Puntura di tracina: come si riconosce, sintomi e rimedi

Con il nome tracina (conosciuta anche con il termine di “pesce ragno“) si identificano 9 specie di pesci d’acqua salata presenti sia in Europa che in Sudamerica, sulla costa pacifica di Cile e Perù. Questi pesci sono tristemente noti per la loro puntura, che oltre a essere molto dolorosa può portare a una serie di effetti collaterali secondari anche seri.

Cosa fare quando si viene punti dalla tracina? Vediamo come riconoscere in tempo i sintomi della puntura di pesce ragno, come prestare il primo soccorso in maniera adeguata e quali sono i rimedi più efficaci contro il veleno di questi pesci.

Tracina: come riconoscerla e dove si trova

tracina ragno
Esemplare di tracina ragno (Trachinus araneus), presente nel Mediterranea o nell’Oceano Atlantico. Si tratta delle specie più aggressiva.
tracina raggiata
Esemplare di tracina raggiata (Trachinus radiatus), specie che dimora in fondali più profondi rispetto alle altre specie.
tracina drago
Esemplare di tracina drago (Trachinus draco), è la specie più comune in Italia, ma si trova anche in Africa e nel Mare del Nord.
tracina vipera
Esemplare di tracina vipera (Echiichthys vipera), unico esemplare del genere Echiichthys, è la specie più apprezzata per scopi alimentari.

Come accennato nell’introduzione, esistono 9 diverse specie di tracina classificate nel seguente modo:

  • Genere Echiichthys: di cui fa parte solo la specie Echiichthys vipera (meglio nota come tracina vipera);
  • Genere Trachinus: di cui fanno parte le restanti 8 specie, tra le quali spiccano la Trachinus draco (tracina drago), la Trachinus radiatus (tracina raggiata) e la Trachinus araneus (tracina ragno);

Questi pesci dimorano nei fondali sabbiosi, a una profondità che può variare dai 30m fino ai 150m. La loro lunghezza può andare dai 25cm fino ai 45cm. Questi pesci presentano una pinna dorsale provvista di spine velenose (dai 5 a 7 a seconda delle specie), unica arma di difesa contro i predatori nonché mezzo con il quale procurarsi il cibo. Le tracine producono un veleno composto principalmente da dracotossina, serotonina e istamina. Questi pesci si mimetizzano nella sabbia e attendono le prede per poi colpirle con le spine.

Eccezion fatta per la tracina ragno, questi pesci non attaccano direttamente l’uomo. La puntura si verifica pertanto in maniera accidentale quando la si urta con i piedi o con le mani, così come avviene anche per le punture di meduse. Il pesce reagisce per autodifesa e inietta il veleno per poi darsi alla fuga.

Puntura di tracina: sintomi e possibili complicazioni

La puntura del pesce ragno è estremamente dolorosa. Le spine penetrano nella carne e rilasciano il veleno. La sensazione di dolore può essere accompagnata da un acceso senso di panico suscitato dalla serotonina e dell’istamina.

La zona della puntura si presenta molto infiammata e arrossata. Il dolore può estendersi a tutto l’arto e durare per ore. Tra i sintomi più gravi (e rari) si possono annoverare anche:

  • Nausea e vomito;
  • Febbre;
  • Affaticamento degli arti;
  • Senso di stanchezza;
  • Svenimento;
  • Vertigini;

Il veleno delle tracine non è mortale per l’uomo. Tuttavia i soggetti cardiopatici potrebbero essere a rischio di complicazioni più serie, in quando il forte shock potrebbe anche aumentare il rischio di infarto. I decessi per arresto cardiaco imputabili alla puntura di tracina sono tuttavia estremamente rari. Molto raro anche lo shock anafilattico, che è stato tuttavia segnalato in soggetti risultati allergici.

Rimedi e prevenzione contro la puntura di pesce ragno

Il veleno delle tracine è composto in maggioranza da dracotossina, una tossina proteica termolabile, vale a dire sensibile alle alte temperature. Se si viene punti da una tracina, la prima cosa da fare molto velocemente è immergere l’arto colpito in acqua molto calda (tra i 37- 40° C massimo, per non incorrere in scottature), non importa se salata o no. Le alte temperature favoriranno l’inattivazione della tossina contenuta nel veleno. Se non è possibile reperire acqua calda, si consiglia di uscire dall’acqua e sotterrare immediatamente l’arto nella sabbia calda. Non è invece consigliato esporre l’arto a fonti di calore che possono comportare ustioni.

Ovviamente si consiglia di rimuovere con estrema cautela eventuali spine che sono rimaste conficcate nella pelle. La rimozione dovrebbe avvenire per mezzo di pinzette piuttosto che a mani nude.

Ai soggetti punti dal pesce ragno si consiglia comunque di consultare un medico. Infatti uno specialista potrebbe reputare necessario l’utilizzo di farmaci cortisonici o antibiotici.

Il principale strumento di prevenzione contro le punture di tracina è rappresentato dall’utilizzo di scarpe da mare o sandali quando ci si trova in acqua, soprattutto se in prossimità di fondali bassi e sabbiosi. Le tracine sono pesci con un’altissima capacità mimetica, ergo non è sempre possibile riuscire a identificarle ed evitarle.

Falsi miti sulla puntura di tracina

Sebbene i medici abbiano smentito la veridicità scientifica di alcuni rimedi fai da te contro le puntura di questi pesci, molte persone sono ancora convinte che il modo migliore per alleviare il dolore sia immergere il piede in acqua fredda o nel ghiaccio. Questo rimedio non solo non è efficace contro il dolore, ma potrebbe persino peggiorarlo. Infatti come enunciato nel paragrafo precedente il dolore può essere alleviato solo se l’arto è immerso immediatamente in acqua o sabbia calda.

L’utilizzo di antidolorifici, anche oppioidi, è inefficace contro il dolore. Altri rimedi casalinghi sconsigliati per il trattamento della puntura sono:

  • Usare ammoniaca sulla ferita;
  • Urinare sulle ferite;
  • Spegnere una sigaretta sulla puntura;
  • Appoggiare sulla ferita materiale arroventato (metalli, carbone etc.);
  • Immergere l’arto nell’aceto;
  • Spalmare soluzioni di acqua e limone sull’arto;

Su alcuni portali web la puntura di tracina viene talvolta accostata a quella di alcune specie di cubomeduse (specialmente la temuta Chironex fleckeri), creando di conseguenza una paura immotivata. Il veleno della tracina non è ovviamente paragonabile a quello delle cubomeduse.

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