Biopsia Prostatica: Procedura ed Effetti Collaterali

Quanto attendere per i risultati?

I tempi di attesa per ottenere l’esito della biopsia sono tipicamente molto brevi. Non c’è bisogno che di 24-48 ore per avere un responso accurato per quanto riguarda la biopsia prostatica.

Ci sono rischi causati dalla biopsia prostatica?

La biopsia prostatica, e questo andrebbe sottolineato a scanso di ogni tipo di equivoco, è una procedura diagnostica invasiva, che può causare più di qualche problema nel caso di complicazioni.

Ci sono dei rischi tipici della procedura, che sono legati allo stato di salute del paziente, nonché alla sua età e alla sua reazione all’anestesia, nonostante si tratti di un’anestesia su base locale.

Tra le complicazioni che si presentano più di frequente troviamo:

  • emorragie: sono un’evenienza relativamente frequente, che compare tra il 15 e il 20% delle volte. Parliamo nella maggioranza dei casi di emorragie di entità piuttosto lieve, che si risolvono tipicamente nella presenza di tracce di sangue nelle urine, nelle feci e nello sperma. L’emorragia non è di entità tale da causare problemi, a meno che non si formino coaguli che possono bloccare la minzione;
  • infiammazioni: sono piuttosto rare e colpiscono in meno dell’1% dei casi. Nel caso in cui sia stata rilevata la presenza di complicazioni di questo tipo, si procede in genere con l’inserimento di un catetere, che potrà essere mantenuto anche per qualche giorno;
  • infezioni: la procedura può essere responsabile di cistite o di prostatite infettiva, nel caso in cui soprattutto non si sia proceduto seguendo la migliore delle procedure disponibili a livello di tutela dell’igiene per il paziente. Le infezioni sono comunque possibili anche nel caso in cui si sia seguita completamente la procedura corretta; in questo caso è comunque possibile procedere con la somministrazione degli antibiotici necessari e far rientrare l’emergenza con un ciclo di terapia.

Come prepararsi alla biopsia prostatica?

La biopsia prostatica prevede una preparazione che renda più probabile il buon esito della procedura:

  • bisogna interrompere l’assunzione di farmaci che ostacolano la coagulazione del sangue (warfarin, FANS, acenocumarolo);
  • bisogna interrompere anche l’assunzione di rimedi erboristici che possono causare problemi di coagulazione (aglio, Ginkgo Biloba, zenzero, per citare quelli di uso più frequente);
  • prepararsi con una “peretta”, ovvero procedendo a pulizia rettale tramite clistere, dato che i residui di escrementi possono purtroppo causare difficoltà alla sonda ecografia;
  • sarebbe ideale, inoltre, presentarsi all’appuntamento con la vescica leggermente piena;
  • non è richiesto il digiuno.

La convalescenza

Non sono presenti percorsi di convalescenza particolari per quanto riguarda questa specifica procedura. Sarà comunque consigliato recarsi con una persona di fiducia in quanto, seppur in quantità lievi, sarà somministrato dell’anestetico e sarà il caso di farsi accompagnare a casa, potendo essere difficoltosa tanto la deambulazione quanto la guida.

Nel caso in cui, però, si dovessero seguire quelle che sono le sintomatologie che abbiamo elencato sopra, sarà necessario contattare immediatamente il proprio medico, al fine di individuare la problematica e, possibilmente, contrastarla.

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