Apnee Notturne: Sintomi e Rimedi

La sindrome delle apnee notturne è un disturbo molto comune nella popolazione i cui sintomi principali sono rappresentati da un blocco della respirazione del paziente durante il sonno oppure il respiro inizia lentamente a diminuire.

I momenti di apnea possono avere durata variabile, da pochi secondi ad addirittura alcuni minuti.

Per ricevere una diagnosi di sindrome da apnea notturna è necessario manifestare almeno 10-15 episodi per nottata e tutto questo si associa ad una riduzione della saturazione dell’ossigeno. Il russare è spesso associato alle apnee notturne.

Solitamente le apnee notturne sono un disturbo cronico che porta il soggetto a riposare male durante la notte e soffrire di sonnolenza durante le ore diurne.

Purtroppo, diagnosticare questa sindrome non è semplice in quanto non esistono esami del sangue specifici ma molto spesso si accorge di episodi di apnea notturna chi dorme accanto a noi.

Il medico di famiglia non basta per diagnosticare questa sindrome ma è opportuno effettuare degli esami specifici avvalendosi della professionalità di altri specialisti come il neurologo, pneumologo, cardiologo.

Il primo campanello di allarme è il russare, se dormite con altre persone che vi accusano di russare troppo allora quello è il momento giusto per prenotare una visita specialistica ed iniziare ad investigare sul problema.

Tuttavia, non è detto che russare indichi per forza di cose che si soffre di apnee notturne. La tipologia più diffusa di apnea notturna è quella ostruttiva in cui le prime vie respiratorie sono ostruite dalle tonsille che si ingrossano e dal loro collasso.

In questo articolo cercheremo di far luce sulle apnee notturne per capire quali possono essere le cause, fermo restando che un’attenta valutazione della vostra condizione deve passare dalle mani di un medico esperto.

Per scriverlo abbiamo consultato le fonti più autorevoli disponibili.

Sindrome delle apnee notturne: sintomi e cause

La sindrome delle apnee notturne appare quando le vie respiratorie si chiudono durante il sonno, questo causa il russamento ed il sonno diventa irrequieto, infatti si passa dal dormire profondo al sonno leggero.

Il russamento è uno dei sintomi principali dell’apnea notturna, ma non è il solo. Spesso i soggetti affetti da apnee notturne sono in sovrappeso e molti di essi appartiene al genere maschile. Un metodo di certo efficace per combattere le apnee notturne è quello di perdere peso rendendo così meno difficoltoso l’atto respiratorio.

In altri casi può verificarsi un diverso tipo di apnea, ovvero l’apnea centrale nel sonno, che si manifesta quando i muscoli della gabbia toracica smettono di contrarsi venendo meno al controllo della zona del cervello che regola la respirazione.

Fonte foto: mayoclinic

In questi casi non conta se si è sovrappeso o meno perché il problema ha sede nel cervello. Questo tipo di apnea è di difficile diagnosi perché, a differenza dell’apnea notturna ostruttiva, non provoca alcun russamento.

Respirare correttamente durante il sonno è fondamentale in quanto se le vie respiratorie sono bloccate i polmoni non possono ricevere sufficienti quantità d’aria e quindi non raggiungere la giusta saturazione di ossigeno.

L’abbassamento dell’ossigeno del sangue può favorire infarti e ictus e creare problemi di ipertensione o di insufficienza cardiaca. Oltre alla costituzione fisica e alla genetica, che può favorire la comparsa della sindrome (se qualcuno della famiglia ne soffre, la probabilità di essere affetti dalla sindrome si alza), anche una dimensione ridotta delle vie respiratorie può generare episodi di apnee croniche come nel caso di una dimensione anomala delle tonsille che può ostruire il passaggio dell’aria.

Infatti, per coloro che hanno tonsille troppo grandi o che si infiammano facilmente può essere necessaria la rimozione chirurgica dopo aver consultato il proprio medico. Talvolta anche le allergie stagionali possono causare il restringimento delle vie respiratorie e provocare le apnee notturne.

Il fumo e lo stress eccessivo devono essere evitati per tenere a bada la sindrome e limitarne le conseguenze.

Quali sono le conseguenze delle apnee notturne?

Quando la sindrome delle apnee notturne si presenta per le prime volte il soggetto può russare solo ogni tanto ma con il passare del tempo il russamento si aggrava e diventa più frequente ed intenso.

Il solo russamento non è necessario a stabilire che soffriate di apnee notturne infatti bisogna eseguire dei test specifici che vi suggerirà lo specialista prima di confermare la diagnosi. Oltre alla sonnolenza e alla stanchezza durante il giorno, le principali conseguenze delle apnee notturne sono: cefalee, problemi di concentrazione e apprendimento, depressione e irritabilità.

In alcuni casi può essere necessaria anche una terapia psicologica per fa fronte alle conseguenze della sindrome. Neanche i bambini sono immuni dalla sindrome, soprattutto quelli in sovrappeso. Evitate per quanto possibile che i vostri figli superino un certo peso, prediligete per loro un’alimentazione sana e permettetegli di muoversi e fare attività.

Se l’apnea del sonno viene trascurata si aprono le vie a problemi di ipertensione e a possibili infarti e ictus, insufficienza cardiaca, aritmie del battito. Per diagnosticare la sindrome c’è bisogno di specialisti del sonno, ovvero medici capaci di studiare e diagnosticare i disturbi relativi al sonno.

Otorinolaringoiatri, neurologi e pneumologi sono i più indicati per la diagnosi. Spesso la visita parte con delle semplici domande relative alla presenza di soggetti affetti dalla sindrome delle apnee notturne nella vostra famiglia, alla qualità del sonno e della vita che si svolge.

Il medico potrà richiedere anche l’intervento del vostro partner che saprà descrivere al medico il vostro russare. In seguito il medico opterà per un controllo della morfologia della bocca, del naso e della gola per accertarsi che non ci siano ostruzioni.

Chi ha il setto nasale deviato probabilmente è più esposto alla patologia. Per confermare la diagnosi è necessario eseguire un esame del sonno come la polisonnografia che registra l’attività del cervello, i movimenti degli occhi, il battito cardiaco, la quantità di ossigeno nel sangue, il russamento, i movimenti del torace e la pressione sanguigna del paziente durante il sonno.

Di solito l’esame si svolge in ospedale o in una clinica del sonno specializzata (raramente si svolge a domicilio con un monitor portatile), prima che il paziente si corichi verranno attaccati dei sensori sugli arti, sul cuoio capelluto, sul viso e sul torace.

I sensori monitorano accuratamente il paziente durante tutta la notte. Qualora i risultati confermino la diagnosi di apnee notturne il medico potrà scegliere la terapia che il paziente dovrà seguire. Nei casi peggiori potrà essere necessario ricorrere alla ventilazione artificiale per evitare gli episodi di apnee.

Esistono cure per le apnee notturne?

Perdere peso è il metodo migliore per evitare le apnee come anche preferire una vita non eccessivamente stressante ed un’alimentazione sana associata ad attività fisica.

In caso di apnee gravi il medico consiglierà l’utilizzo di un ventilatore o addirittura un intervento chirurgico. Il ventilatore ha il compito di soffiare aria nella gola del soggetto e grazie alla pressione dell’aria le vie respiratorie restano aperte.

In caso di apnee lievi possono bastare cerotti e spray che aiutano la respirazione notturna. Per ridurre gli effetti della sindrome delle apneee notturne fumo e alcol vanno ridotti notevolmente o banditi. Bisogna cercare di dormire su di un lato e non supini per evitare che le vie respiratorie vengano costrette.

In caso in cui il russamento e le apnee siano causate o acuite dalla dimensione o dalla posizione della lingua, sarà bene consultare anche un dentista che creerà un apparecchio (bite) adatto a voi che faciliti la respirazione notturna.

Fonte: https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/sleep-apnea

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