Che cos’è l’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica, la malattia della piccola Indi?

In questi giorni ha fatto molto scalpore la notizia di una paziente pediatrica affetta da una patologia metabolica molto grave che prende il nome di “aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica”. La bambina si trova attualmente ricoverata presso la terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Nottingham in Inghilterra.

Secondo il parere dei medici le probabilità di una prognosi positiva da parte della piccola paziente sono pari a zero, infatti il mantenimento dei parametri vitali è reso possibile solo grazie al contributo dei macchinari: al netto di ciò gli specialisti si sono espressi propensi all’interruzione delle cure destando non poche polemiche, soprattutto da parte delle autorità Vaticane, che si sono altresì proposte di trasferire la paziente presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che si trova sotto la giurisdizione vaticana.

Che cos’è l’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica?

L’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica è una patologia metabolica rara ed ereditaria la cui patogenesi coinvolge il metabolismo degli amminoacidi, i mattoni che compongono le proteine.

La causa della malattia va ricercata nella presenza di mutazioni genetiche all’interno delle sequenze dei geni che controllano le fasi del metabolismo amminoacidico.

Nello specifico, questa condizione influisce sulla degradazione dell’aminoacido noto come acido 2-idrossiglutarico, che svolge un ruolo cruciale in vari processi metabolici, soprattutto nel sistema nervoso centrale.

Quali sono le basi genetica dell’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica?

L’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica è una malattia genetica, ciò significa che  una condizione presente fin dalla nascita: gli individui affetti da questa patologia ereditano una copia difettosa di questi geni da entrambi i genitori determinando un malfunzionamento nel processo di degradazione dell’acido 2-idrossiglutarico.

Questo aminoacido è coinvolto nel ciclo degli acidi tricarbossilici, una via metabolica essenziale per la produzione di energia nelle cellule del corpo umano.

Le mutazioni genetiche associate all’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica possono variare notevolmente, portando a una gamma diversificata di sintomi e gravità della malattia. La trasmissione di questa condizione segue uno schema autosomico recessivo, il che significa che entrambi i genitori devono portare una copia del gene difettoso per trasmettere la malattia al loro figlio. La consanguineità, cioè matrimoni tra parenti stretti, può aumentare il rischio di trasmissione di tali mutazioni genetiche.

Sintomi e Manifestazioni Cliniche dell’ aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica, quali sono?

Già nei primi mesi di vita del bambino possono presentarsi i sintomi dell’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica. La presenza di metaboliti anomali va a intaccare il sistema nervoso; pertanto, i sintomi più rilevanti sono quelli a carico dello sviluppo motorio e cognitivo che presenta dei ritardi.

Possono presentarsi anche difficoltà nell’alimentazione e episodi epilettici. Tuttavia, la variabilità dei sintomi può rendere la diagnosi una sfida, poiché alcuni pazienti possono manifestare solo sintomi lievi o addirittura essere asintomatici inizialmente.

La compromissione del sistema nervoso centrale è una caratteristica distintiva di questa malattia, con sintomi neurologici che possono includere ipotonia muscolare, atassia e disturbi del movimento. Le crisi epilettiche sono un’ulteriore complicazione che può insorgere, rendendo la gestione della malattia più complessa.

Come si effettua la diagnosi e quali sono gli approcci terapeutici attuali?

La diagnosi di aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica deve passare inevitabilmente per un’analisi genetica per identificare le mutazioni specifiche dei geni coinvolti. Vista la rarità molto elevata della patologia, la diagnosi della malattia potrebbe tardare poiché lo specialista difficilmente potrà sospettarla come causa dei sintomi.

Attualmente non esiste nessuna cura definitiva per il trattamento dell’ l’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica. Il trattamento è principalmente sintomatico e mira a gestire i sintomi per migliorare la qualità della vita del paziente.

Le terapie possono includere diete speciali, spesso limitate nella quantità di proteine, per ridurre la formazione di acido 2-idrossiglutarico. In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci antiepilettici per controllare le crisi e migliorare la funzione neurologica.

Il coinvolgimento di terapisti occupazionali e fisioterapisti può essere essenziale per supportare lo sviluppo motorio del paziente. Inoltre, è fondamentale monitorare regolarmente i pazienti per adattare il trattamento in base all’evoluzione dei sintomi e alle esigenze individuali.

La ricerca su questa malattia è in corso, in quanto gli scienziati stanno cercando di comprendere meglio i meccanismi molecolari alla base dell’aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica. Nuovi sviluppi nella terapia genica e nelle tecnologie di editing del DNA potrebbero aprire nuove vie per il trattamento di questa e di altre malattie genetiche.

Fonti

  1. Häberle J, Boddaert N, Burlina A, et al. Suggested guidelines for the diagnosis and management of urea cycle disorders. Orphanet J Rare Dis. 2012;7:32. doi:10.1186/1750-1172-7-32.
  2. Kölker S, Garcia-Cazorla A, Cazorla AG, Valayannopoulos V, Lund AM, Burlina AB, Sykut-Cegielska J, Wijburg FA, Teles EL, Zeman J, Dionisi-Vici C, Barić I, Karall D, Augoustides-Savvopoulou P, Aksglaede L, Arnoux JB, Avram P, Baumgartner MR

 

Condividi su: