Tumori in aumento nel 2023: i più frequenti e i fattori di rischio

Tra le maggiori sfide globali di ogni anno c’è sicuramente quella della lotta al tumore che anche nel 2023 ha rivestito un ruolo cruciale nel campo della ricerca biomedica. Tra i tumori più frequenti troviamo quello alla mammella, al polmone, al colon.

I fattori di rischio associati alla comparsa di queste patologie sono molteplici, e spesso sono interconnessi tra loro: giocano un ruolo centrale lo stile di vita che può comprendere abitudini determinanti nella comparsa di mutazioni oncogeniche, come il fumo, l’alcool, una dieta troppo ricca di acidi grassi saturi e una mancanza di esercizio fisico.

L’esposizione a sostanze cancerogene è un altro aspetto critico. L’ambiente in cui viviamo, compresi luoghi di lavoro e inquinamento atmosferico, può esporci a sostanze chimiche dannose, aumentando il rischio di contrarre queste malattie.

Inoltre, sono fondamentali i fattori genetici e familiari. Alcuni individui possono ereditare geni che li predispongono al cancro, aumentando la probabilità di sviluppare la malattia.

Altri fattori scatenanti la comparsa di tumori possono essere particolari infezioni virali come quelle che coinvolgono il virus dell’HPV.
Adesso approfondiremo l’epidemiologia di alcune tipologie di cancro.

Cancro alle vie aero-digestive superiori: qual è la situazione epidemiologica attuale?

Il cancro delle vie aero-digestive superiori, nonostante la sua relativa rarità, rappresenta una sfida importante per la salute, date le funzioni delicate coinvolte. La prevenzione secondaria, ossia quella relativa ai controlli è poco applicata, di conseguenza le diagnosi si ottengono in fase avanzata con un ritardo nella somministrazione delle prime terapie.

Nel 2022, sono state stimate circa 9.750 nuove diagnosi di tumore del testa-collo in Italia, con uomini che rappresentano il 72% delle diagnosi e donne il 28%. Per lo stesso anno, si è stimato un totale di 3.800 decessi dovuti a questa malattia, con uomini che costituiscono il 71% dei decessi e donne il 29%.

 

Per quanto riguarda la sopravvivenza, i dati raccolti nel periodo 2010-2014 e monitorati fino al 2018 mostrano una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi del 59% negli uomini e del 62% nelle donne. Le probabilità di vivere ulteriori 4 anni, una volta superato il primo anno dopo la diagnosi, sono state del 72% negli uomini e del 76% nelle donne, offrendo una prospettiva positiva sulla sopravvivenza a lungo termine.

Attualmente, in Italia, sono 57.900 le persone che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore del testa-collo. Tra di esse, gli uomini rappresentano il 62% dei pazienti, mentre le donne costituiscono il 38%.

Cancro all’esofago: qual è la situazione epidemiologica attuale?

L’alto tasso di mortalità associato al tumore dell’esofago, anche se relativamente raro, richiede un maggiore impegno nella prevenzione primaria. Fattori come fumo, alcool, obesità e reflusso gastroesofageo sono legati a questa patologia.

Le differenze geografiche nei tipi principali di tumore esofageo, carcinoma a cellule squamose (SCC) e adenocarcinoma (AC), dipendono da vari fattori eziologici. Il consumo di alcol e il fumo sono associati al carcinoma squamoso, mentre reflusso e obesità sono correlati all’adenocarcinoma, spiegando l’aumento dell’incidenza di questo tipo di tumore nei paesi occidentali.

Nel 2022, sono state stimate circa 2.480 nuove diagnosi di tumore dell’esofago in Italia, di cui il 70% riguarda gli uomini e il restante 30% le donne. Per lo stesso anno, si è stimato un totale di 2.090 decessi dovuti a questa patologia, con uomini che rappresentano il 70% dei decessi e donne il 30%.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è risultata del 13% negli uomini e del 22% nelle donne. Tuttavia, non sono disponibili stime sulla probabilità di vivere ulteriori quattro anni una volta superato il primo anno dopo la diagnosi.

Attualmente, in Italia, sono 7.100 le persone che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore dell’esofago

Carcinoma gastrico: qual è la situazione epidemiologica attuale?

Il carcinoma gastrico è un tumore aggressivo, spesso caratterizzato da recidive. La sopravvivenza a 5 anni in Europa è del 25%, ma in Italia e in altri paesi dell’Europa meridionale raggiunge il 32%. La chirurgia con linfoadenectomia rappresenta il trattamento principale per questa neoplasia, ma il tasso elevato di recidive ha portato all’uso di terapie multimodali.

Nel 2023, le stime indicano circa 15.000 nuove diagnosi di tumore dello stomaco in Italia, con una maggior incidenza negli uomini, che rappresentano il 60% delle nuove diagnosi, mentre le donne costituiscono il restante 40%.

Nel 2022, si è stimato un totale di 9.900 decessi dovuti a questa patologia, con una maggior incidenza negli uomini, rappresentanti il 58% dei decessi, rispetto alle donne che costituiscono il 42%.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è stata valutata al 30% negli uomini e al 35% nelle donne, mentre la probabilità di vivere ulteriori 4 anni, una volta superato il primo anno dopo la diagnosi, è risultata del 53% negli uomini e del 59% nelle donne.

In questo periodo, in Italia, sono 82.400 le persone che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore dello stomaco. Gli uomini costituiscono il 61%, mentre le donne rappresentano il 39%.

Tumore al colon-retto: qual è la situazione epidemiologica attuale?

I tumori del colon-retto sono legati molto ai fattori di rischio di stile di vita e familiarità. Una giusta ed efficace prevenzione passa dall’assunzione regolare di frutta, verdure, calcio e vitamina D. La diagnosi avviene tramite pancolonscopia e biopsia.

Nel corso del 2023, si sono stimati circa 50.500 nuovi casi di tumore del colon retto in Italia, di cui il 53% si riscontra negli uomini (26.800 casi) e il restante 47% nelle donne (23.700 casi).

Nel 2022, si è stimato un totale di 24.200 decessi a causa di questa patologia. Gli uomini hanno rappresentato il 54% dei decessi (13.000 casi), mentre le donne hanno costituito il 46% (11.200 casi).

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è stata del 65% negli uomini e del 66% nelle donne, mentre la probabilità di vivere ulteriori 4 anni, una volta superato il primo anno dopo la diagnosi, è stata del 77% negli uomini e del 79% nelle donne.

513.500 sono le persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore al colon-retto in Italia Gli uomini rappresentano il 55% di questa popolazione, mentre le donne costituiscono il restante 45%.

Fattori di rischio e situazione epidemiologica del tumore al fegato

La maggior parte dei tumori del fegato ha origini note come l’infezione da parte di patogeni, nella fattispecie virus epatici, abuso di alcool e fattori come obesità.

Le vaccinazioni anti-epatite B e le terapie antivirali per l’epatite C hanno influito positivamente sull’incidenza di questi tumori.  Nel corso del 2023, si stima che ci siano state circa 12.200 nuove diagnosi di tumore del fegato in Italia, con un rapporto uomini-donne di 2 a 1.

Nel 2022, si è registrato un totale di 9.600 morti a causa di questa malattia, con 6.300 decessi negli uomini e 3.300 nelle donne. Al momento, le stime per il 2023 non sono ancora disponibili.

Per quanto riguarda la sopravvivenza, a 5 anni dalla diagnosi si attesta al 22% sia negli uomini che nelle donne, mentre la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi è del 40% negli uomini e del 39% nelle donne.

Attualmente, in Italia, ci sono 33.800 persone che vivono dopo aver ricevuto una diagnosi di tumore del fegato. Gli uomini costituiscono il 75% dei pazienti, mentre le donne rappresentano il restante 25%.

Fattori di rischio e situazione epidemiologica del carcinoma pancreatico

Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio per il carcinoma pancreatico, seguito da obesità, scarsa attività fisica, consumo elevato di alcol e grassi, e basso consumo di frutta e verdura. Condizioni come pancreatite cronica, diabete e pregressa gastrectomia possono essere associate a un maggior rischio. Nel corso del 2023, si stima che ci siano state circa 14.800 nuove diagnosi di tumore al pancreas in Italia, con una distribuzione di 6.800 casi negli uomini e 8.000 nelle donne.

Nel 2022, sono stati registrati complessivamente 14.900 decessi a causa di questa malattia, con una suddivisione di 7.000 morti negli uomini e 7.900 nelle donne. Al momento, le stime per il 2023 non sono ancora disponibili.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 11% negli uomini e del 12% nelle donne, mentre la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi è del 31% negli uomini e del 28% nelle donne.

I pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di questo tipo in Italia sono 21000. Gli uomini rappresentano circa il 52% di questa popolazione, mentre le donne costituiscono il restante 48%.

Quali sono i fattori di rischio e la situazione epidemiologica attuale del tumore al polmone?

Il fumo è il principale fattore di rischio per il tumore polmonare. La maggior parte dei casi sono non a piccole cellule (NSCLC), mentre il microcitoma polmonare (SCLC) è meno comune. Lo screening per fumatori ad alto rischio con TC torace ha mostrato benefici nella diagnosi precoce, ma non è ancora parte dei programmi pubblici in Italia.

Nel corso del 2023, sono state stimate circa 44.000 nuove diagnosi di tumore al polmone in Italia, con una suddivisione di 30.000 casi negli uomini e 14.000 nelle donne. Si tratta della seconda neoplasia più frequente negli uomini, rappresentando il 15% dei casi totali, e della terza più comune nelle donne, con il 6% delle diagnosi complessive.

Nel 2022, si stima siano avvenuti 35.700 decessi a causa di questa malattia (23.600 uomini e 12.100 donne). Tuttavia, le stime per il 2023 non sono ancora disponibili.

La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 16% negli uomini e del 23% nelle donne. Inoltre, la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi è del 37% negli uomini e del 44% nelle donne.

I pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone sono 117.800, di cui gli uomini costituiscono circa il 65% di questa popolazione, mentre le donne rappresentano il restante 35%.

Fonti

https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2023/12/2023_AIOM_NDC_def.pdf

 

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