Uricemia e Gotta, Dieta: Cosa si può Mangiare?

L’uricemia è una condizione clinica caratterizzata dall’incapacità del nostro organismo di smaltire i prodotti del catabolismo delle purine. Questi prodotti di scarto possono accumularsi nel sangue e, superata una certa soglia, precipitare sotto forma di cristalli di urato provocando la gotta.

La gotta è una malattia estremamente dolorosa che si caratterizza per la presenza di attacchi di artrite acuta seguita da arrossamento, gonfiore e dolore alla zona causati da un eccessivo deposito di cristalli di urato a livello delle giunture ossee.

Sebbene questa malattia colpisca indistintamente donne ed uomini, l’incidenza è maggiore in questi ultimi di circa dieci volte. In passato, questo disturbo era chiamato “malattia dell’abbondanza” perché colpiva principalmente i ceti più abbienti ovvero coloro che mangiavano molta carne e consumavano maggiori quantità di grassi.

Questa condizione si associa molto spesso ad insulino-restistenza, infatti i pazienti che soffrono di diabete mellito di tipo II sono anche più suscettibili alla gotta.

Spesso si confonde la gotta con l’iperuricemia, ma questo è un accostamento errato perché l’acido urico alto nel sangue non sempre può provocare la gotta.

In entrambi i casi, è necessario seguire una corretta alimentazione e rivolgersi ad un nutrizionista esperto che sarà in grado di realizzarvi una dieta personalizzata in caso di iperuricemia e gotta.

Nonostante la gotta possa essere curata dal punto di vista farmacologico, adottare uno stile di vita sano ed una alimentazione controllata rappresentano un valido passo da compiere per arginare il problema.

Regole alimentari generali per chi soffre di gotta

Chi soffre di questo disturbo dovrebbe rispettare una serie di consigli alimentari che consentano di ridurre i livelli ematici di acido urico prevedendo la formazione dei cristalli.

Per prima cosa è necessario ridurre il consumo di cibi contenenti elevate percentuali di purine: stiamo parlando soprattutto della carne, del pesce e degli insaccati.

Questi alimenti non vanno eliminati del tutto, ma consumati nelle giuste quantità che sono: 100 g di carne rossa o bianca, 150 g di pesce preferendo quello azzurro e 50 g di insaccati.

Non è raccomandato digiunare per molto tempo oppure seguire diete ipocaloriche specie quelle che prevedono una riduzione drastica o l’eliminazione completa dei carboidrati.

Altra raccomandazione importante è quella di idratarsi costantemente bevendo almeno due litri d’acqua al giorno, in alternativa almeno un bicchiere ogni due ore.

Bere in questi casi è importante per favorire l’escrezione urinaria dell’acido urico ed evitare una possibile precipitazione a livello dei tubuli renali, cosa purtroppo frequente nei casi di iperuricemia di grave entità.

A questi consigli, ne vanno aggiunti degli altri che mirano alla riduzione del peso corporeo in presenza di gotta o iperuricemia associate ad obesità.

In questi casi è necessario ridurre l’accumulo di grasso viscerale ovvero quello che si accumula sul giro vita.

Valori superiori a 102 cm nell’uomo ed 88 cm nella donna indicano un rischio elevato di malattie cardiovascolari come pressione arteriosa elevata, eccesso di colesterolo nel sangue, ipertrigliceridemia ed insulino-resistenza.

Questi sono tutti fattori di rischio importanti nella comparsa della patologia gottosa e per tenerli sotto controllo, oltre che seguire una corretta alimentazione, è necessario avere uno stile di vita più attivo e praticare attività fisica regolare almeno tre volte alla settimana.

Non è importante quale tipo di attività sportiva si scelga di fare, l’importante è iniziare.

Quali sono i cibi consentiti in una dieta per uricemia e gotta?

Prima di elencare i cibi consentiti e consigliati se si soffre di gotta dobbiamo fare una precisazione importante. Durante un attacco acuto di gotta è normale non avere appetito.

Si tratta questa di una risposta assolutamente fisiologica e normale dell’organismo per eliminare l’acido urico in eccesso ed evitare un ulteriore ingestione di cibo che potrebbe aggravare la situazione.

Non appena compaiono i sintomi, è consigliato osservare un periodo di digiuno di massimo tre giorni nel quale assumerete molti liquidi come acqua oppure tisane drenanti per favorire l’eliminazione dell’acido urico accumulato e ridurre l’infiammazione.

Non prolungate il digiuno per più di tre giorni onde evitare di ottenere l’effetto opposto ovvero l’aumento dell’uricemia e terminato questo periodo alimentatevi con sola frutta e verdura fresche fino a completa regressione del dolore.

La frutta e la verdura sono fondamentali per ripristinare il pH basico del sangue ed evitare la precipitazione degli urati.

Dieta gotta

Quando il dolore è terminato è consigliato assumere i seguenti alimenti:

Frutta fresca

Frutti come albicocche, kiwi, mele, melone, arance, pere e pesche sono ottimi in questi casi perché ricchi di acido ascorbico.

I frutti di bosco e le ciliegie, ma anche fragole e mirtilli si sono dimostrati particolarmente efficaci nel ridurre il quantitativo di acido urico nel sangue ed è consigliato bere almeno un bicchiere di succo di ciliegie al giorno oppure consumare come spuntino o dessert uno dei frutti proposti.

Verdure

Oltre alla frutta anche la verdura non deve mai mancare nella dieta di chi soffre di uricemia o gotta.

Le verdure concesse da preferire sono: zucca, rape, carciofi, broccoletti, lattuga, patate, carciofi, barbabietole, carote. La verdura può essere consumata indistintamente cotta oppure cruda.

Carboidrati

La pasta e riso, poiché molto ricchi di amido risultano utili per l’escrezione di acido urico. Potete, inoltre, sostituire questi alimenti con i cereali integrali come orzo, farro, miglio;

Latte e derivati

Nella dieta non deve mai mancare una porzione di latte o yogurt da consumare a colazione o per spuntino.

I formaggi possono essere consumati preferendo quelli a basso contenuto di grassi come la ricotta, crescenza, primo sale, asiago.

Attenzione a quelli freschi come fior di latte e mozzarella e tra gli stagionati preferire quelli realizzati con latte scremato.

Uova

Potete consumare due uova alla settimana preferendo quelle allevate a terra perché meno ricche di colesterolo.

Gotta: alimenti consigliati

Pesce

Il pesce è un ottimo alleato in caso di gotta e potete scegliere tra: salmone, merluzzo, halibut.

Attenzione al pesce con un contenuto medio di purine come sogliola, palombo, spigola, cernia la cui porzione non deve superare i 150 g. Va evitato il consumo di pesce azzurro ad elevato contenuto di purine come alici, sardine e sgombro.

Frutta secca

Noci, nocciole, mandorle, pinoli e semi oleosi come quelli di lino, girasole, sesamo, zucca possono essere consumati quotidianamente in piccole quantità.

Condimenti

Per condire le vostre pietanze preferite l’olio extravergine d’oliva preferibilmente a crudo e dosato aiutandosi con un cucchiaino.

Con una certa moderazione potete consumare la carne bianca e/o rossa (non più di 100 g a porzione), insaccati (non più di 50 g) e i legumi.

E gli alimenti da evitare?

Chi soffre di gotta o di iperuricemia dovrebbe evitare di consumare alcuni particolari cibi nella propria dieta specie quelli ricchi di colesterolo e di purine che riducono l’escrezione dell’acido urico e che favoriscono la sua precipitazione.

Tradizionalmente, non appena si scopriva che un paziente avesse l’uricemia alta si procedeva immediatamente all’eliminazione dalla sua alimentazione di prodotti quali carne rossa, brodo di carne, sughi a base di carne, frattaglie, pollame, uova, asparagi, spinaci cotti, rabarbaro, piselli, fagiolo secchi.Cibi vietati uricemia

Recentemente, si è visto che non solo la loro rimozione si è dimostrata superflua ma addirittura dannosa per chi soffre di insulino-resistenza e addirittura può esacerbare i sintomi.

A tal proposito, sentiamo di darvi questo semplice consiglio: scegliete di consumare gli alimenti consentiti riportati precedentemente moderando semplicemente la quantità.

L’unico alimento vietato è l’alcool specie come birra e superalcolici che oltre a favorire l’aumento del peso corporeo riduce l’escrezione dell’acido urico a livello renale.

I consigli riportati in questo articolo non sono sostitutivi di un appropriato piano alimentare che solo un medico o un nutrizionista possono stilare tenendo conto delle vostre esigenze.

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