Tumore della cervice uterina: un tumore prevenibile, che miete ancora troppe vittime

Il 17 novembre ricorre la Giornata Mondiale per l’eliminazione del tumore alla cervice uterina. Ricade proprio oggi il primo anniversario dal lancio della “Strategia globale per l’eliminazione del cancro della cervice uterina promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e approvata dai 194 Paesi membri.

Il tumore alla cervice è un carcinoma squamocellulare causato da un’infezione persistente da papilloma virus umano. È una patologia che colpisce le donne soprattutto tra i 25 e i 65 anni d’età e rappresenta la terza categoria di tumore più diffuso tra gli individui di sesso femminile.

La causa del tumore del collo dell’utero

La causa principale dello sviluppo di cellule pre-cancerose prima e cancerose poi alla cervice è l’infezione persistente o cronica da tipi ad alto rischio di papillomavirus (HPV). Sono stati identificati oltre 100 tipi di papillomavirus e solo alcuni hanno una più alta tendenza a indurre lo sviluppo di tumori. I due tipi di HPV ad alto rischio che più comunemente causano il cancro del collo dell’utero sono i tipi 16 e 18, che insieme sono responsabili di circa il 70% dei casi di cancro della cervice uterina in tutto il mondo.

L’HPV è l’infezione più comune acquisita durante i rapporti sessuali, di solito in modo precoce nella vita sessuale. Nella maggior parte delle donne e degli uomini che si infettano con l’HPV, queste infezioni si risolvono spontaneamente. Una minoranza di infezioni da HPV persistono e nelle donne questo può portare allo sviluppo di cellule pre-cancerose del collo dell’utero, che, se non trattate, possono evolvere in cancro da 10 a 20 anni dopo. Le donne che vivono con l’HIV hanno maggiori probabilità di sviluppare infezioni persistenti da HPV in giovane età e a sviluppare il cancro precocemente.

Prevenire il tumore alla cervice è possibile: i vaccini contro il papillomavirus

Sono oggi disponibili diversi vaccini che prevengono le infezioni da HPV ad alto rischio da tipi 16 e 18, valutati sicuri anche in co-somministrazione con altri vaccini, come quelli per la difterite, tetano e pertosse (DTP) ed epatite B.

Il vaccino quadrivalente per HPV previene anche le infezioni da Tipi di HPV 6 e 11, che causano il 90% delle verruche anogenitali o dei condilomi.

La vaccinazione è raccomandata prima dell’inizio dell’attività sessuale, in quanto svolge solo un’azione preventiva nei confronti dell’infezione e non costituisce trattamento dell’infezione da HPV preesistente. Vaccinare le ragazze a 12-13 anni costituisce un intervento di importante prevenzione primaria del cancro della cervice uterina.

Dato che, come visto, i vaccini non proteggono contro tutti i tipi di HPV che possono causare cancro alla cervice, anche le ragazze vaccinate contro l’HPV dovranno sottoporsi a controlli e screening del cancro cervicale durante la vita.

Nonostante l’opportunità di protezione offerta dai vaccini, nel 2020 nel mondo solo il 13% delle ragazze era vaccinata con due dosi di vaccino contro il papillomavirus e circa il 90% delle morti da tumore al collo dell’utero si sono verificati in paesi poveri in cui l’accesso a screening e trattamenti è limitato.

Tumore alla cervice: i dati dell’OMS

Il cancro alla cervice uterina, stando ai dati diffusi dall’OMS, è una delle patologie che più riflettono le disuguaglianze sociali. Nell’ultimo decennio i produttori avrebbero orientato l’offerta terapeutica solo verso i paesi più ricchi, penalizzando così quelli con un reddito medio-basso.

Nel 2018 nei paesi a basso reddito è morta una donna ogni due minuti a causa di questa patologia. Il report Comprehensive cervical cancer control. A guide to essential practice” riporta cifre allarmanti: un totale di 300mila donne decedute a causa di un tumore che in realtà sarebbe a tutti gli effetti prevenibile e curabile.

Nei paesi a medio o basso reddito l’accesso a cure e terapie è limitato. Di conseguenza donne e ragazze non possono accedere al vaccino contro il papilloma virus (HPV) e a screening clinici di prevenzione.

La strategia globale per l’eliminazione del cancro alla cervice uterina

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce l’urgenza di eradicare questa patologia entro il 2040. Tramite il lancio di una strategia globale l’OMS si propone di eliminare questo grave problema per la salute pubblica mondiale.

Secondo gli esperti oggi disponiamo di tutti strumenti clinici, scientifici e tecnici per eliminare il cancro all’utero. L’obiettivo finale dell’OMS è di portare la mortalità per questa patologia al di sotto della soglia di 4 ogni 100.000 donne 

La ricerca svolta dall’OMS mostra nuove e importanti scoperte per prevenire e curare la malattia, tra cui un quarto vaccino (Cecolin di Innovax) per l’HPV, che dovrebbe aumentare e diversificare l’offerta vaccinale contro la patologia.

L’Organizzazione mondiale della Sanità si è prefissata in particolare 3 obiettivi da raggiungere entro il 2030:

  • Vaccinazione – 90 per cento delle ragazze vaccinate in modo completo (due dosi somministrate) contro l’HPV entro i 15 anni d’età;
  • Screening – 70 per cento delle donne sottoposte a screening entro i 35 anni e ancora entro i 45 anni di età;
  • Trattamento – 90 per cento delle donne con diagnosi di tumore della cervice sottoposte a trattamento.

Il cancro alla cervice uterina in Italia

Secondo i dati riportati nel rapporto I numeri del cancro in Italia 2020 a cura dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) in Italia nel 2020 sono stimati 2.365 nuovi casi di tumore della cervice uterina e 1500 decessi. Questa patologia occupa il quinto posto tra i tumori più comuni per le donne di età inferiore ai 49 anni.

Nel nostro Paese fortunatamente sono stati sviluppati diversi e validi strumenti per evitare l’infezione e, di conseguenza, lo sviluppo del tumore. In Italia dal mese di dicembre 2007 la vaccinazione gratuita è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze nel corso del dodicesimo anno di età. Oltre alla vaccinazione esistono anche altri strumenti contro il tumore della cervice uterina, come lo screening per la diagnosi precoce attraverso il Pap Test e l’HPV Test. Questi programmi di screening in Italia sono gratuiti e offerti alle donne tra i 25 e i 64 anni d’età.

La campagna di sensibilizzazione 2021

tumore della cervice uterina

In occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione del tumore alla cervice uterina la Città della Salute e della Scienza di Torino promuove una giornata di sensibilizzazione a favore delle donne più svantaggiate.

In questa occasione la Struttura di Epidemiologia e Screening (CPO) in collaborazione con l’associazione Camminare Insieme ha organizzato un incontro per sensibilizzare le donne appartenenti alle categorie più svantaggiate sulle possibilità di prevenzione del cancro alla cervice.

L’evento si terrà presso la sede dell’Ordine dei Medici di Torino, in Corso Francia 8, dalle ore 10 in avanti.

In omaggio alla Giornata di sensibilizzazione, alcuni monumenti nazionali e le sede delle associazioni dedicate si coloreranno di verde acqua, il colore scelto per l’iniziativa. Un gesto simbolico volto a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla patologia del cancro alla cervice uterina, e offrire un solido incentivo alla prevenzione di questa tipologia di tumore.

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