Mastice di Chios: cos’è, benefici e controindicazioni della resina greca

Con la bella stagione si pensa naturalmente alle vacanze estive e molti andranno in una delle mete più gettonate, la Grecia. Tra i tesori alimentari dell’ Ellade non ci sono solo olive e feta, ma anche una resina particolare chiamata mastice di Chios. Prodotta sull’omonima isola, viene usata a scopo cosmetico, alimentare e medicinale. Vediamo in quali situazioni e patologie si può impiegare e quali controindicazioni presenta.

Cos’è il mastice di Chios

Con il termine mastice di Chios si fa riferimento ad una resina aromatica prodotta sa un arbusto sempreverde, Pistacia lentiscus che cresce sull’omonima isola. Questa resina, il cui uso alimentare e medicinale è antichissimo, è conosciuta anche con altri nomi: “mastice” o “mastica” (in greco μαστίχα), lacrime di Chios, gomma mastice, resina di lentisco. La pianta cresce molto lentamente e, infatti, la produzione del mastice inizia a partire dal quinto anno. Il mastice di Chios si presenta in frammenti vetrosi duri, opachi, con un colore che varia da biancastro, giallo chiaro e giallo verdastro. Ha un sapore inizialmente leggermente amaro che vira poi su note balsamiche rendendolo un ingrediente rinfrescante al livello alimentare.

Come si estrae

Il mastice di Chios proviene dall’isola omonima, in particolare da 24 villaggi detti Mastichochoria in greco. Tradizionalmente, l’estrazione della resina inizia con la pulizia del terreno intorno agli alberi. Poi si sparge la polvere di carbonato di calcio dove colerà la resina. Infine, si praticano incisioni superficiali sulla corteccia e sul tronco dell’arbusto con strumenti chiamati “ceditíria”. Dopo 15-20 giorni la resina si solidifica come una sorta di stalattite cristallina che cade a terra sotto l’albero. Il materiale si raccoglie a mano e poi lo si lavora per poterlo vendere e utilizzare. La durezza del mastice di Chios dipende dalla temperatura atmosferica, dal tempo di esposizione all’aperto e dalla dimensione della “lacrima” di resina.

Usi del mastice di Chios

Il suo utilizzo lo si data almeno dall’epoca di Ippocrate e il mastice è stato impiegato in ambito medicinale, alimentare e cosmetico. Infatti, si utilizza in gomme da masticare, dentifrici, e si usa anche nella preparazione di dolci tradizionali. Anche ai giorni nostri questa resina continua ad essere utilizzata e studiata. Nl 2015, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha pubblicato una sua monografia, inserita nella Farmacopea Europea, classificandola come prodotto medicinale tradizionale a base di erbe. Dal 1997, il mastice di Chios è un DOP e dal 2014 il sapere della sua coltivazione è Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.

Quali proprietà racchiude

Diversi studi hanno cercato di approfondire la composizione del mastice e sono stati identificati numerosi metaboliti secondari nella corteccia di fusto e radici, nei frutti, nelle foglie, negli oli essenziali e nella resina. Ecco quali sono:

  • terpeni
  • flavonoidi
  • tannini
  • steroidi
  • polifenoli
  • acidi grassi.

Patologie in cui si utilizza il mastice

L’utilizzo in ambito sanitario del mastice di Chios è noto già dall’antica Grecia. Tuttavia, la scienza ha indagato l’effettiva efficacia della sostanza. Sembra che la resina abbia proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti e possa essere utilizzata nel trattamento dei pazienti con dispepsia.
Inoltre, altri studi riportano proprietà benefiche nelle infiammazioni gastrointestinali causate da Helicobacter pylori. Ma sembrano esserci anche interessanti proprietà antidiabetiche, cardioprotettive e anticancerogene, analizzate in studi in vitro e in vivo.

Più specificatamente l’EMA, nella monografia dedicata, indica l’uso del mastice per trattare disturbi dispeptici lievi, infiammazioni cutanee e a supporto nella guarigione di ferite minori. Sempre secondo quanto riportato da EMA, la dose giornaliera per gli adulti è di 1–2 g di mastice di Chios, mentre non ne è raccomandato l’uso in bambini e adolescenti sotto i18 anni.

Controindicazioni del mastice di Chios

Ad oggi non sono noti effetti collaterali provocati dal mastice di Chios. Certamente è bene evitarlo nelle persone che presentano ipersensibilità. Inoltre, il suo uso, nelle dosi indicate da EMA, in bambini e adolescenti sotto i 18 anni non è stato stabilito a causa della mancanza di dati in questa fascia di età sia per ingestione sia per uso topico.
Va da sé che se i sintomi peggiorano durante l’uso di prodotti contenenti mastice di Chios, è necessario consultare un medico o un operatore sanitario. Infine, è bene fare attenzione anche alla quantità assunta e in quale forma. Ad esempio, un abuso di gomme da masticare possono creare problemi a livello mandibolare, iperproduzione di acidi a livello dello stomaco e un effetto lassativo provocato dallo zucchero contenuto. Invece, nel caso del liquore, sono associati tutti quegli effetti collaterali causati dall’assunzione di alcol.

 

Fonti:

EMA – Mastice di Chios
Traditional uses, phytochemistry and pharmacology of Chios mastic gum (Pistacia lentiscus var. Chia, Anacardiaceae): A review
V. K. Pachi, E. V. Mikropoulou et al.
https://doi.org/10.1016/j.jep.2019.112485

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