Codice della strada: i farmaci positivi ai test di controllo

La riforma del codice della strada, entrata in vigore dal 14 dicembre scorso, ha posto una “tolleranza zero” nei confronti di chi fa uso di droghe e alcol mettendosi poi alla guida. Tuttavia, alcuni farmaci comunemente prescritti possono risultare presenti nei test di controllo, senza dare alterazioni effettive, mettendo le persone che li assumono in una situazione critica. Diverse associazioni di pazienti e categorie di professionisti sanitari chiedono chiarimenti sulla questione per poter dare risposte chiare ai pazienti, evitando sospensioni improvvise dei trattamenti e penalizzazioni alla guida.

I farmaci che possono dare positività

La nuova norma impatta sull’articolo 187, che disciplina le sanzioni per la guida sotto l’effetto di droghe. Ci sono, però, alcuni farmaci che possono dare risultato positivo ai test delle Forze dell’Ordine, equiparando di fatto l’uso terapeutico al consumo di sostanze stupefacenti. Ecco quali categorie sono:

Nel foglietto illustrativo di tutti i farmaci viene normalmente indicato se altera i riflessi alla guida, quindi è sempre bene controllare la dicitura. Se si hanno dubbi è bene chiedere al proprio medico di famiglia o allo specialista di riferimento.

Preoccupazione dei sanitari al nuovo Codice della strada

Il direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Palermo, Maurizio Montalbano spiega che fino a poco tempo fa i controlli sullo stato psicofisico di un conducente venivano effettuati solo in presenza di evidenti segnali di alterazione. Con la nuova normativa, però, il semplice riscontro di tracce residue di principi attivi nell’organismo può portare a sanzioni molto severe, anche alla sospensione della patente.

Afferma Montalbano:

“I residui possono essere rilevati nei test anche settimane dopo l’assunzione senza alcun impatto sulla capacità di guida. È urgente distinguere tra uso terapeutico e abuso di sostanze per evitare penalizzazioni”.

Il Ministro Salvini risponde su farmaci e Codice della strada

Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, risponde alla Gazzetta sulla questione Codice della strada e farmaci sottolineando come “In caso di positività ai test precursori è previsto un esame di secondo livello (che si effettua con una metodica analitica di conferma), eseguito in laboratorio, ancora più preciso e che va ad individuare solo ed esclusivamente gli stupefacenti su cui abbiamo tolleranza zero. E che non c’entrano con i farmaci.”

E aggiunge: “I test non sono a caso: sono studiati per individuare molecole ben precise: il thc, gli oppiacei, la cocaina, le anfetamine. Non altro! Prevengo l’obiezione: alcuni soggetti potrebbero prendere alcune “sostanze vietate” a scopo terapeutico, come la cannabis. Ma in questi casi sarà sufficiente esibire la documentazione medica.”

Kit per alcol test introvabili

Con il nuovo Codice della strada sono stati rivisti anche i limiti del tasso alcolemico differenziati in base alla categoria:

  • per neopatentati ( chi ha la patente da menodi tre anni) e conducenti professionali il limite è 0,0 g/L
  • per tutti gli altri conducenti è consentito un massimo di 0,5 g/L.

Dal momento che il nuovo regolamento è entrato in vigore vicino alle festività natalizie molti utenti hanno valutato l’acquisto di etilometri e alcol test monouso. Questo ha portato a un rapido aumento della domanda del prodotto, con la conseguente difficoltà di approvvigionamento da parte delle farmacie.

 

Fonti:
Farmacista33– Farmaci e nuovo codice della strada

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