissolte le proteine.

La parte grassa del latte e i batteri in essa contenuti vengono pastorizzati insieme alla temperatura di 85 gradi centigradi, una temperatura leggermente superiore a quella classica della pastorizzazione che consente di abbattere maggiormente la carica batterica.

Allo stesso modo la porzione liquida del latte subisce il medesimo trattamento per poi essere aggiunta a quella grassa ed omogeneizzata.

Questa è la procedura che sta alla base del latte microfiltrato.

Perché il latte microfiltrato dura più a lungo?

La risposta è molto semplice. Questa procedura è capace di abbattere in misura nettamente maggiore la carica microbica rispetto al latte pastorizzato semplicemente mantenendo inalterate le sue caratteristiche organolettiche.

Se viene ridotta la carica microbica intrinseca dell’alimento allora di conseguenza aumenta la sua durata di conservazione.

C’è da sottolineare che la carica microbica del latte viene solo ridimensionata e non eliminata del tutto.

Questo è importante perché i batteri contenuto nel latte, in misura giusta, consentono di ripopolare il nostro intestino svolgendo un ruolo importantissimo nella prevenzione di malattie e nella produzione di vitamine fondamentali come la vitamina K.

È buono come il latte fresco?

In sostanza si perché vengono preservate tutte le qualità nutritive del latte fresco senza intaccare i principi nutritivi.

Inoltre si tratta sempre di un prodotto che a differenza di quello a lunga conservazione non viene sottoposto a temperature elevate. Inoltre, il latte microfiltrato può essere sia intero che scremato a seconda dei gusti personali e del fabbisogno giornaliero calorico di ogni singolo individuo.

Il latte microfiltrato può essere la soluzione giusta per chi non vuole rinunciare alla freschezza di un prodotto genuino come il latte ma allo stesso tempo è alla ricerca di un alimento che duri di più e il cui allungamento è ottenuto con metodiche che non alterano la qualità dell’alimento stesso.

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