Uno studio internazionale conferma la sicurezza dei vaccini anti-Covid

Nonostante la pandemia da Covid-19 sia stata dichiarata terminata nel maggio del 2023, ancora oggi continuano a circolare teorie animate da posizioni più o meno complottiste sulla presunta pericolosità dei vaccini anti Sars-Cov-2.

Un nuovo studio su larga scala, il più esaustivo al momento della sua pubblicazione, getta luce su questo tema contribuendo in maniera molto significativa ad abbattere le insicurezze a riguardo.

Che tipo di studio è stato condotto?

Lo studio in questione si è svolto coinvolgendo una coorte di 99 milioni di individui provenienti da diverse nazioni del mondo. Le nazioni di provenienza della coorte sono: Australia, Argentina Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Nuova Zelanda e Scozia.

I risultati osservati dai gruppi che hanno preso parte al progetto confermano l’efficacia dei vaccini e la loro innegabile sicurezza, in quanto la rilevazione di effetti collaterali all’interno di questa coorte di pazienti è un evento molto raro.

Questo studio è di tipo osservazionale retrospettivo, ossia prende in esame una coorte di pazienti nei quali si osserva dapprima la presenza di una malattia, in seguito si procede a ritroso per capire quali siano stati i possibili fattori determinanti la malattia.

Qual era lo scopo della ricerca?

L’obiettivo analitico di questo progetto è stato quello di riuscire a ottenere una stima dei rapporti tra eventi osservati e eventi attesi di reazioni avverse di interesse speciale dopo la vaccinazione anti-Covid in una coorte di pazienti provenienti da più paesi.

I dati disponibili per questo studio comprendevano sia informazioni a livello individuale che a livello di popolazione a seconda della disponibilità nei siti di studio.
I partecipanti erano sempre individui vaccinati con vaccini anti-Covid.

Cosa hanno evidenziato i risultati? Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini?

Nell’ambito dello studio i ricercatori hanno condotto analisi che hanno permesso di sottolineare i legami potenziali che ci sono tra la vaccinazione e la comparsa di effetti collaterali all’interno di una finestra temporale di 42 giorni a partire dalla prima somministrazione.

L’analisi è stata condotta esaminando nel periodo post-vaccinazione 13 condizioni mediche tra le quali figurano sintomi cardiaci, neurologici ed ematici.

I risultati hanno evidenziato che il rischio associato alla vaccinazione durante questo periodo è di fatto paragonabile a quello che si osserva in pazienti che non sono vaccinati.

Questo tipo di analisi ha confermato anche alcune associazioni già note di effetti collaterali, tra le quali ricordiamo le più rilevanti:

  • Miocardite
  • Pericardite
  • Trombosi del seno venoso cerebrale
  • Sindrome di Guillain-Barrè: è una forma di polineuropatia che causa debolezza muscolare

In particolare, i ricercatori hanno notato che, per quanto concerne i vaccini a vettore virale, come quelli prodotti da Astrzeneca, è stato notato un aumento dei casi di sindrome di Guillain-Barrè che invece non è stato osservato nei pazienti che hanno ricevuto i vaccini a mRNA.

Lo stesso paradigma lo troviamo per la comparsa di trombosi del seno venoso cerebrale: i vaccini a vettore virale causano un rischio relativo a questa condizione tre volte superiore a quanto atteso.
Al contrario nei vaccini a mRNA il rischio è aumentato di sole 1,49 volte dopo la prima somministrazione e 1,25 volte dopo la seconda.

Gli esperti hanno osservato un aumento del rischio di pericardite, un’infiammazione del pericardio, un importante tessuto cardiaco, che risultava essere 1,7 volte più alta del previsto dopo la somministrazione della prima dose e 2,6 volte più elevata dopo la quarta dose.

Gli effetti collaterali a livello del sistema nervoso

I risultati dello studio hanno evidenziato due condizioni correlate ai vaccini, anche se estremamente rare:

  • Mielite trasversa, un’infiammazione di una parte del midollo spinale, la cui correlazione è osservata soprattutto dopo la somministrazione dei vaccini a vettore virale
  • Encefalomielite acuta disseminata, uno stato infiammatorio a livello del cervello e del midollo spinale, correlata a entrambi i tipi di vaccini.

Risultati che ribadiscono la sicurezza dei vaccini

Questo studio ha permesso di ricavare informazioni cruciali per una comprensione più profonda dei rischi e dei benefici che sono associati alla vaccinazione anti-Covid.

Ancora una volta dobbiamo capire che accanto il costo di colpiti da qualche effetto collaterale è estremamente conveniente rispetto al beneficio che la vaccinazione ci offre, specialmente considerando il rischio molto più alto di sviluppare tali condizioni qualora contraessimo il Covid-19.

Fonti

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264410X24001270?via%3Dihub

Condividi su: