Malattie prioritarie per l’OMS: quali sono? Ecco la lista

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha il compito di portare avanti gli sforzi utili ad affrontare le minacce alla salute globale; pertanto, tra le sue attività più rilevanti figurano sicuramente l’identificazione e il monitoraggio di tutte le malattie prioritarie che rappresentano un potenziale rischio di epidemie e pandemie.

Questo gruppo di patogeni viene aggiornato periodicamente rappresentando uno dei punti partenza operativi nella preparazione e nella pianificazione della risposta globale alle emergenze sanitarie.

In questo articolo scopriremo insieme quali sono le patologie prioritarie per l’Organizzazione Mondiale della Sanità e quali implicazioni possono avere per il futuro della salute pubblica dell’intero pianeta.

Quali sono le malattie di importanza prioritaria per l’Organizzazione Mondiale della Sanità?

    • COVID-19: La pandemia di COVID-19, innescata dal virus SARS-CoV-2, ha innegabilmente scosso il mondo, dando vita a una revisione fondamentale delle strategie globali per la gestione delle malattie infettive.

      Con un impatto duraturo che si proietta per i prossimi anni, la comunità globale continua a fronteggiare sfide senza precedenti. Oltre alle conseguenze dirette sulla salute, la pandemia ha evidenziato la necessità di rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e promuovere la cooperazione internazionale per affrontare le emergenze sanitarie.

    • Febbre emorragica Congo-Crimea: La Febbre Emorragica Congo-Crimea, causata da un virus trasmesso attraverso il morso di zecche, rappresenta una minaccia significativa.

      La sua natura zoonotica, con il coinvolgimento di animali come serbatoio, sottolinea la complessità delle sfide connesse alla prevenzione della sua diffusione. La sorveglianza attenta è essenziale, specialmente nelle regioni endemiche in Africa e Asia, per contenere potenziali focolai.

    • Virus Marburg ed Ebola: Le malattie causate dai filovirus, Marburg ed Ebola, sono spesso associate a focolai gravi, con un impatto devastante nelle regioni dell’Africa sub-sahariana.

      La comprensione della filogenesi di questi virus, legata filogeneticamente al SARS-CoV-2, amplifica la nostra consapevolezza della diversità dei coronavirus e delle minacce potenziali. La gestione di tali focolai richiede risposte rapide, coordinate a livello globale.

    • Febbre di Lassa: Trasmesse dai roditori, le infezioni da virus Lassa presentano una gamma di manifestazioni, da forme lievi a gravi, con un tasso di letalità significativo.

      Questa malattia endemica in alcune parti dell’Africa occidentale richiede un approccio multifattoriale che comprenda la sorveglianza, la prevenzione e il trattamento per ridurre il suo impatto sulla salute pubblica.

    • MERS e SARS: MERS e SARS, causati da coronavirus, hanno suscitato epidemie con tassi di mortalità elevati. La loro inclusione nella lista riflette la crescente preoccupazione per i coronavirus emergenti con il potenziale di scatenare pandemie.

      La filogenesi comune con il SARS-CoV-2 mette in luce la necessità di indagini approfondite sulla diversità genetica dei coronavirus per informare le strategie preventive e terapeutiche.

 

  • Virus Nipah: I virus Nipah, associati a infezioni da zoonosi, sottolineano il rischio di trasmissione da pipistrelli a esseri umani attraverso il contatto con animali infetti.

La loro capacità di causare encefalite grave richiede una sorveglianza attenta e la necessità di sviluppare contromisure preventive, come vaccini, per mitigare il rischio di focolai.

 

  • Febbre dalla Rift Valley: Trasmesse da zanzare, le infezioni da virus della Rift Valley possono colpire sia il bestiame che gli esseri umani, causando malattie febbrili gravi e complicazioni emorragiche.

    La gestione efficace di questa malattia richiede sforzi integrati che coinvolgano la sorveglianza entomologica, la vaccinazione del bestiame e l’istruzione delle comunità per ridurre l’esposizione.

  • Virus zika: Il virus Zika, trasmesso principalmente dalle zanzare, è noto per le gravi complicazioni durante la gravidanza, come la microcefalia nei neonati.

    La ricerca continua su strategie di prevenzione, compreso lo sviluppo di vaccini, è essenziale per proteggere la salute materna e neonatale nelle regioni a rischio.

  • Malattia X: La presenza della “Malattia X” nella lista sottolinea la necessità di una prontezza continua per affrontare malattie infettive ancora sconosciute che potrebbero emergere in futuro.

    Questa flessibilità nella lista riflette l’importanza di investire in ricerca e sviluppo per essere preparati ad affrontare l’ignoto e garantire una risposta rapida ed efficace in situazioni di emergenza.

Che approccio sta avendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nei confronti di queste patologie?

L’approccio che l’OMS ha deciso di introdurre per fronteggiare questo tipo di pericoli epidemiologici è parte di una strategia proattiva in cui il punto principale da sviluppare è la prontezza globale nel rispondere a potenziali future pandemie ed epidemie.

In questo contesto è nato il progetto del “Research and Development (R&D) Blueprint” che ha il compito di mantenere viva la ricerca sulle minacce emergenti delle malattie.

L’obiettivo principale del progetto è quello di costruire gli strumenti e le strategie necessarie per ridurre il tempo che serve per lo sviluppo di contromisure sanitarie ed epidemiologiche sicure ed efficaci, sia da un punto di vista preventivo che terapeutico.

Al fine di migliorare e implementare la strategia di collaborazione nell’ambito della ricerca tra la comunità scientifica e l’OMS, quest’ultimo emette in maniera periodica un elenco ufficiale che mette in evidenza i patogeni considerati più pericolosi e con il più alto potenziale epidemico e pandemico. Questa lista si concentra maggiormente sui patogeni per i quali mancano livelli sufficienti di contromisure mediche che siano sicure ed efficaci.

Quali sono i rapporti tra Organizzazione mondiale della Sanità e comunità scientifica all’interno di questo contesto?

Nel novembre 2022, l’OMS ha annunciato l’intenzione di aggiornare questa lista, apprendendo dalle sfide emerse durante la pandemia di COVID-19.

La metodologia rinnovata adotta un approccio centrato sulle famiglie virali, individuando i virus rappresentativi come virus guida all’interno di una famiglia virale.

Questa strategia mira a sviluppare più rapidamente vaccini e trattamenti, affrontando contemporaneamente le lacune di conoscenza applicabili ad altri virus minacciosi della stessa famiglia.

Questo approccio è stato approvato in maniera crescente negli ultimi anni: la comunità scientifica ha lodato la sua capacità di accelerare la ricerca e incoraggiare gli studi in modo tale da riuscire ad ottenere un livello di conoscenza più approfondito su intere classi di virus, come ad esempio la famiglia dei Filovirus.

Questo cambiamento dal focus su ceppi individuali aumenta la nostra capacità di rispondere a ceppi imprevisti, virus zoonotici e all’eventuale emergere di un Patogeno X.

Per agevolare questa iniziativa, il “Research and Development Blueprint” sta dirigendo la collaborazione di oltre 25 gruppi di esperti specializzati in varie famiglie virali. Inoltre, si sta incorporando un gruppo dedicato di esperti batteriologici per valutare i rischi associati alle minacce batteriche, di rilevanza sempre maggiore visto il dilagare impetuoso dei fenomeni di resistenza agli antibiotici.

Questi gruppi costituiscono collettivamente una riserva di conoscenze che include oltre 200 esperti internazionali e indipendenti.

Conclusioni: Affrontare le minacce con un impegno globale

La lista delle malattie prioritarie stilato dall’OMS è una fotografia dell’enorme complessità delle minacce alla salute pubblica che, come genere umano, dobbiamo affrontare.

L’OMS deve svolgere un ruolo assolutamente chiave e centrale nel lavoro di identificazione, monitoraggio e gestione delle minacce, al fine di promuovere la collaborazione globale e la ricerca innovativa.

Fonti

https://www.who.int/teams/blueprint/who-r-and-d-blueprint-for-epidemics https://www.who.int/activities/prioritizing-diseases-for-research-and-development-in-emergency-contexts

Condividi su: