Alopecia areata: cos’è e cause della malattia della moglie di Will Smith

In queste ore in molti si sono domandati di cosa soffra Jada Pinkett Smith, la moglie di Will Smith, l’attore protagonista della notte degli Oscar 2022, non solo per la vittoria dell’ambita statuetta. L’attore ha infatti sferrato uno schiaffo in diretta tv al comico Chris Rock che durante la presentazione ha fatto una battuta spiacevole sulla testa calva della donna paragonandola al Soldato Jane del celebre film.

Il suo gesto è salito all’onore delle cronache e ha catalizzato l’attenzione del pubblico: di cosa soffre Jada Pinkett Smith, moglie 51enne dell’attore?

L’attrice diede la risposta già nel 2018, quando rivelò di essere affetta da alopecia areata.

 

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Tutti conosciamo l’alopecia per il suo effetto, la perdita di capelli, ma in cosa consiste quella areata e qual è il suo sviluppo? In cosa si differenzia da altri tipi di alopecia come quella androgenetica? Quali sono le sue cause? Scopriamolo insieme.

Alopecia areata: cos’è

L’alopecia areata è una patologia cronica infiammatoria che colpisce i follicoli piliferi del cuoio capelluto e del resto del corpo. Il sintomo principale della malattia è la caduta dei capelli in piccole chiazze ovali o rotonde.

Nel caso dell’alopecia areata, a causa di una reazione autoimmune le cellule del sistema immunitario attaccano il follicolo pilifero, impedendogli di svolgere la sua funzione abituale.

La diagnosi dell’alopecia areata avviene esclusivamente tramite analisi medica. Il medico dermatologo può diagnosticare la malattia dopo un attento esame del cuoio capelluto, della superficie corporea e delle unghie. È importante, in caso di perdita di capelli o indebolimento del tessuto ungueale, che vengano fatte ulteriori analisi per escludere malattie di altro tipo.

Nei casi più lievi l’alopecia areata è un disturbo che può risolversi spontaneamente, mentre nei casi più gravi in cui la perdita di capelli sia più rapida e consistente, il medico può prescrivere un trattamento specifico.

Cause dell’alopecia areata

Se le origini sono principalmente ormonali e genetiche nell’alopecia comune, sono multifattoriali con un’importante componente autoimmune e psicologica in quella areata.

Spesso l’esordio dell’alopecia areata segue un evento traumatico, un lutto o un periodo di forte stress.

A peggiorare la situazione possono essere concomitanti carenze di ferro o anemia, malnutrizione, l’ipotiroidismo.

Spesso chi soffre di alopecia areata è affetto anche da altri disturbi dermatologici o immunitari, come la vitiligine, la tiroidite, la dermatite atopica o il lupus eritematoso sistemico.

L’area interessata dalla perdita di peli è generalmente il cuoio capelluto o la barba (nel caso di un paziente di sesso maschile, Ndr).

Oltre alle chiazze tipiche dell’alopecia areata, in generale l’alopecia può interessare aree più vaste e solitamente si distinguono vari gradi:

  • alopecia totale, in cui si perdono  tutti i capelli,
  • ofiasi, in cui si perdono i capelli nelle parti laterali e posteriori della testa,
  • alopecia universale, quando si perdono capelli e tutti i peli del corpo.

Che differenza c’è tra alopecia areata e alopecia androgenetica?

La forma di alopecia più comune è l’alopecia androgenetica, tipica degli uomini (ma possibile anche nelle donne) e a base genetica, che causa assottigliamento dei capelli e restringimento dei follicoli a partire dalla fronte (stempiatura). Questo tipo di alopecia provoca una perdita di capelli irreversibile.

L’alopecia areata, invece, è spesso reversibile e la ricrescita dei capelli persi può avvenire anche in tempi relativamente brevi.

Alopecia areata: trattamenti e cure

Il medico specialista preposto a valutare disturbi del cuoio capelluto e lo stato dei capelli è il dermatologo, da cui recarsi qualora si noti una caduta anomala dei capelli (più di 100 al giorno). Solo il medico saprà consigliare la necessità di farmaci o shampoo specifico di supporto. Per l’alopecia con cause autoimmuni possono essere utili trattamenti con corticosteroidi, che possono venire usati:

  • a livello topico in caso di vaste aree
  • direttamente iniettati nella cute in corrispondenza delle chiazze alopeciche più piccole
  • per via orale

Nei casi più gravi di alopecia areata il dermatologo valuterà se consigliare l’applicazione sul cuoio capelluto di sostanze chimiche, quali l’antralina, il difenilciclopropenone o il dibutilestere dell’acido squarico, al fine di indurre una reazione immunitaria che “distrae” il sistema immunitario dall’attaccare i follicoli e permette la ricrescita dei capelli.

Il dermatologo saprà consigliare anche se ricorrere all’integrazione di minerali e vitamine come supporto e per compensare eventuali carenze causate da abitudini alimentari errate.

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