Cheratosi Attinica: Cause, Sintomi e Terapia

Diagnosi: a chi rivolgersi e come avviene? 

La cheratosi attinica nelle forme iniziali di insorgenza è per lo più asintomatica ed i segni con cui si presenta risultano sfumati, limitandosi ad arrossamenti localizzati nelle zone maggiormente esposte alla luce diretta del sole o di lampade abbronzanti.

Per le persone ad alto rischio, quindi coloro che rientrano nelle categorie viste in precedenza (basso fototipo, chi lavora in ambiente esterno, soggetti con storie pregresse di scottature solari etc etc) si consiglia di sottoporsi a controlli dermatologici periodici (in genere a cadenza annuale) e con riferimento generale a tutta la popolazione di effettuare controlli regolari della propria pelle, rivolgendosi alla valutazione specialistica da parte di un dermatologo qualora si osservino alterazioni cutanee quali arrossamenti persistenti, zone desquamate, comparsa di chiazze e variazione delle loro dimensioni sia in estensione che in profondità.

Spesso quando si tratta di manifestazioni osservabili sulla propria cute si mette in atto la brutta abitudine di ricorrere alla comparazione mediante ricerca su internet e di immagini simili, con la convinzione di essere in grado di autodiagnosticarsi, o meno, una patologia.

Questo atteggiamento risulta altamente rischioso e controproducente in quanto è facile comprendere quanto la conoscenza e l’esperienza di un medico specialista in dermatologia non possano essere sostituite dalla consultazione di un motore di ricerca su internet. Per di più abbiamo visto come la cheratosi attinica possa essere pericolosa in quanto costituisce una condizione precancerosa della cute quindi un elemento di rischio per lo sviluppo di un carcinoma spino o basocellulare. 

È dunque chiaro quanto sia indispensabile la valutazione di un dermatologo professionista, l’unico in grado di diagnosticare una cheratosi attinica impostando le adeguate terapie e la cadenza dei controlli necessari. Inoltre, i tratti di una cheratosi attinica possono essere confusi con altri segni o alterazioni cutanee, quali lentiggini senili, lupus eritematoso discoide cronico, cheratosi seborroiche od epiteliomi squamo e basocellulari, pertanto si rende talvolta necessario il ricorso ad una biopsia per accertare la natura benigna o maligna della lesione, al fine di mettere in atto quindi le terapie mediche più indicate.

Prevenzione e terapie in uso per la cheratosi attinica

Abbiamo visto come l’insorgenza della cheratosi attinica sia legata a molteplici fattori, sia di natura endogena (motivi genetici, fototipo) che da fattori esogeni, per lo più dovuti all’esposizione prolungata e continua ai raggi ultravioletti.

Alla luce di ciò possono essere messi in atto semplici comportamenti di buon senso che hanno valenza preventiva, o, qualora vi sia già una cheratosi attinica, che permettono di agire nelle sue fasi precoci.

Vediamo di seguito le principali indicazioni:

  • Fotoprotezione: la protezione costituisce l’unica reale modalità di prevenzione sullo sviluppo della cheratosi attinica. Con questo termine si indicano tutti quei comportamenti volti a proteggere la pelle dalle lesioni provocate dall’esposizione diretta dei raggi ultravioletti, quindi l’applicazione di creme o schermi solari adatti al proprio fototipo, limitare l’esposizione solare alle ore più calde ed irradiate della giornata, indossare un cappello per proteggere il cuoio capelluto ed occhiali da sole con lenti in grado di filtrare i raggi UV per proteggere la cute delle palpebre e gli occhi;
  • Visite dermatologiche: le persone con pelle chiara, quindi con un fototipo basso, ed i soggetti che per lavoro, abitudine o attività sportiva, sono soliti trascorrere molte ore ogni giorno all’aperto, è bene che si sottopongano con regolarità ad un controllo dermatologico. La stessa attenzione va posta da tutti quando si nota la comparsa di chiazze, alterazioni o desquamazioni persistenti sulla superficie della pelle. Quanto prima un medico riesce ad individuare una lesione potenzialmente pericolosa, tanto più efficaci risulteranno le terapie. Pertanto la precocità della diagnosi costituisce un fattore di estrema importanza. 

Quanto alla parte inerente le terapie ad oggi a disposizione per il trattamento della cheratosi attinica, è necessario ancora ribadire l’importanza di rivolgersi ad un medico specialista in dermatologia, affidandosi alle sue indicazioni, evitando in ogni modo di ricorrere a procedure fai da te o ai consigli frutto del passaparola.

La cheratosi attinica è una condizione da prendere in seria considerazione, dati i possibili sviluppi negativi, pertanto è doveroso affidarsi unicamente a trattamenti scientificamente provati ed efficaci evitando di ricorrere a qualsiasi pratica di “medicina alternativa”.

Le terapie più in uso si differenziano in base al numero di lesioni, e quindi, se il numero di lesioni è limitato le strategie possibili sono molteplici:

  • Crioterapia tramite azoto liquido;
  • Laserterapia, strategia valida se le aree da trattare sono limitate e se si localizzano soprattutto a livello del cuoio capelluto o delle labbra;
  • Curretage con dermocoagulazione in cui si effettua una bruciatura della lesione ed in seguito si asporta il tessuto cauterizzato.

Se le lesioni sono invece multiple:

  • Terapia fotodinamica, in cui vengono utilizzati gli stessi raggi UV (che hanno causato la lesione), per danneggiare le cellule alterate;
  • Utilizzo di creme e soluzioni topiche, da applicare quindi sulle stesse lesioni sia in forma singola che in combinazione con farmaci quali 5-fluorouracile ed acido tricloroacetico.
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