Mascherine per bambini: 5 falsi miti da sfatare

Sulle mascherine impiegate per la prevenzione del coronavirus circolano ancora troppe informazioni non veritiere. La gran parte di queste si diffondono per mano di individui scettici nei confronti delle misure anti-COVID messe in campo da oltre un anno a questa parte. Tra le tante cose, le mascherine sono anche indicate dai “no mask” come la principale causa di molti disturbi riscontrati nei bambini.

Ma le mascherine sono veramente dannose per i più piccoli? Nei paragrafi successivi andremo a sfatare 5 falsi miti molto diffusi su questo tema.

1) Le mascherine provocano l’alterazione della flora intestinale nei bambini 

L’affermazione secondo la quale l’uso della mascherina causi l’alterazione della flora intestinale nei bambini è completamente priva di fondamento. Questa diceria si è diffusa su alcuni portali web a partire tra la primavera e l’estate 2020 a seguito di alcune segnalazioni relative all’aumento dei casi di cattiva digestione, meteorismo, diarrea e gonfiore addominale nei minori che indossavano la mascherina. Non è tuttavia mai emerso alcun collegamento tra i disturbi elencati e l’uso della mascherina. I portali web fonti di tali notizie erano soliti diffondere conclamate fake news sulla pandemia e teorie del complotto di varia natura.

2) Le mascherine possono compromettere la salute dei minori disabili

Questa affermazione molto generica si basa su un fatto ovvio, in quanto l’uso protratto nel tempo della mascherina sui minori con gravi disabilità (specie se respiratorie) potrebbe rappresentare un problema. Si sottolinea però che i minori interessati da gravi disabilità sono sempre esonerati dall’indossare la mascherina. Tale esonero è previsto anche per i bambini di età inferiore ai 6 anni. Anche sulla base del parere delle autorità sanitarie, il legislatore ha ritenuto opportuno porre dei limiti all’uso delle mascherine per tali soggetti.

3) Le mascherine causano la carenza di ossigeno per i bambini

Il falso mito che correla l’uso protratto della mascherina e la carenza di ossigeno (ipossia) è duro a morire. Quando si parla di bambini, si tende inoltre a ingigantire notevolmente il problema, descrivendo scenari in cui è possibile addirittura il decesso in caso di utilizzo protratto della mascherina. Ovviamente i bambini sani non rischiano l’ipossia, né danni dei tessuti di bocca e naso (ipossia tissutale) né tanto meno dell’intero organismo (ipossia generalizzata), in quanto la mascherina consente il passaggio dell’aria e dell’ossigeno, fornendo solo una filtrazione e una protezione dalla diffusione dei droplet.

4) I bambini con la mascherina rischiano l’alcalosi respiratoria

Con il termine di alcalosi respiratoria si identifica la condizione in cui il pH del sangue sale oltre il livello di 7,45. Di norma, questo valore dovrebbe oscillare tra i valori di 7,35 e 7,45 (si ricorda che 7 è pH neutro, mentre oltre questo valore si tende ad avere un pH basico). L’alcalosi respiratoria acuta si manifesta con sintomi quali nausea, vomito, alterazione della sensibilità degli arti (parestesie), aritmia, aumento della frequenza respiratoria (tachipnea) e nei casi più gravi può portare al coma.

Quanto descritto non è mai stato riscontrato nei bambini che indossano le mascherine. L’affermazione contraria è dunque da considerarsi un falso mito. Si rammenta inoltre che diversi studi hanno dimostrato che l’anidride carbonica che si respira con la mascherina non è sufficiente per apportare danni seri all’organismo.

5) I bambini che indossano le mascherine hanno il sistema immunitario compromesso

Questa correlazione nasce dal fatto che molte persone reputino compromettente per il sistema immunitario dei minori la mancata esposizione a determinati agenti patogeni. La verità però è un’altra. Infatti fino ad ora non sono ancora stati riportati casi di minori il cui sistema immunitario è stato gravemente compromesso a causa dell’uso delle mascherine. Si ricorda poi che la mascherina non si indossa solo per difendersi dal coronavirus, bensì anche per evitare di contagiare altri soggetti con la diffusione di droplet.

Per quanto l’uso di mascherina e lavaggio frequente delle mani possa diminuire il rischio di contagio dei bambini da malattie, tuttavia non li isola o li protegge completamente come avverrebbe in un ambiente totalmente sterile, tale che restano esposti a microorganismi che stimolano continuamente il loro sistema immunitario.

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