Olio di girasole: va bene per friggere, fa male?

L’olio di semi di girasole è diventato, dati alla mano, il principe del mondo degli oli vegetali, dovendo la sua popolarità a costi accessibili, un punto di fumo piuttosto elevato e la possibilità di essere usato anche all’interno di ricette molto diverse.

In un periodo in cui però il mondo delle diete sta mettendo in discussione tutti i punti cardine della nostra alimentazione, è più che ragionevole provare a discutere di quelli che sono i pro e i contro dell’olio di girasole. L’olio di semi di girasole

Fa male? Può causare dei problemi di salute? Oppure può essere paragonato a quello che, almeno per il momento, sembra lo standard più alto per i grassi vegetali, ovvero l’olio d’oliva? Si può usare per friggere?

Che cos’è l’olio di semi di girasole?

L’olio di semi di girasole è un olio molto utilizzato in cucina, sia per friggere, sia per preparare emulsioni e fritture. Allo stesso tempo è utilizzassimo anche dall’industria alimentare, soprattutto allo scopo di conservante per i cibi in barattolo di latta.

La sua popolarità, e sarebbe anche il caso finalmente di sgomberare il campo da equivoci a vantaggio di chi produce e commercializza questo olio, è dovuta principalmente la fatto che è molto più economico dell’olio extravergine d’oliva e si è imposto come sostituto dell’olio di palma e di colza in praticamente tutti i prodotti da forno.

Per cosa si può usare l’olio di semi di girasole?

L’olio di semi di girasole può essere utilizzato per:

  • le fritture: grazie ad un punto di fumo particolarmente alto (il più alto tra gli oli vegetali tipicamente utilizzati in cucina,
    210 °C per la versione classica e 245 °C per la versione alto oleico);
  • i dolci, utilizzandolo come base grassa al posto del burro e dell’olio d’oliva, grazie al suo sapore decisamente più tenue;
  • le emulsioni: chi non vuole il sapore forte e deciso dell’olio d’oliva all’interno della propria maionese, ad esempio, può facilmente avvantaggiarsi del sapore molto leggero dell’olio di semi di girasole.

Le qualità chimico-biologiche

Ad essere particolarmente interessante per chi vuole utilizzare questo olio sono principalmente due tipi di sostanze contenute all’interno dell’olio di semi di girasole:

Al suo interno inoltre sono presenti in dosi apprezzabili ferro, fosforo, magnesio, manganese, rame, selenio e zinco.

Nel complesso, dunque, potremmo parlare di un buon olio, almeno per quanto riguarda le sostanze benefiche che possiamo trovare al suo interno.

Cos’è l’olio di girasole alto oleico?

L’olio di girasole alto oleico si differenza da quello classico per il il suo contenuto di acido oleico che può arrivare anche all’82%. L’acido oleico, per intenderci, è il principale acido grasso che si ritrova all’interno dell’olio extravergine d’oliva dotato di innumerevoli proprietà benefiche per il nostro organismo. Come si produce l’olio di girasole alto oleico? Il processo si basa sulla selezione di piante (cultivar) di girasole in grado di dare un’olio con un contenuto più alto di questo acido grasso monoinsaturo.

Olio di semi di girasoleQuali sono i benefici? Sono molti gli studi che dimostrano le importanti capacità di questo acido grasso nel ridurre i livelli di colesterolo LDL ed aumentare quelli di colesterolo HDL, nell’abbassare la pressione arteriosa, nel combattere l’obesità e nel ridurre i danni da radicali liberi. Inoltre, la presenza di questo acido grasso consente di aumentare il suo punto di fumo il che lo rende ancora più adatto di quello classico alla frittura.

Per questi motivi, l’olio di girasole alto oleico ha riscosso un certo successo nell’ambiente delle cucine ed è preferito da numerosi chef per il fatto che si tratta di un olio adatto per friggere, emulsionare e condire numerose pietanze. Fermo restando che la miglior frittura è quella che si realizza con l’olio extravergine di oliva, quella con l’olio di semi di girasole altamente oleico poù essere una valida alternativa a quello d’oliva quando si frigge in casa.

La vitamina E: la marcia in più dell’olio di semi di girasole

L’olio di semi di girasole inoltre è ricco di vitamina E. Questa particolare vitamina si trova nei semi e sebbene la raffinazione ne elimini una parte, è comunque presente in buone quantità all’interno di questo olio.

La vitamina E è un antiossidante che può aiutarci a mantenere in salute sia il nostro sistema immunitario  sia le nostre cellule combattendo i radicali liberi è infatti in grado ritardare l’invecchiamento cellulare e farci apparire più giovani e più belli.

L’uso come cosmetico

Quello che in molti non sanno è che l’olio di semi di girasole può essere utilizzato anche per preparare impacchi cosmetici, sfruttandone appunto il contenuto importantissimo in vitamina E. L’effetto sulla pelle è pressoché immediato e si riesce a recuperare in poco tempo un buon livello di elasticità e tono, soprattutto per quelle pelli che si stanno divenendo cadenti ed opache con l’avanzare dell’età.

Inoltre, l’olio di semi di girasole può essere utilizzato sia per la prevenzione dell’acne (date le sue proprietà anti-batteriche), sia per cicatrizzare le ferite. Di questo è conscia l’industria cosmetica, che utilizza l’olio di girasole crudo come ingrediente per moltissime preparazioni.

L’olio di girasole fa male?

Nonostante il mondo delle diete si sia concentrato in modo particolare sui carboidrati, soprattutto negli ultimi tempi, bisognerebbe prestare la dovuta attenzione anche ai grassi, pur se di origine vegetale.

L’olio di semi di girasole sicuramente non ha un effetto negativo sull’organismo se consumato in dosi controllate: nel caso di abusi però, il monte calorico decisamente importante (880 kcal per 100 grammi di prodotto) può essere estremamente deleterio sia per la nostra salute in generale, sia per la nostra linea.

Si può dunque consumare e utilizzare l’olio di semi di girasole, soprattutto per le fritture (dove offre il suo meglio grazie al suo accettabile punto di fumo), facendo però attenzione a non esagerare con le porzioni. Soprattutto poi in caso di fritto, sarebbe il caso di valutare se sia o meno il caso di indirizzarsi verso quelle che sono delle modalità di cottura più salutari.

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