Maria Montessori: una donna medico rivoluzionaria

Maria Tecla Artemisia Montessori si laureò in medicina all’Università La Sapienza di Roma nel 1896, a soli ventisei anni. Fu la terza donna medico nell’Italia di fine Ottocento.

Ma la storia di Maria Montessori, mente audace e rivoluzionaria, era in realtà appena cominciata. Ripercorriamo insieme vita e pensiero di Maria Montessori insieme in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 2021.

Maria Montessori e la laurea in medicina

Maria Montessori nacque a Chiaravalle, in provincia di Ancona, da una famiglia medio borghese. La giovane Maria trascorse l’infanzia e la prima giovinezza a Roma, dove – ribellandosi alla volontà paterna – decise di intraprendere gli studi tecnico-scientifici, che ai tempi non erano ritenuti adatti a una donna.

La giovane Montessori tuttavia è caparbia e determinata, oltre a essere molto intelligente, la prima della classe. Proseguirà gli studi universitari iscrivendosi alla facoltà di ingegneria, salvo poi – dopo due anni di corsi – decidere di passare agli studi di medicina. La scelta inizialmente è ostacolata dalla famiglia, ma la volontà di Maria Montessori sfida qualsiasi impedimento. Si laurea in tempi record, con una tesi sulla neuropsichiatria infantile, facendo l’ingresso in un mondo che ai tempi era appannaggio di soli uomini.

Maria Montessori: una femminista ante-litteram

Maria Montessori è profondamente conscia di questa diseguaglianza tacita tra i sessi e si guadagna l’appellativo di “femminista” quando al Congresso internazionale delle donne, a Berlino, lancia un appello appassionato contro la disparità dei salari in fabbrica tra uomini e donne.

Era una donna capace di compiere scelte controcorrenti. Nel 1868 rimase incinta del collega Giuseppe Montesano. Per non provocare scandalo darà alla luce il figlioletto Mario di nascosto e lo metterà a balia in campagna. Maria Montessori spenderà un’intera vita a favore dei bambini di tutto il mondo, ma non poté mai dedicarsi interamente al proprio.

Gli studi sui bambini disabili

Il primo lavoro di Maria Montessori fu come assistente presso la clinica psichiatrica dell’Università di Roma. In quella veste iniziò un progetto educativo con i bambini, considerati “frenastenici”, che erano rinchiusi nel manicomio romano di Santa Maria della Pietà. 

Qui Montessori diede prova della propria abilità compiendo una sorta di miracolo. Insegnò a quei bambini a leggere e a scrivere e fece superare, a tutti loro, l’esame di quinta elementare. La tesi di Maria a tal proposito fu pedagogica e non medica: quei bambini avevano bisogno di essere educati, non di essere curati con delle terapie. Necessitano, in breve, di un maestro e non di un medico. Stimolandoli attraverso il gioco e l’interazione, la dottoressa Montessori riuscì a mettere in luce la loro intelligenza e le loro capacità.

La casa dei bambini e il metodo Montessori

Nel 1907 Maria Montessori fonda la “Casa dei bambini” nelle borgate di Roma, nel quartiere di San Lorenzo. Qui sperimenta un nuovo modello di scuola, basato sul “Metodo Montessori” che diventerà celebre in tutto il mondo.

Nel 1909 pubblica il libro Il metodo della pedagogia scientifica, che verrà poi tradotto in molte lingue, rendendo le sue ricerche celebri a livello internazionale. Da questo momento Maria Montessori inizierà a viaggiare in ogni parte del mondo per diffondere l’esito delle sue ricerche e insegnare il suo metodo ad altri educatori, medici e pedagogisti.

Il metodo pedagogico di Maria Montessori si fondava sull’osservazione e l’esperienza e, fondamentalmente, intendeva educare i bambini alla libertà. Quello montessoriano è un metodo che accompagna il bambino dall’infanzia all’età adulta, fino al raggiungimento della completa autonomia.

Una vita per i diritti dell’infanzia

Maria Montessori è stata inserita dalla rivista Time tra le 100 donne più influenti dell’ultimo secolo. Oggi è ricordata soprattutto per il suo impegno come educatrice e pedagogista, ma nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza le solide basi dei suoi studi in medicina e in neuropsichiatria infantile.

Morì 6 maggio 1952 a Noordwijk, nei Paesi Bassi, vicino al Mare del Nord. Ma i suoi ideali continuano a vivere attraverso le migliaia di scuole istituite a suo nome in tutto il mondo.

Sul suo epitaffio, nel cimitero olandese, è presente una scritta in lingua italiana che recita:

Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo.

Una frase che riassume l’acume sensibile e la profondità di pensiero di una donna-medico straordinaria. Maria Montessori aveva dedicato l’intera esistenza ai diritti dei bambini, perché vedeva nell’infanzia una speranza e il futuro più radioso dell’Umanità.

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